DIVORZIO: E’ REATO LEGGERE LA MAIL DELL’EX CONIUGE ANCHE SE SI CONOSCE LA PASSWORD.
La Corte di Cassazione Penale con una sentenza di pochi giorni fa (sentenza n.52572 del 17/11/2017) ha stabilito che chi guarda o scarica la posta elettronica dell’ex coniuge commette il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto di cui all’art.615-ter del Codice Penale.
IL CASO.
La moglie era entrata nella casella di posta elettronica dell’ex marito, di cui conosceva la password, e per dispetto l’aveva cambiata, impedendogli ogni successivo accesso.
Il reato nel frattempo però il reato è caduto in prescrizione e la hacker ha evitato la condanna penale.
Il monito della Corte di Piazza Cavour però è chiaro e diretto agli aspiranti hacker.
Colui (o colei nel caso di specie) che accede alla casella di posta elettronica dell'ex lo fa ponendo in essere una condotta improntata a violare uno spazio di memoria (protetto da password personalizzata) appartenente ad un sistema informatico destinato alla memorizzazione di messaggi o di informazioni di varia natura che è nell’esclusiva disponibilità del suo titolare identificato da un account registrato presso il provider del servizio.
IN SINTESI.
Nel caso in cui si acceda alla casella di posta elettronica altrui pur conoscendone la password di accesso al sistema informatico, non può esserne escluso il carattere di abusività degli accessi effettuati e ciò avendo riguardo al risultato ottenuto (“il cambio della password con l’impostazione di una nuova domanda di recupero e l’inserimento di una frase ingiuriosa”(testuale) che si pone in netto contrasto con la volontà del titolare della casella elettronica.
Si rischia la condanna alla reclusione sino a tre anni.