Evoluzione del ruolo sociale dell'avvocato.

Evoluzione del ruolo sociale dell'avvocato.

Forse il paladino delle ingiustizie si sta trasformando in qualcos'altro?


[Data originaria 22.4.2022] Osservando la discussione più o meno esplicita sul “ruolo sociale” dell’avvocato, ho l’impressione che il concetto di difesa (dal o nel) processo funga (ancora) da attrattore.

Mi chiedo, tuttavia, se - davvero - questa visione sia ancora attuale.

La funzione principale dell’avvocato nel 2022(4) è solo quella di dover preservare i diritti del cittadino dal potere di uno Stato che cerca ingiustamente di perseguirlo? L’archetipo (e il mito) principale insomma è - ancora - quello del togato che scova ingiustizia di fronte ad altri togati in un palazzo di giustizia ?

Di quanta giurisdizione ha bisogno - oggi la società?

Seppure negli ultimi dieci anni si sia apprezzata una graduale diminuzione del numero dei processi civili, questi sono quasi il doppio dei parenti penali.

Difficile, poi, dire quanto lavoro svolgano gli avvocati senza la toga. Non si hanno (o non sono riuscito a trovare) statistiche o ricerche in merito; tranne qualche decina di migliaia di mediazioni, le transazioni non lasciano traccia.

So, invece, che in alcuni paesi anglosassoni da anni si sta verificando un fenomeno definito “the vanishing trial” (ossia la riduzione del numero dei procedimenti e provvedimenti giurisdizionali) oggetto di molti studi e ricerche e, ultimamente, anche di tesi di laurea.

Quando dico società, quindi, non penso solo a quella italiana, anche perché essendo completamente immersi nella globabilizzazione in un mondo altamente pervaso da device elettronici (ci sono decine di miliardi di “computer” in giro per il globo, considerando oltre a telefonini e pc i microchip presenti negli elettrodomestici o nelle auto e, in genere, nell’IoT) sarebbe limitativo farlo.

Di solito, in Italia, abbiamo un vantaggio temporale: quello che succede altrove, arriva da noi con qualche anno di ritardo, quindi avremmo tempo per organizzarci; in teoria.

Benvenuti nell’infosfera.

La funzione penale riguarda a ben vedere una parte (piccola, per fortuna) della società che è poco raggiunta dalla “modernità”, se è vero che i principali reati sono per furti, stupefacenti e lesioni. La gran parte delle persone, insomma, non ha bisogno di un avvocato appartenente all’archetipo togato, il che non vuol dire che i penalisti siano in crisi di lavoro, anzi. Si tratta solo di un diverso problema e modello.

Penso infatti ai bisogni di una società sempre più digitalizzata, in cui l’avvocato non può inserirsi solo in modo “tradizionale” aspettando in studio che un problema giuridico bussi alla sua porta.

Ieri alla radio (media tradizionale, intelligente e di qualità, imho) sentivo di un ingegnere che aveva capito che stava commettendo un errore (definito una “leggerezza”) dopo che era incappato in una condanna penale.

Perché, capirlo prima non era possibile?

Quel cliente non si sarebbe potuto rivolgere all’avvocato, prima? Forse, ma chi deve andare incontro a chi? Certo che se l’avvocato continua a vedersi come “difensore”, ci vuole prima un’accusa… e dunque, in mancanza, ne sta buono e fermo.

Ma se si vedesse come un consulente, le cose cambierebbero. A quel punto, però, dovrebbero anche cambiare le parcelle ed il modo di lavorare, il contenuto della prestazione, il modo di erogarla. E soprattutto il modo di porsi, di offrirsi e di comunicare. Un cambiamento non da poco.

Non si potrebbe essere pro-attivi invece che passivi nei confronti dei problemi giuridici?

Non ho nessuna soluzione pronta, anche perché non credo che ne esistano e, anzi, ti suggerisco di diffidare di chi strilla persuasivamente il contrario; sto però da qualche mese lavorando a dei progetti con dei clienti (colleghi avvocati) che vanno proprio in questa direzione. E non da solo, giacché serve una mente connettiva (non collettiva…), per far emergere nuove idee e creare prototipi.

Screening legale?

Una volta si andava dal medico quando si stava male; oggi ci si va anche per non stare male.

Check-up e laboratori di analisi, non sono termini da studio legale: questo è il problema. E pure sono anche la strada per una possibile soluzione; iniziamo ad introdurli nel nostro linguaggio e nei nostri pensieri. Possiamo almeno iniziare a fare ginnastica intellettuale?

Il famoso cuore oltre l’ostacolo, o la tecnica del “come se”, il pensiero creativo: chiamalo come vuoi, ma comincia a pensare in questi termini, usando nuove parole, altrimenti non riuscirai mai nemmeno ad immaginare una nuova soluzione ed un nuovo ruolo. Figurarsi trovarle, se non sai nemmeno cosa cercare.

Peggio ancora se si tratta di costruire, più che di trovare:

  • Cliente (avvocato) “Ciao Architetto di fantasia, vorrei una casa, potresti disegnarmela?
  • Architetto: “Ah, certamente .. E… come la vorresti?”
  • Cliente avvocato: “Ah non lo so..

Devo continuare? Magari con Alice e lo Stregatto all’incrocio (“non importa che strada prendi, se non sia dove andare”) ?

Non pensare a una soluzione

Pensa, invece, a quello di cui potrebbe aver bisogno il cliente, assumendo anche che lui stesso non lo sappia: i bisogni sono sia palesi che latenti o occulti. Tu pensavi forse di aver bisogno di un telefono con il touch screen? Circa 10-15 anni fa? Te l’ha fatto forse venire qualcuno quel bisogno…?

Una nuova soluzione, legata ad un nuovo ruolo, non si inventa in 5 minuti, in un post, fumando una sigaretta o sorseggiando un caffè, ma impegnandosi, a lungo, e capendo da dove si inizia a creare e sviluppare un servizio che ancora non c’è.

Esistono strumenti operativi e di pensiero per farlo: dai canvas al design thinking (solo per fare due noti esempi), ma occorre formarsi ed imparare ad utilizzarli, oppure farsi aiutare da chi li sa usare.

Se dai un manuale di analisi matematica ad una scimmia, non imparerà a fare il calcolo integrale: ma d’altronde anch’io avrei problemi non molto diversi... giacché conosco i miei limiti.

Usciamo dai numeri e veniamo allo sviluppo di nuove idee e nuovi servizi: sai quali sono i tuoi limiti? Sai da chi farti aiutare? Dove trovare aiuto?

Dubito che un avvocato “normale” abbia conoscenze e competenze adeguate per affrontare questi discorsi, visto che non se ne parla nelle università o ai “convegni” (scusa le virgolette, ma sono ben altro…) della formazione obbligatoria.

Ma forse mi sbaglio.


Aggiornamento. In due anni che è cambiato? Nel mondo forense praticamente nulla, in quello reale è arrivata l'intelligenza artificiale.

Il futuro, supera a destra: mentre tu stai ancora a pensare a come affrontare un cambiamento di cui hai coscienza, ne arriva uno che neanche immaginavi.

E' ora che cambi routine: devi dedicare un tot di tempo a settimana alla gestione del cambiamento.


Se vuoi restare aggiornato sul prossimo pensiero proattivo:


Andrea Arrigo Panato

Valuation & Corporate Advisory | Board Member | Faculty member Ca’ Foscari Challenge School | Centro Studi ODCEC MILANO | Esperto ilSole24Ore | Autore Egea UniBocconi | Dottore Commercialista e Revisore Legale

8 mesi

Un noto software Ai si chiama Harvey forse non a caso ;-) Nella serie tv il protagonista può vantarsi di fare il professionista tutto intuito (vecchia maniera per intenderci) perché dietro a se ha una forte organizzazione ed un intero piano dedicato al supporto itc... (si scherza ma non troppo) https://www.harvey.ai/

Daniela C.

Homehunter, consulente immobiliare. Trasformo il giuridichese in un linguaggio umano.

8 mesi

Se non sei tu a scegliere, gli altri sceglieranno per te. Io parteggio per Ally McBeal, avvocato McCoy lato procuratore. Nel mondo reale avrei scelto Giorgio Ambrosoli. Ha pagato la sua integrità con la vita. Non riesco a immaginare un esempio più grande.

Angelica Selvaggia de Saraca

Ha frequentato Università degli Studi di Torino

8 mesi

Sai già che sono più che d'accordo con questo discorso Andrea, specie relativamente alla scarsa attenzione che viene data (sbagliando) al diritto civile e al suo ruolo all' interno della società: l'iperpenalizzazione della giustizia, ha creato (anche) un' aspettativa errata da parte del cittadino su cosa sia, cosa voglia dire e come si eserciti la giustizia, con tutte le conseguenze del caso, che sono ben sottese nel tuo discorso. Penso però che l'immaginazione vada anche aiutata dalla conoscenza, o se si preferisce da una certa consapevolezza e che sia necessario recuperare - aggiornandolo- il ruolo di mediatore di concetti dell' avvocato, perché il diritto non è cosa propria, ma regolatore della società; quindi anche in un certo senso, oltre alla.'mera" consulenza anche una cetta educazione del cliente, trovo che sarebbe un ottimo modo di riportare a valore la professione.

Monica Romano

Partner legale per la generazione di credito sano

8 mesi

Molto interessante questa modalità di riproporre articoli scritti due anni prima solo con una piccola integrazione attuale. Consente al lettore che ti segue da allora, ma forse anche a te Andrea, di percepire come pensieri, magari ancora acerbi nella consapevolezza o nel loro sviluppo di attuazione, fossero già perfettamente compiuti nella loro innovazione. Sempre un piacere leggerti … e rileggerti!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Andrea Buti

  • Novità...

    Novità...

    Mi scuso per la regolarità mancata. Ma visto che la newsletter è gratuita credo - e spero - che sia accettabile un…

    2 commenti
  • Macchine biologiche tardomoderne

    Macchine biologiche tardomoderne

    La vita è essenzialmente quel cambiamento che pochi cercano ed ancora di meno gradiscono; ma chi è interessato ad…

    1 commento
  • Animali sconnessi

    Animali sconnessi

    La crisi delle professioni è figlia di una ben più profonda e complessa crisi antropologica dell'uomo moderno che vive…

    5 commenti
  • Studi professionali: crescita, evoluzione, trasformazione? Altro?

    Studi professionali: crescita, evoluzione, trasformazione? Altro?

    "Le parole sono importanti", diceva qualcuno. Cambiando vocabolario, cambiano anche i pensieri, gli scenari e pure i…

    4 commenti
  • Estetica forense: in che senso?

    Estetica forense: in che senso?

    Oramai il termine "forense" è stato fagocitato in un'ottica funzionale, che richiama il giudizio e la formazione delle…

    2 commenti
  • Oltre la crescita

    Oltre la crescita

    Se proviamo a paragonarci al pesce che non conosce il concetto di acqua, possiamo provare a chiederci, cosa diamo per…

    2 commenti
  • Se la motivazione fosse un'illusione?

    Se la motivazione fosse un'illusione?

    Perché mai i giudici dovrebbero essere un'eccezione a quello che hanno scoperto prima gli antichi filosofi e poi la…

    3 commenti
  • Il tacchino induttivista abita ancora nel cortile giuridico

    Il tacchino induttivista abita ancora nel cortile giuridico

    Imparare dagli errori è fondamentale, ma per farlo è necessario riconoscerli. E condividerli.

    2 commenti
  • La visione a tunnel degli avvocati (o del diritto?)

    La visione a tunnel degli avvocati (o del diritto?)

    Se togli l'osso del prosciutto, ottieni delle fettine perfette. Ma se vuoi fare a fettine la realtà a colpi di…

    7 commenti
  • Il bisogno di un'avanguardia forense

    Il bisogno di un'avanguardia forense

    Pochi lo avvertono: questo è il problema. Tutti (pre)occupati - anche a livelli istituzionali o politici - delle…

    2 commenti

Altre pagine consultate