DPR 120/2017: Quando un "rifiuto" diventa un'opportunità di risparmio per l'Impresa.
Il DPR 120/2017 è il regolamento riguardante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo. Quest'ultime vengono definite dal DPR stesso come il suolo escavato derivante da attività finalizzate alla realizzazione di un'opera, tra le quali: scavi in genere, perforazioni, trivellazioni, palificazioni, consolidamenti, opere infrastrutturali, rimozione e livellamento di opere in terra.
La disciplina del DPR 120/2017 deve essere inquadrata nella più ampia normativa del Codice dell'Ambiente, nella quale sono contenute le disposizioni riguardanti le terre da scavo.
Ciò che viene stabilito dal DPR, definendo quindi anche il suo ambito di applicazione è che:
NON SONO RIFIUTI LE TERRE E ROCCE DA SCAVO CHE POSSONO ESSERE GESTITI COME SOTTOPRODOTTI
Definendo all'interno della stessa normativa, quali debbano essere i requisiti posseduti da tali materiali per poter essere qualificati come SOTTOPRODOTTI.
Il DPR 120/2017, trasformando ciò che prima era un RIFIUTO in un SOTTOPRODOTTO offre una serie di vantaggi per l'AMBIENTE, per l'IMPRESA e anche per il COMMITTENTE.
Sotto il primo profilo segna un passo molto importante verso un'economia circolare, volta a garantire una crescita sostenibile e compatibile con l'ambiente, con una maggiore tutela delle risorse naturali grazie al minor smaltimento in discarica e al minor utilizzo di materiale di cava.
La nuova normativa favorisce anche il Committente dell'Opera, poiché evitando lo smaltimento in discarica e quindi permettendo il riutilizzo del materiale da scavo, comporta una velocizzazione del cantiere e quindi un abbreviazione dei tempi di realizzazione dell'opera.
Tuttavia i maggiori vantaggi che derivano dal DPR 120/17 sono sicuramente a favore dell'impresa:
Con tale intervento si è cercato di semplificare la normativa vigente, per evitare che le imprese, a causa di incertezze normative e col rischio di interminabili trafile burocratiche, considerassero ogni terra e roccia da scavo un rifiuto.
La qualificazione di questi materiali come rifiuti, comporta delle conseguenze e dei COSTI importanti per le imprese.
L'installatore infatti sarà costretto a dover pagare per lo smaltimento in discarica degli inerti da scavo, inclusi i costi per il trasporto fino al luogo di deposito.
A ciò si aggiunge, a carico dell'impresa, l'onere di acquisto e trasporto di inerti scelti per il riempimento dello scavo.
Appare quindi evidente come il DPR generi un'opportunità di risparmio per l'Impresa.
SYSTEM GROUP a recepimento di questa nuova normativa, ha sviluppato due prodotti che si prestano ad essere utilizzati in posa senza scavo e con inerti di recupero per il rinfianco primario e secondario.
Si tratta di tubazioni con elevate prestazioni meccaniche e di tenuta idraulica: Il Tubo TECH3 in Polipropilene per scarichi e il Tubo PE 100 RC Europas 1075 in polietilene per applicazioni in pressione per il trasporto di fluidi.
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Manager ENEL Rete Vendita Centro Nord. Settori: ENERGIA ELETTRICA VERDE • GAS • EFFICIENTAMENTO: SOLARE • MOBILITÀ ELETTRICA • Transizione 5.0
6 anniUn punto di vista etico e motivante...bene!
CEO & Founder at NEXUS Marketing B2B Lab®| Autore del Libro: IL FUTURO DEL MARKETING B2B | Marketing Professor
6 anniAmazing! Grande opportunità per progettisti ed imprese, di ridurre l'impatto ambientale delle opere e generare importati economia di scala per la loro realizzazione, utilizzando prodotti di ultima generazione.