Eredità Intatta: Il Segreto del Fondo Pensione nella Pianificazione Successoria
Fui molto lieto quando il mio cliente Giacomo T. mi presentò un suo collega Luigi M., amico di famiglia e manager di una rinomata multinazionale nel B2C. Giacomo, per il suo carattere schivo, non si era mai sbilanciato molto con apprezzamenti circa il nostro operato: quindi, apprezzai decisamente il fatto che ci introducesse questo collega, che in azienda era il suo responsabile funzionale.
Luigi iniziò con una lunga introduzione sulla sua famiglia, sulla sua azienda e sul suo lavoro. Onestamente non capivo dove volesse andare a parare.
"Bene" continuò Luigi, "il mio patrimonio di soldi è composto da...". Aggiunse: "Ho questo immobile , quegli immobili, quei terreni,... e poi quote societarie di una S.r.l.".
Molto preciso il Dott. Luigi. Ora avevo capito la sua situazione e mi aspettavo due possibili quesiti. Infatti il Dott. Luigi esclamò: "Mio figlio Luca, povero, le tasse di successione. Il tema mi preoccupa per quanto letto in questi anni, soprattutto sulle prospettive future del legislatore italiano."
Iniziai cercando di rassicurarlo: "Guardi, Dott. Luigi, ad oggi, con le leggi attuali, l'imposizione successoria su suo figlio non sarebbe così onerosa. Il tutto grazie al milione di franchigia per erede e un'imposizione del 4% in linea diretta da padre a figlio."
Continuai: "Tuttavia ha ragione che su questo tema occorre organizzarsi, verificare e pianificare per tempo. Lei è giovane, 55 anni, suo figlio uno scaltro ventenne: le proposte, già presentate in parlamento, per rendere decisamente più onerosa l'imposizione successoria sono numerose. Ci sono alcuni filoni che propongono di allineare l'Italia gradualmente alla media europea, ovvero franchigia intorno 300.000/500.000 per erede con una tassazione di successione media del 30% del patrimonio."
Conclusi: "Caro Dott. Luigi, fa bene ad attivarsi perché col suo patrimonio suo figlio e destinato presumibilmente a pagare una corposa imposizione sulla successione. Diciamo che si potrebbe ipotizzare che del suo patrimonio stimato in 10 milioni di euro, almeno 2 milioni siano da pagarsi in un futuro lontano, in tasse di successione: un quinto del suo duro lavoro volatilizzato."
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Luigi era molto meno tranquillo. Continuai, quindi, e gli spiegai che per il patrimonio in termini di soldi, ci sono diverse soluzioni: il fondo pensione è sicuramente uno di questi.
Infatti, il fondo pensione va fuori dall'asse ereditario e quindi sulle cifre in pancia ad esso non si pagano tasse di successione. Il Dott. Luigi decise subito di razionalizzare i suoi fondi pensione con noi e incrementare le masse contenute al suo interno.
Ma questa non è l'unica soluzione; proseguimmo con l'implementazione di un contratto assicurativo, che tutela lui e il figlio. Vi abbiamo, infine, abbinato, sempre a scopo successorio, dei Piani di Risparmio Individuali, anch'essi al di fuori dell'asse ereditario (no tasse successione) con rendimenti attesi decisamente superiori a doppia cifra.
E qui fu il duro lavoro di due mesi che vide il coinvolgimento anche di due nostri team di specialisti della sede di Milano.
Come epilogo, il cliente ci chiese di andare oltre e di smarcare il tema successorio anche sugli immobili. Questo fu tutto un altro capitolo molto interessante: dati catastali, analisi di professionisti dedicati, al vaglio diverse soluzioni; finalmente individuata la soluzione ottimale per tutelare Luigi e soprattutto suo figlio, siamo nel vivo dell'implementazione di questa parte del progetto.
Da pochi mesi Luigi e sua moglie ci hanno affidato la gestione dell'intero patrimonio: il rapporto è professionale e di alto livello, continuiamo a chiamarci Dottore e darci del lei.
Quando si parla con Luigi si sente viva la profondità, l'intelligenza e la lungimiranza che guidano questo grande dirigente.