Ennesimo corto-circuito procedurale della Pubblica Amministrazione a danno dei Cittadini

SCENARIO:

la Regione Lazio aiuta i cittadini a pagare le badanti per anziani non autosufficienti, in questo caso per mia madre.

La Regione Lazio, tra i documenti della badante, chiede un CERTIFICATO DI IDONEITA' PSICOFISICA, che il medico di base NON PUO' RILASCIARE PER LEGGE.

Il medico legale della ASL RM2 ci ha richiesto tanti esami e visite, tra cui una VISITA PSICHIATRICA per uso medico-legale.

Ebbene, nessun C.I.M. di nessun distretto della ASL RM2 ci ha prenotato la visita.

E noi siamo quindi senza certificato di idoneita' psicofisica.

Ma il peggio deve ancora arrivare: sul foglio del medico legale della ASL RM2 dove sono elencate tutte le visite e le analisi da fare, ci sta scritto in calce: "gli accertamenti ai fini medico-legali sono da effettuarsi esclusivamente presso la ASL RM2 o altra struttura pubblica".

NOI CITTADINI SIAMO QUINDI SCHIACCIATI TRA DUE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, CON RISCHIO DI GRAVE DANNO ECONOMICO, DI CUI POI RENDERANNO CONTO NELLE OPPORTUNE SEDI.

MAIL APPENA INVIATA ALLA REGIONE LAZIO

Buongiorno,

vi ho messo in copia alla PEC che ho inviato a 

* Ufficio Disabilita' della Presidenza del Consiglio 

* Gabinetto del Ministro Speranza, Ministero della Salute.

Purtroppo per un corto circuito procedurale-amministrativo della ASL RM2, 

il distretto Igiene Mentale responsabile dell'indirizzo dove abita la badante si rifiuta di prenotarci la visita psichiatrica per uso medico-legale.

Faccio notare che è la stessa PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ASL RM 2) a bloccare un certificato che ha richiesto sempre la PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (REGIONE LAZIO).

 Con l'assurdità che la ASL RM2 scrive di non poter accettare referti non della stessa ASL; referti che poi SI RIFIUTA DI EROGARE.

Ed IMPEDENDO AL CITTADINO DI RIVOLGERSI A STRUTTURE PRIVATE.

Ovviamente, in questo scenario, la sottoscritta non ha alcuna responsabilita',

nè possiamo noi cittadini subire eventuali responsabilita' economiche,

per le quali ci troveremmo poi costretti ad adire le vie legali.

Tanto dovevo.

Distinti saluti.

Stefania de Matteo