Euroluce 2017: un altro giro ancora.

La 29° edizione di Euroluce ha avuto, a mio parere, un successo senza precedenti. La crisi economica che dura da circa dieci anni ha “selezionato” i rivenditori italiani, molti di loro hanno chiuso l’attività e altri sono stati allontanati dai produttori perché considerati insicuri. Il risultato è che i restanti, e hanno partecipato tutti, sono affidabili e qualificati. La comunicazione del Salone ha dato risultati considerevoli, sono arrivati gli studi di architettura di tutto il mondo e gli operatori dell’arredamento più curiosi da ogni dove. Tanto da chiedersi se l’offerta presentata dagli espositori sia stata considerata soddisfacente da osservatori così affamati di novità. Le giornate di apertura al pubblico hanno segnato un calo di operatori reali e i visitatori occasionali non hanno riempito i vuoti di afflusso creatisi.

La sorgente Led, in ogni sua variante, è ormai l’unica che si incontra. Le strisce sono le più usate, ma anche le lampadine “preconfezionate”, quelle con l’attacco E27 e E14 sono molto diffuse. Sembra che i produttori e i designers non si rendano conto che l’atmosfera che si crea con l’uso di una sola sorgente luminosa rischia di essere “povera”, uniforme, omologata, rispetto ai risultati che si ottenevano nei periodi precedenti all’affermarsi del Led. Mescolare varie sorgenti nello stesso locale dava sensazioni e accenti suggestivi, talvolta poetici.

Ancora il Led, con la sua essenza puntiforme, non ha generato forme nuove di apparecchi illuminanti, si veda la ridondante proposta di elementi sferici. Se si toglie l’inserimento, la sostituzione del Led al posto di altre sorgenti considerate tradizionali, il panorama di apparecchi si riduce notevolmente. E in questo piccolo panorama si nota che il Led non ha perso la sua caratteristica iniziale: la funzione decorativa. Vuoi perché emette meno luce rispetto a altre sorgenti e deve essere usato in successione (strisce) o in grandi superfici. Sono convinto che produttori e designers non si siano abbastanza impegnati a immaginare e creare nuove forme, anche nuovi impieghi, rispetto a modi di vita e abitudini che, invece, si modificano velocemente. Il Led, come sorgente luminosa, è ancora da esplorare e utilizzare appieno. Non sarà secondario l’apporto della ricerca tecnologica, in primis, per risolverei problemi della produzione/dispersione del calore.

E’ ancora Artemide a offrire la proposta più ampia di nuove collezioni; forse ridotta rispetto all’edizione precedente, ma con un interessante investimento in tecnologia. Flos ha presentato un padiglione grigio cemento con parti ondulate e tutte le finiture in grigio, con uno splendido giardino interno, arch. Calvi e Brambilla. Uno spazio accogliente e perfetto per mostrare gli apparecchi. Forse troppo presenti i designers rispetto agli oggetti. Molto apprezzato l’omaggio a Gino Sarfatti posto in un angolo molto visibile. Ferruccio Laviani ha creato un luogo floreale per Foscarini, un’atmosfera sognante e avventurosa, molto apprezzato e fotografato dal pubblico. Finalmente Fontana Arte è tornata al suo spirito originario riappropriandosi della visibilità perduta. I coreani di LG hanno partecipato a Euroluce 2017 con un intervento da manuale. Uno stand facile da visitare, un prodotto da spiegare, personale in divisa ben preparato e due realizzazioni di Ross Lovergrove. Un lancio efficace del prodotto OLED flessibile, con esempi di applicazione . Le risorse del colosso asiatico non sono paragonabili a quelle delle piccole e medie aziende dell’illuminazione, ma sta a queste ultime esibire i propri vantaggi, magari imparando dai grandi; c’è chi, seppur piccolo, lo fa con successo arricchendo la proposta e l’offerta della fiera.

Ho incontrato un notissimo designer che vagava nei corridoi, curiosando . Con aria delusa mi ha detto:- Non vedo novità, nessun avanzamento eccetto quello del prezzo!-.



Francesco Ciulli


Luigi Trenti

Professor Architect Designer

7 anni

Concordo Prof. Ciulli! Sfruttando bene le potenzialità dei LED son state molto più propositive le case automobilistiche proponendo gruppi ottici mai visti prima. Artemide mi è sembrata un po' sotto tono rispetto ad altre edizioni. Flos bello stand ma alcuni prodotti erano dei veri e propri "re nudi". Fontana Arte ha smesso di essere Foscarineggiante mentre Foscarini aveva un allestimento troppo "invadente". Hai ragione anche con LG: hanno molto da investire e lo fanno insistendo come unici promotori della tecnologia OLED, offrendo squisiti finger food e champagne a tutti i presenti. Luceplan adesso che è sotto l'ala non meno ricca della Philips dovrebbe spingere molto più in ricerca, invece il suo stand appariva meno attraente della vicina Slamp, davvero al massimo della sua espressività in questa edizione.

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