Dove rispondo alle diffamazioni di un uomo basso.
L’articolo “Vicky Gitto confermato presidente dell’Art Directors Club Italiano” parte con una verità incontestabile, il titolo.
Per il resto è un reportage che rasenta in più punti la menzogna, nonché la calunnia, la denigrazione e la diffamazione (parere di 2 avvocati).
A me non piace restare ingaggiato con persone che non stimo (una causa legale è una forma di lungo ingaggio) pertanto mi limiterò a rettificare solo le ultime righe dell’articolo pubblicato da “affari italiani”.
Queste:
“…Il vero problema non è stata l'intempestività dell’intervento fuori dalle righe di Concato, ma il fatto che in appoggio ad Iabichino, in forme plateali al limite dell'isteria, in una riunione che era stata sempre nel rispetto della formale buona educazione, ci sia stato l'intervento del Past Presidente che aveva portato il club in una situazione di crisi finanziaria e gestionale, testimonata perfino dalle infografiche fornite dal team Iabichino. Per l'ennesima occasione ha attaccato personalmente lo stesso Concato ed il suo socio Alberto Contri, dimostrando che la campagna d'odio era stata solo temporaneamente sospesa.”
- Partiamo dall’accusa più grave, anche perché coinvolge direttamente chi era con me nei due Consigli Direttivi dei miei mandati.
Non ho portato l’ADCI “in una situazione di crisi finanziaria e gestionale”.
Quando ho raccolto il testimone da Marco Cremona i Soci ADCI erano 164 (ordinari) e 61 (sostenitori), per un totale di 225.
I proventi dalle iscrizioni agli ADCI Award ammontavano a 94 mila euro. E avevano subito una decisa e costante flessione rispetto ai 183.994 euro raccolti nel 2006 (Presidente Maurizio Sala). Non era colpa di nessuno. Sicuramente nemmeno mia.
Quando ho lasciato la presidenza ADCI nel 2016 i soci erano 302. (+34% rispetto a situazione di partenza)
L’iscrizione agli ADCI Award 2015 aveva portato 174.304,07 euro (+84%) con 793 lavori iscritti. Ricordo che l’iscrizione agli Award era allora più economica.
2. La mia reazione all'intervento di Concato.
Un intervento, quello di Concato, apparso fuori luogo a tanti, sin dalle prime battute.
Ho chiesto di fermarlo perché, l’ho detto a Gitto in diretta mentre stava accadendo, “getta un’ombra anche su di te”. "Può indurre i Soci a pensare che sia un intervento concertato". Ho detto, in modo composto e per niente al limite dell’isteria (ho il video a disposizione): “Concato, questo intervento è molto sleale.”
L’ho detto dopo due minuti di ascolto senza interruzioni.
Non sono stato l’unico a considerare quell’intervento inopportuno.
Ma non ho attaccato personalmente Concato (che non odio né mai odierò) in Assemblea né il signor Contri, della cui presenza mi sono accorto solo a fine giornata per via della (sua) mascherata. Del resto era Carnevale.
Chi più di tutti (anche più di me) ha il merito di avere cercato di fermare Concato sono stati Viviana Guarini, che con grande determinazione e passione è arrivata a dire, rivolgendosi a Concato: io mi auguro che tutti i Soci Fondatori non siano di questo stampo.
E Vincenzo Celli, più volte: “Però anche basta ‘ste cose. È stata la parte peggiore” “basta però questo è un attacco personale”; “è un attacco personale, non è corretto in questo momento stai chiudendo un’Assemblea”.
Mi auguro che Affari Italiani si comporti con maggiore equanimità in futuro e non offra la possibilità di denigrarmi senza prima sentire anche la mia versione su fatti che mi riguardano. Anche i direttori responsabili di testate giornalistiche telematiche rispondono di omesso controllo.
Senior Art Director / Creative Director Free Lance @ FABIO FERRI ADV - B.F.I. Revolutionary Advertising.
5 anniViva il sub-comandante Massimo. (:<)> Hasta Siempre.
Corporate communication, sustainability and public affairs
5 anniNon si può tollerare sempre tutto Massimo...