DOVE VUOI ANDARE A LAVORARE :Vai a sinistra o a destra?
Ci ricordiamo tutti il dipendente pubblico di Sanremo che timbrava in mutande e tornava a dormire, come abbiamo ben presenti nelle mente i ladri all'aeroporto milanese qualche anno fa quando frugavano nei bagagli dei passeggeri per sottrarne i beni.E questi casi sono solo la punta di un iceberg di quello che succede nella Pubblica Amministrazione.
Ebbene questi personaggi sono tuttora al loro posto.Le iper tutele di cui godono i dipendenti pubblici sono una delle cause del malessere economico in cui versa l'Italia, e arriva in queste ore fresca di stampa la sentenza della Corte di Cassazione che esplicita la validità dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per i soli dipendenti dello Stato, "perchè assunti tramite concorso e sono garanti della cittadinanza".
In altre parole esistono lavoratori di serie A, di fatto praticamente illicenziabili e quelli di serie B, i privati che hanno una sola tutela, quella di far bene il proprio lavoro.
E' chiaro a chiunque che se certi fatti ,messi bene in luce recentemente dalla stampa fossero accaduti in un'azienda privata,i risultati sarebbero stati quelli del licenziamento in tronco, giustamente. Non è possibile ,in questa congiuntura economica ed a metà del 2016 accettare questi privilegi che offendono coloro che lavorano seriamente, e ce ne sono tanti anche nel settore pubblico.
Chi scrive ha provato entrambe le posizioni e vi posso assicurare che ho visto situazioni nel pubblico impiego che definire imbarazzanti è puramente eufemistico.Imperversano tuttora miriadi di nullafacenti che riempiono le scrivanie della burocrazia statale, dove si passa il tempo sui Social,guardare che tempo fa su Internet,curare il profilo di Facebook , insomma tutto tranne che lavorare e questo si badi bene alle spalle di chi il lavoro lo manda avanti davvero,perchè le pratiche bisogna prima o poi evaderle.Sono incrostazioni vecchie di anni,sostenute dai Sindacati che hanno dalla loro altri privilegi anacronistici.
Quando facevo l'operaio,per pagarmi gli studi, mi conteggiavano i minuti passati in bagno per i bisogni fisiologici, se mi vedevano seduto con le mani in mano per oltre un minuto iniziavano le occhiatacce seguite da non troppo malcelati brontolii,se il tempo superava i due minuti arrivava puntalmente il "cazziatone".
Insomma un sistema quello della PA che si avvita su se stesso e si autoalimenta in un lassismo improponibile.Se è vero che bisogna ramazzare in ambito politico, con le Partecipate e gli enti inutili in primis, è anche vero che bisogna decidersi ad equiparare il lavoro pubblico a quello privato, con la stessa dignità e gli stessi diritti: basta ai ridicoli privilegi che fanno male non solo all'economia ma anche e soprattutto all'immagine di un Paese che in questo modo appare vecchio e soggiogato.
I furbetti del cartellino devono essere mandati a casa, quelli che scambiano la scrivania dell'ufficio con la saletta di un internet point devono seguire la stessa sorte.E invece la PA si chiude a riccio e difende l'indifendibile, nei casi estremi c'è sempre il trasferimento, mai il licenziamento.La "prima repubblica" illustrata al cinema da Checco Zalone è ancora viva e vegeta, ed ora ha anche il sigillo della Cassazione.
Sento spesso dire che le norme esistono e che bisogna solo applicarle, che non è vero che gli statali sono illicenziabili, ma controllate i fatti, oggi con il Web è facile,si contano veramente sulle dita di una mano coloro che sono stati effettivamente allontanati ed il motivo è molto semplice, non si vuole farlo perchè gli stessi poteri burocratici sono ancora troppo forti e di fatto surclassano qualsiasi volontà politica; si tratta di un sistema che si autorigenera e si autoalimenta con protezioni, nepotismi, ricatti e tanto altro.
Il lavoro deve essere tutelato, è sacro e importante,ma solo quando viene effettivamente svolto!
Oliviero Piccinelli
Attiva in ambito turismo, inclusione e economia circolare. Background in comunicazione e marketing, sviluppo del business ed eventi. Promuovo pratiche responsabili e connessioni significative
8 anniLa dicotomia pubblico/privato è una generalizzazione e come tale presenta dei limiti. Nel pubblico non sono tutti fannulloni e nel privato di certo non sono tutti stacanovisti. Il problema è dato dalle ingerenze a cui, purtroppo, entrambi i macrosettori sono sottoposti. Bisogna costruire un nuovo significato del lavoro, lavorare sulle coscienze, sull'etica, sulla consapevolezza per limitare (quantomeno) i danni che crea la cultura della sopraffazione e dello sgomitamento selvaggio.
SALES MANAGEMENT
8 annidi questo tempi si fa prima a fare Pari o dispari ....!
Giornalista pubblicista Copywriter--
8 annisi vive per lavorare o si lavora per vivere? E' il guadagno sempre e solo l'unico fine del lavoro o nel lavoro l'uomo realizza la proprie attitudini,trova uno scopo per vivere,passa il tempo in modo piacevole? Ho conosciuto e conosco persone che non potrebbero vivere senza il loro lavoro, tanto lo amano e si sentono appagati. Ci sono lavori "totalizzanti" , ammazzafamiglie, perchè escludono quasi ogni altro interesse...Esempi? Poliziotti (quelli che ci credono) giornalisti (ehehehe) politici, preti,insegnanti... mi vengono in mente solo questi al momento ma ve ne sono molti altri... provate a pensarci..ah gli artigiani!! Certo gli "Statali" intesi come il povero travet non hanno certo motivi per stare allegri da questo punto di vista,e forse in questo sta la loro unica vera scusante, essere costretti a fare un lavoro che offre come unica soddisfazione la ...pensione, vissuta come la fine di una tortura. Lo diceva il grande maestro del cinema Bonuel:non c'è niente di peggio del lavoro ripetitivo e sempre uguale, monotono e fine a se stesso, meglio andare direttamente all'inferno
ingegnere gestionale
8 anniQuesto sistema e voluto dallo Stato italiano che tutela e si autotutela garantendo benefici ai dipendenti e a se stessi. Ricordiamoci che il pesce puzza sempre dalla testa e quindi a partire dal governo che decide i dirigenti che a loro volta tutelano I funzionari. Senza dimenticare i vari i vari sindacati che non fanno il loro lavoro garantendo i diritti del lavoratore ma tutelando i fannulloni. Serve qualcosa di drastico ma in questo paese allori zonzo te non si vede nulla di quello che servirebbe per cambiare
Operaio polimerizzazione presso RADICI YARN SPA
8 annitutto cambia in base a dove sei...nostri soldi che finiscono in un buco senza fondo...