ELENA PERRONE “Il tempo sospeso” Fotografie 1982-2015 a cura di Roberto Borra
La fotografa torinese Elena Perrone sarà in mostra personale “Il tempo sospeso”. Fotografie 1982-2015, dal 30 marzo al 13 aprile 2019 presso il Palazzo Antonelliano di via Buniva 9/ter a Torino, nella sede della Galleria di arte Moderna e Contemporanea Artgallery37.
La mostra sara’ accompagnata da relativo catalogo.
Ci sono due tipi di domande che Elena Perrone detesta sentirsi rivolgere – in effetti, sono domande piuttosto sciocche. Il primo è quello che verte, in varie formulazioni, su “cosa vuole esprimere” nelle sue fotografie. Probabilmente ribalterà cortesemente la domanda, di certo non si produrrà in una disquisizione piena di articolate banalità sul senso dell’arte e della vita. Il secondo è quella tipico degli “esperti” che vorrebbero coinvolgerla in discussioni su tecniche e attrezzature, obiettivi ed elaborazioni e che lei si diverte a spiazzare con risposte come “non so, faccio tutto in automatico”, oppure “il mio obiettivo preferito è quello più leggero”. Il fatto è che Elena Perrone non usa filtri, se ci si passa la facile metafora. La persona e la fotografa evitano accuratamente ogni sovrastruttura retorica, artificio, ricerca di effetto, autopromozione. È la personificazione dell’understatement in salsa sabauda: consapevole delle proprie capacità ma schiva, fiera del proprio lavoro ma estremamente restìa a parlarne. Che è anche il motivo per cui le esposizioni pubbliche dei suoi lavori, la partecipazione a mostre e pubblicazioni, si contano sulle dita di una mano o poco più. Elena Perrone vive tra Regina Margherita e Sestiere Castello a Venezia. Dopo gli ottimi risultati conseguiti nel concorso nazionale “Collection Art 37”, e il successo della mostra collettiva omonima, torna dal 30 marzo al 15 aprile negli spazi torinesi di Art Gallery 37 in via Buniva con una personale a cura di Roberto Borra, che ripercorre buona parte della sua opera proponendo fotografie scattate – ma sarebbe più corretto dire create – fra il 1982 e il 2015. Quello che fotografa sono oggetti, persone, luoghi reali che il suo obiettivo trasforma in potenziali epifanie in cui tempo e spazio si uniscono e vibrano all’unisono. Sta all’osservatore cogliere o inseguire l’attimo sospeso, il fleeting glimpse, la percezione fugace ai limiti dell’intuizione di un oltre su cui l’immagine si fa possibile affaccio.
Lucilla Cremoni