Essere Professionisti del Coaching

Essere Professionisti del Coaching

Secondo il Sole24ore, le due parole magiche del 2015 sono ‘Professional’ e ‘Coaching’.

Citando William Arruda,

“il Coaching è il più utile investimento per accelerare il proprio successo, a prescindere da quale sia il proprio lavoro o il ruolo in un'organizzazione.”

Nulla da eccepire. (Sì, sono un po’ di parte!)

Sebbene il Coaching sia approdato da oltre oceano più di 10 anni fa e nonostante sia una delle parole più usate (e abusate), ancora oggi mi ritrovo a dover spiegare a manager delle Risorse Umane, professionisti e imprenditori cos'è, ma soprattutto cosa non è.

Le organizzazioni stanno vivendo un momento di trasformazione e cambiamento, operando ambienti altamente competitivi e/o mercati del lavoro stretti.

Online si trova una gran confusione sull’argomento e si corre il rischio di fare investimenti sbagliati. Capire cos’è veramente il coaching e quali sono i vantaggi per l’azienda è fondamentale, quando si vuole scegliere un professionista con cui collaborare o un percorso di formazione, per se stessi o per i propri manager.

Cos'è il Coaching

Il Coaching è una partnership tra un Coach e un cliente (coachee) focalizzata sull'esplorazione di opzioni, opportunità, soluzioni immediatamente applicabili e sostenibili che accompagna il coachee dalla sua situazione attuale a una situazione desiderata di cambiamento.

Cosa non è il Coaching

Il Coaching non è

  • Un esperto a cui chiedere consiglio su cosa fare o non fare (quello è un consulente);
  • Un metodo per imparare osservando un modello;
  • Una terapia.

Sempre più spesso le aziende decidono di affidarsi ad un Coach o investire nello sviluppo di competenze di Coaching dei propri manager per:

  • migliorare prestazioni complessive;
  • migliorare lo stile di leadership,
  • definire o ri-definire i propri obiettivi;
  • ottenere un maggiore allineamento sugli obiettivi;
  • migliorare il lavoro di squadra,
  • sviluppare autonomia, responsabilità, flessibilità, impegno, coinvolgimento e fidelizzazione dei dipendenti.

Diventare Coach Professionisti o acquisire competenze di Coaching applicabili nel proprio ruolo diviene dunque un investimento, per chiunque voglia ottenere risultati di successo.

Come scegliere un percorso formativo di sicuro valore per sé, per i propri manager e quindi creare valore per l’azienda?

Nel web come sempre c'è di tutto ed è complicato soprattutto trovare un ottimo compromesso tra qualità dell'offerta formativa e investimento economico.

Per scegliere il percorso giusto è fondamentale definire cosa si vuole ottenere e che uso se ne vorrà fare.

Personalmente ho scelto un master universitario, la cui offerta formativa è in linea con le competenze e il codice etico dell'International Coach Federation, che mi ha permesso poi in seguito di ottenere la certificazione ACC con un portfolio (100 ore di coaching + esame). (approfondisci qui)

Esistono poi corsi riconosciuti da ICF Italia, che permettono di accedere direttamente alla certificazione, dopo aver maturato il numero di ore di coaching richiesto. (approfondisci qui)

Hai bisogno di orientarti nella scelta di un percorso per diventare un professionista del Coaching o acquisire competenze di coaching da utilizzare nel tuo lavoro?

Contattami e ne discuteremo:

adele.eberle@gmail.com

it.linkedin.com/in/adeleeberle

Novella Bellucci

Hr Consultant | S&you | Recruiting Specialist | Head Hunting |HR Sales Manager | Coach | Facilitatore certificato LEGO® Serious Play®

9 anni

Buongiorno Adele, concordo che l'offerta formativa sia molteplice e purtroppo è complicato effettuare una scelta. In più, essendomi informata in merito, ho notato che sebbene il coaching sia una professione esercitata in Italia, ancora non è ufficialmente riconosciuta da un albo di professionisti. Anche io sostengo l'importanza di un percorso professionale in affiancamento con un coach ma ho l'impressione che si debba fare una rivoluzione culturale nelle aziende italiane.

G.Paolo Bargnesi

Responsabile commerciale presso Work On Time Spa

9 anni

grazie Adele, ci sono sempre degli spunti; il coaching non è proprio da intendere, penso che sia un modo di essere.

Alessandra Gallo

#cancro #counsellorAT #disciplinementecorpo#benesserepsicofisico #psiconcologia #Qigong #SIPO #SIPNEI #lavorodopoilcancro #clinicaoncologicaancona #INT#istitutonazionaletumorimilano

9 anni

Forse é la parola "successo" che può far pensare chissá cosa...si pensi allora alla parola "benessere"..con se stessi, con gli altri nella propria organizzazione e/o vita privata. Io intendo cosi il coaching...

Alessandra Gallo

#cancro #counsellorAT #disciplinementecorpo#benesserepsicofisico #psiconcologia #Qigong #SIPO #SIPNEI #lavorodopoilcancro #clinicaoncologicaancona #INT#istitutonazionaletumorimilano

9 anni

Non credo basti un corso per diventare occuparsi di coaching. Non ne so molto in materia, premetto, ma innanzitutto credo che si rivolga a coloro che nel proprio lavoro necessitano di un aiuto per migliorare le proprie prestazioni. Es: spesso nei gruppi di lavoro dinamiche comunicative "distorte" e poco funzionali non aiutano i rapporti tra i colleghi e quindi sono più da ostacolo che non. Osservare le proprie dinamiche interpersonali per riposizionarle in modo più "efficace" può aiutare ad essere più efficaci e a stare meglio. L'allenamento non può prescindere dall'osservazione del proprio comportamento. Poi ci sono immagino varie teorie psicologiche (e non bisogna essere per forza psicologi) che offrono basi teoriche su cui lavorare. É necessario si avere un occhio "psicologico" sulle dinamiche. Ma non é terapia, come dice Adele. Gli inglesismi o americanismi non devono trarre in inganno.

Osvaldo Danzi

Executive & Social Recruiter | HR Manager | Community Manager | Giornalista | Editore | TedX Speaker | Accetto nuovi collegamenti solo se accompagnati da due righe di presentazione

9 anni

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