DOPPIAGGIO: VOCI DA OSCAR

DOPPIAGGIO: VOCI DA OSCAR

1929... nella città degli Angeli nasce la cerimonia più amata e seguita in tutto il mondo: l’Academy Awards, da noi conosciuta come “La Notte degli Oscar”. Siamo ancora nell’era del muto e il primo film ad aggiudicarsi l’ambita statuetta è Aurora di Murnau, ma l’anno dopo subentra l’era del sonoro e si aggiudicano il premio ben due film: il musical La canzone di Broadway di Harry Beaumont e il film di guerra All’ovest niente di nuovo di Lewis Milestone. 




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In Italia curiosamente il secondo film viene doppiato e distribuito solo nel 1956, dieci anni dopo la fine della guerra e del fascismo, che all’epoca della sua uscita in America aveva bloccato l’ingresso nel nostro paese per via della censura. Le voci dei due protagonisti sono degli attori Mario Besesti e Gianfranco Bellini, grandi protagonisti della prima generazione del doppiaggio, quella nata insieme al sonoro.

Nel 1932 vengono premiati come migliori attori protagonisti Wallace Beery per il film Il campione e Fredric March per Il Dottor Jekyll; nella versione italiana i due attori vengono doppiati dalla stessa voce, l’attore Olinto Cristina, che cambia e modula la voce non solo differenziando i due attori, ma caratterizzando le due personalità conflittuali del Dottor Jekyll e Mr. Hide.

La prima attrice vincitrice dell’Oscar ad essere doppiata è Marie Dressler nel film Castigo del 1930 di George W.Hill e ha la voce di Rosina Fiorini Galli (voce anche di Joan Crawford in Ritorno e Volto di donna). Nel 1940 vince l’Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Via col vento, Hattie McDaniel, prima donna di colore ad aggiudicarsi la statuetta; in italiano il forte accento afroamericano della McDaniel viene riportato fedelmente dall’attrice Maria Saccenti (voce ricorrente dell’attrice e anche voce del personaggio della zia Sara in Lilli e il vagabondo) che dona al personaggio della schiava Mami una personalità forte e spiccata.

Col tempo sono sempre più aumentate le categorie (dalla miglior canzone al miglior montaggio, dalla miglior regia alla migliore fotografia), ma sicuramente il doppiaggio continua a dare molta importanza alle performance degli attori vincitori, che hanno lavorato duramente per rendere al meglio sullo schermo il personaggio del film.

lungometraggi non solo vincitori, ma anche candidati all’Oscar, vengono tradotti e adattati in maniera meticolosa cercando di rispettare il più possibile la lingua originale (mentre una volta il doppiaggio spesso si prendeva delle libertà non essendoci la possibilità di ascoltare l’audio nella lingua madre).

Grazie a questo lavoro di precisione e alla bravura dei nostri attori nell’ombra il doppiaggio ha permesso e continua a permettere a chi non è pratico di lingue straniere di poter godere del prodotto senza snaturare l’interpretazione originale: pensate ad Anthony Hopkins, premio Oscar nel 1992 per aver portato sullo schermo l’iconica interpretazione del cannibale Hannibal Lecter nel film Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme (doppiato in italiano dalla sua voce ufficiale Dario Penne) o Denzel Washington che nel 2002 vince come miglior attore per il ruolo del poliziotto corrotto Alonzo Harris nel film Training Day di Antoine Fuqua e in Italia viene doppiato da Francesco Pannofino, voce ufficiale dell’attore, ma anche di George Clooney; oppure l’inglese Colin Firth, premio Oscar nel 2011 per Il discorso del re di Tom Hooper dove offre una performance particolare riproducendo la parlata balbuziente di Re Giorgio VI e in italiano replicata e seguita nel minimo dettaglio dall’attore e doppiatore Luca Biagini.

Da un po’ di anni a Roma viene organizzato il Gran Galà del doppiaggio dove, sulla falsa riga degli Oscar, vengono premiati le migliori direzioni del doppiaggio, la migliore performance maschile e femminile, il miglior adattamento e molti altri premi.

Perché in fondo... pur rimanendo nell’ombra, è giusto anche riconoscere il valore alle nostre Voci da Oscar che, fungendo da colonna sonora, contribuiscono a rendere magica quella grande e gloriosa arte chiamata "cinema"

Le più belle voci da Oscar:

  1. Lawrence Olivier-Gino Cervi in “Amleto”
  2. Vivien Leigh-Lydia Simoneschi in “Via col vento”
  3. Gary Cooper-Emilio Cigoli in “Mezzogiorno di fuoco”
  4. Audrey Hepburn-Renata Marini in “Vacanze Romane”
  5. Marlon Brando-Giuseppe Rinaldi in “Il padrino”
  6. Julie Andrews-Maria Pia Di Meo in “Mary Poppins”
  7. Jack Nicholson-Adalberto Maria Merli in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”
  8. Diane Keaton-Livia Giampalmo in “Io e Annie”
  9. Dustin Hoffman-Ferruccio Amendola in “Kramer contro Kramer”
  10. Sean Connery-Pino Locchi in “Gli intoccabili”
  11. Jodie Foster-Laura Boccanera in “Il silenzio degli innocenti”
  12. Joe Pesci-Manlio De Angelis in “Quei bravi ragazzi”
  13. Anthony Hopkins-Dario Penne in “Il silenzio degli innocenti”
  14. Robin Williams-Carlo Valli in “Will Hunting - genio ribelle”
  15. Kevin Spacey-Roberto Pedicini in “American Beauty”
  16. Russell Crowe-Luca Ward in “Il gladiatore”
  17. Halle Berry-Selvaggia Quattrini in “Monster’s Ball”
  18. Denzel Washington-Francesco Pannofino in “Training Day”
  19. Jamie Foxx-Pino Insegno in “Ray”
  20. Colin Firth-Luca Biagini in “Il discorso del re”
  21. Jennifer Lawrence-Alessia Amendola in “Il lato positivo”
  22. Christoph Walz-Stefano Benassi in “Django Unchained”
  23. Leonardo Di Caprio-Francesco Pezzulli in “Revenant”
  24. Emma Stone-Domitilla D’Amico in “La La Land” 

Articolo a cura di Alessandro Delfino


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