“Do you think or do you know?” Ovvero l’importanza di avere dati certi e fonti attendibili.

“Do you think or do you know” è la frase che più spesso ho sentito ripetere, da professori e compagni di corso, da quando ho iniziato a frequentare l’International executive MBA alla Bologna Business School. Prima di essermi realmente data una risposta sul perchè frequentare un programma del genere, e su cosa una giornalista appassionata di comunicazione ne avrebbe poi realmente ricavato, quest’altra domanda - “Do you think or do you know?” - ha cominciato a scandire quelle strane giornate di studio matto e disperatissimo, mentre eravamo tutti in lockdown con l’apocalisse fuori dalla finestra e la scuola stava facendo un eroico sforzo per tenere insieme una classe spaesata e malmostosa. 

Business Strategy, Financial and Business Performance analytics, Corporate Finance, Operations, Marketing, Digital Infrastructure and Platforms, Big Data and Analytics, Industry 4.0, Digital Business Redesign: modulo dopo modulo informazioni sparse e all’inizio decisamente respingenti, molto lontane dal mio background accademico o professionale, hanno cominciato a comporsi ordinatamente, generando un modello analitico che ho iniziato a utilizzare quasi inconsapevolmente anche nelle mille attività quotidiane che poco hanno a che fare con il lavoro. Sarà forse entusiasmo da principiante, ma io ho fatto il liceo classico perchè per carità la matematica non mi piace, e figurati se pensavo di poterci capire qualcosa di un P&L sheet in inglese. Eppure, eppure “Do you think or do you know?” mi ha guidato come Trilly guida Peter Pan dopo la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, e ho scoperto la bellezza dei dati, della segmentazione, dell’analisi e di come tutto questo possa mettere le basi del cambiamento in un mondo scosso alle fondamenta da un parassita intracellulare così piccolo che neanche possiamo dire che sia davvero vivo.

Ora che abbiamo scavallato metà corso, e manca una manciata di mesi per arrivare alla Graduation, mi riscopro immensamente soddisfatta di aver intrapreso questo percorso e so già che il diploma di BBS avrà, mentalmente, il suo posto vicino a quello dell’Ordine dei Giornalisti, rilasciato ormai 15 anni fa a una me stessa molto diversa da quella di oggi, perchè è un altro prezioso punto di svolta personale, oltre che professionale. 

Che poi “Do you think or do you know?” a ben pensarci, non è solo un principio guida dell’approccio manageriale, ma è la domanda che ogni giornalista si pone - o dovrebbe porsi - quando incappa in una notizia. E’ una vera notizia? Posso verificarla attraverso fonti attendibili? Insomma lo penso o lo so? Ed è la stessa domanda che si pongono in continuazione Will McAvoy e Charlie Skinner nella meravigliosa serie “The Newsroom” magistralmente firmata da quel geniaccio di Aaron Sorkin, uno che di quanto peso abbiano le parole - e quindi le decisioni che ne derivano - se ne intende davvero. 

Insomma, come dicono qui a Torino “Tutto si tiene”, sempre che uno lo sappia davvero e non si limiti a pensarlo. 

Grazie a tutti i prof che mi hanno ispirato,

Grazie al Dean e ad Alfredo Montanari,

Grazie alla meravigliosa classe iEMBA II

Ad maiora.