Eyes on the world #120
🇺🇦 GLI INCONTRI CON JOE BIDEN E GIORGIA MELONI, LE QUESTIONI CINA E PAESI BASSI: LA SETTIMANA IN BREVE
(1) Si inizia con i Paesi Bassi, che lo scorso sabato hanno annunciato che diversi diplomatici russi presenti nell’ambasciata dell’Aja verranno espulsi dal paese poiché – secondo le autorità – si tratterebbe di agenti segreti infiltrati dalla Russia. Ciò avviene anche in risposta alla mancata concessione di visti ai diplomatici olandesi presenti in suolo russo, al momento molti meno di quanti i Paesi Bassi ne vorrebbero. Gli Stati Uniti sono stati poi i grandi protagonisti della settimana. Domenica il segretario di Stato Blinken ha parlato a CBS News di un possibile rifornimento di armi e munizioni alla #Russia da parte della #Cina. Lo stesso Blinken il giorno prima ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi alla conferenza sulla Sicurezza avvenuta a Monaco; si è trattato del primo incontro dalla querelle riguardante il pallone-spia cinese e la successiva visita a Pechino annullata dal segretario di Stato americano. Lunedì la sorpresa: il presidente americano Joe #Biden, all’insaputa di tutti, è arrivato a Kiev per incontrare l’omologo ucraino #Zelensky. È la prima visita in Ucraina per Biden, prima di raggiungere Varsavia (Polonia). Nel corso dell’incontro, sono stati annunciati nuovi aiuti militari all’Ucraina da parte degli USA, per un valore di circa 500 milioni di dollari, ma senza alcun riferimento a jet militari (che Zelensky da tempo chiede all’Occidente, senza ricevere pareri positivi). Il viaggio improvvisato di Biden è stato possibile grazie all’aiuto di selezionate agenzie governative americane e ucraine e dei servizi segreti statunitensi, che hanno agito con estrema cautela vista anche l’assenza di soldati connazionali sul territorio. Inoltre, sembra che della visita sia stata informata anche la stessa Russia – in base a quanto dichiarato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan – che a sua volta si è impegnata a non attaccare le zone interessate. Biden ha poi parlato da Varsavia nella serata di martedì, affermando ancora una volta il sostegno che gli Stati Uniti daranno alla resistenza ucraina. Sempre martedì è stato il turno della premier italiana Giorgia #Meloni, recatasi anche lei a Kiev per un incontro con Zelensky. Nella conferenza stampa successiva, ha annunciato che appoggerà le nuove sanzioni europee previste contro la Russia, che vedranno la luce entro questa settimana, oltre ad aver dato ribadito il completo supporto alla causa ucraina. Al momento l’invio di armi resta circoscritto a quelle difensive, senza alcun riferimento alla fornitura di aerei da combattimento.
🇷🇺 IL DISCORSO ALLA NAZIONE DEL PRESIDENTE PUTIN E L’ADDIO AL NEW START: LE RISPOSTE DELLA RUSSIA
(2) In concomitanza con l’incontro tra la premier Meloni e Zelensky, sempre martedì, il presidente russo #Putin ha tenuto l’annuale discorso alla nazione. Molti analisti, visto l’arrivo dell’anniversario dell’invasione ucraina, avevano previsto annunci molto importanti relativi alla guerra. Tuttavia, gli spunti degni di nota non sono stati molti e diverse aspettative sono state tradite. Ha ripetuto l’obiettivo dell’“operazione speciale” in Ucraina (ovvero liberare il #Donbass da un regime nazista) e di essere stato costretto dall’esercito ucraino – e dai suoi attacchi continui – a risolvere con la forza i problemi nelle regioni di Luhansk e Donetsk. Non sono mancate ovviamente critiche all’Occidente per l’invio di armi e il supporto alla causa ucraina. L’unico annuncio degno di nota ha riguardato il New START (Strategic Arms Reduction Treaty), ovvero un trattato in vigore tra Stati Uniti e Russia per monitorare i rispettivi armamenti nucleari. Il trattato era stato firmato nel 2011 dai presidenti dell’epoca (Obama e Medvedev) e rinnovato nel 2021. Pur essendo prevista nel 2026 la sua naturale scadenza, Putin ha deciso di sospendere la partecipazione della Russia, interrompendo così lo scambio di informazioni (nonché di ispezioni) reciproche tra le nazioni più armate in tal senso al mondo. Già dal 2019 i controlli hanno subito rallentamenti per via della pandemia e della stessa invasione, ma questa decisione metterà fine al controllo e alla limitazione delle armi nucleari. Infatti il New START aveva il compito di ridurre il numero di testate nucleari strategiche, quindi da poter utilizzare a scopo offensivo. Da martedì gli ispettori americani non potranno più visitare i siti nucleari russi, in modo da non poter carpire informazioni sensibili sugli armamenti, secondo quanto sostenuto da fonti russe. Le conseguenze immediate sembrano comunque più limitate di quanto si creda, dal momento che gli USA potranno comunque servirsi dei satelliti per monitorare eventuali spostamenti sospetti, ma di certo non aiuta a distendere i rapporti tra le due nazioni in un periodo così complicato. E sullo sfondo aleggiano le figure di Cina, Corea del Nord e Iran, le altre potenze nucleari più equipaggiate.
🇮🇱 ISRAELE: PASSA IN PRIMA LETTURA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, CORTE SUPREMA SEMPRE PIÙ A RISCHIO
(3) In settimana ci sono state enormi proteste in #Israele a causa di una riforma che ha fatto (e farà) molto discutere. Torniamo infatti a parlare dell’influenza del #Knesset, il parlamento israeliano, sul lavoro della Corte Suprema, il più alto tribunale del paese. In breve, i poteri di questa rischiano di essere limitati dall’esecutivo dal momento che basterà una semplice maggioranza assoluta (61 membri su 120 totali) per annullare una sua decisione, sancendo quindi un vero e proprio controllo politico sulla magistratura. Il provvedimento è stato approvato martedì in prima lettura (ce ne vorranno 3), con 63 voti a favore e 47 contrari. I restanti 10 parlamentari non hanno preso parte al voto per protesta, unendosi – nei fatti – alle migliaia di persone che sono scese in piazza a Gerusalemme. Il provvedimento adesso tornerà in Commissione affari costituzionali e, a fine marzo, sarà la volta della seconda e terza lettura in aula. Il ministro della giustizia, e promotore della riforma, Yariv Leviv ha parlato di “ritorno alla democrazia”, mentre il principale leader dell’opposizione Yair Lapid ha pesantemente criticato il provvedimento. Nel frattempo nuovi morti palestinesi in #Cisgiordania, sempre per mano dell’esercito israeliano. Nella mattinata di mercoledì, in 11 hanno perso la vita durante un’operazione alla ricerca di presunti terroristi palestinesi. Almeno altri 100 palestinesi sono rimasti feriti negli scontri a fuoco condotti dai soldati israeliani. L’esercito ha poi fatto sapere di aver neutralizzato i due obiettivi ricercati, membri del gruppo “Fossa dei leoni”. Per tutta risposta ci sono stati degli attacchi con razzi e missili da e verso la Striscia di #Gaza nella notte tra mercoledì e giovedì.
🇳🇬 LA NIGERIA SI PREPARA ALLE ELEZIONI PRESIDENZIALI. SICUREZZA, LAVORO ED ECONOMIA I TEMI PRINCIPALI
(4) Chiudiamo facendo un salto in #Africa, dove tutti gli occhi sono puntati su uno dei paesi più grandi e importanti del continente: la #Nigeria. Domani si voterà per rinnovare il parlamento ed eleggere un nuovo presidente. È un’elezione particolarmente importante perché lo stato è il sesto al mondo per popolazione (213 milioni di abitanti), nonché tra i più giovani in assoluto, dal momento che il 70% della popolazione è under 30 (l’età media oscilla tra i 17 e i 18 anni). Molto dipenderà quindi dal voto di questa fascia, particolarmente attenta al mercato del lavoro e alla crescita economica. I partiti che si contendono la vittoria sono principalmente due: il Partito democratico del popolo (centrodx) e il Congresso progressista (centro, al quale appartiene il presidente uscente Buhari), entrambi rappresentati da forti appartenenze etniche e religiose. A differenza delle altre volte però, secondo gli ultimi rilevamenti, un terzo candidato sembra aver preso particolarmente piede: è Peter Obi, candidato del Partito del lavoro (centrosx), che sembra poter mettere in difficoltà i candidati dei due partiti principali. Questi saranno Atiku Abubakar (Partito democratico del popolo) e Bola Tinubu (Congresso progressista). Come detto, uno dei temi rilevanti che potrebbero influire sull’esito delle elezioni sarà l’approccio al mercato del lavoro, flagellato da anni da disoccupazione, sottoccupazione e conseguente fuga dei cervelli. Ma non è tutto. Anche la sicurezza è un argomento molto delicato in Nigeria, non essendo nuova a conflitti territoriali interni, rapimenti e atti criminali/terroristici. A questo proposito, da tempo si protesta contro la cosiddetta SARS (Special Anti-Robbery Squad), un’unità della polizia nigeriana che si occupa di furti, rapimenti e rapine, ma che spesso è stata criticata per i propri metodi e gli abusi nei confronti dei civili nigeriani, senza alcun intervento adeguato del governo. Obi ha utilizzato questo elemento in campagna elettorale, promettendo una riforma della polizia in caso di vittoria. Aiuti al settore tecnologico nigeriano e ai giovani in fuga i temi chiave trattati dai suoi avversari.
Andiamo alle brevi 👇
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🇰🇷 Sentenza storica per le minoranze in #Corea del Sud. Per la prima volta un tribunale ha riconosciuto l’accesso all’assicurazione sanitaria coniugale per una coppia omosessuale, che aveva citato in giudizio la National Health Insurance Service (NHIS, l’ente che si occupa dei contributi sociali diretti ai cittadini). Questo aveva negato ai due uomini in questione la possibilità di stipulare la copertura sanitaria e nel 2021, per tale motivo, è stato denunciato. L’Alta corte di Seoul ha ribaltato una precedente sentenza e ha accolto il ricorso della coppia, giudicando come discriminatoria la scelta dell’NHIS. Il verdetto dovrà essere confermato nell’aula della Corte Suprema di Seoul.
🇮🇹 Come prevedibile, gli esiti del voto nei circoli del Partito Democratico hanno dato il risultato che tutti si aspettavano. Elly Schlein e Stefano Bonaccini concorreranno per diventare la nuova segretaria (o il nuovo segretario) del partito a livello nazionale alle prossime primarie. La prima ha ottenuto il 34,88% dei voti, mentre il secondo il 52,87%. I due si sono anche confrontati su Sky TG24 faccia a faccia su diversi temi: dallo stato del #PD alla questione Ucraina, da Cospito all’attuale premier Meloni. Domenica 26 ci saranno le primarie e dalle urne uscirà il prossimo segretario del Partito Democratico.
🇨🇳 Da giorni la banca di investimento China Renaissance non riesce a mettersi in contatto con il suo fondatore e amministratore delegato Bao Fan. Non è il primo caso di miliardario scomparso nel nulla; destino simile colpì a Jack Ma, dopo aver criticato alcune scelte politiche/economiche del partito Comunista cinese, ricomparso sulla scena pubblica a distanza di mesi (e da allora ha tenuto un profilo molto più basso).
🇵🇹 Il #Portogallo ha deciso di fermare la speculazione immobiliare nelle sue grandi città (Porto e Lisbona su tutte) negando la concessione dei cosiddetti “visti d’oro” agli investitori stranieri. Questi erano soliti comprare appartamenti del valore minimo di 500 mila euro, per poi affittarli, farle diventare seconde case o spazi di lavoro condiviso. Ciò gli concedeva di vivere in Portogallo e viaggiare liberamente in UE per 5 anni, ma ha aumentato notevolmente il prezzo delle case, difficili da sostenere per chi effettivamente vive e lavora nel paese. Anche l’Irlanda ha di recente interrotto tale programma.
🇹🇷🇸🇾 A 2 settimane dal terremoto che ha colpito #Turchia e #Siria, non si è ancora fermato il conto delle vittime (adesso oltre le 48 mila unità). Come se non bastasse, una nuova scossa di grado 6.3 è stata rilevata lunedì scorso, a poca distanza dall’epicentro del terremoto del 5-6 febbraio, facendo crollare alcuni edifici ancora pericolanti. Tuttavia, da qualche giorno, le autorità turche hanno deciso di interrompere le operazioni di salvataggio pressoché ovunque (probabilmente perché risulta abbastanza improbabile che si possa trovare qualcuno in vita), tranne che in un paio di province. Sono inoltre rientrati in Italia i soccorritori inviati proprio in Turchia a prestare aiuto. Infine, in settimana, sono stati multati dall’autorità governativa di controllo sui media 3 canali televisivi turchi, non allineati con il presidente Erdogan, per le critiche al governo e le opinioni di alcuni giornalisti.
🇹🇳 In #Tunisia almeno 10 oppositori politici sono stati arrestati nell’ambito delle proteste contro la guida autoritaria del presidente Kais Saied. Alcuni di questi sono politici di alto livello, due giudici, il leader di un sindacato e un giornalista di una radio indipendente. Tutti sono accusati di voler cospirare, oltre che di voler sovvertire l’ordine dello stato, e potrebbero rischiare persino la pena di morte. Anche un’importante rappresentante sindacale dei paesi dell’UE – rea di aver partecipato alle manifestazioni – è stata espulsa poiché considerata “persona non gradita” dalle autorità tunisine.
📱 Novità social in arrivo. #Meta ha annunciato nuovi test in Australia e Nuova Zelanda per verificare (previo pagamento mensile) gli account di Facebook e Instagram. Gli abbonati potranno ottenere la ben nota spunta blu, maggiore visibilità rispetto agli account non verificati e, tra le altre cose, accesso diretto al servizio clienti. Non sembra essere accessibile alle aziende, al momento. Gli utenti che otterranno il “Meta Verified” non potranno cambiare nome, cognome, data di nascita e foto profilo, se non ricominciando un nuovo iter di verifica. Restando in tema social, al personale della Commissione Europea è stato ordinato di eliminare #TikTok dai propri dispositivi di lavoro. In questo modo, in base a quanto comunicato dall’organo, verrà aumentata la sicurezza informatica e i dati della Commissione saranno protetti in modo più puntuale (da tempo c’è il sospetto che l’azienda cinese proprietaria di TikTok Bytedance abbia accesso ai dati degli utenti e li trasmetta al governo).
🇯🇵 In #Giappone si discute di età del consenso, ovvero quella sotto la quale un minore non può aver consentito all’atto sessuale. Una commissione del ministero della Giustizia ha avanzato la proposta di innalzarla dai 13 anni attuali a 16. Tra i paesi del G7 non ne esiste uno in cui è più bassa. Si cercherà inoltre di fare maggiore chiarezza sulla definizione di stupro, con l’aggiunta di alcune casistiche che rientrerebbero nel reato, oltre all’estensione dei termini di prescrizione per le denunce di questo tipo da 10 a 15 anni. Decisioni definitive potrebbero essere prese entro la fine dell’anno.
📆 Diffusi martedì scorso i risultati di uno studio incentrato sulla settimana lavorativa di 4 giorni, piuttosto che di 5. Ha coinvolto 2.900 dipendenti di numerose aziende del Regno Unito nell’arco di 6 mesi (da giugno a dicembre 2022). Tutte sono state preparate al cambiamento con workshop appositi e un ventaglio di proposte per mantenere lo stesso stipendio, riducendo le ore di lavoro. La maggior parte di esse (56 su 61) hanno optato per il venerdì libero e, a sperimentazione conclusa, di non tornare alla settimana regolare da 5 giorni.
🇺🇸 Torniamo un attimo in USA. L’amministrazione Biden ha appena presentato una proposta di legge piuttosto controversa a tema immigrazione. In sostanza, sarà vietato l’ingresso a chiunque arrivi a richiedere asilo negli Stati Uniti senza prima aver cercato accoglienza nei paesi che ha attraversato. Di conseguenza, se non si viene dal Messico, sarà molto complicato entrare negli Stati Uniti. Rischierebbero di rimanere fuori tutti coloro che provengono dall’America Centrale e non solo, con la previsione di respingimenti di massa particolarmente dannosi per i migranti stessi. Nelle intenzioni, si tratta di un metodo per privilegiare l’ingresso attraverso rotte legali. In caso di approvazione, la legge avrà una durata di 2 anni con la possibilità di prorogarla.
🇮🇹 Dopo il sì in Senato, è arrivata anche l’approvazione della Camera per convertire in legge il decreto #Milleproroghe che – come suggerisce il nome – consente di spostare la scadenza di norme delle quali il parlamento non ha avuto tempo di occuparsi. L’esecutivo ha anche posto la fiducia sulla questione in modo da evitare possibili emendamenti o proposte di modifiche (il decreto va convertito entro il 27 febbraio).
Alla prossima 👋