Eyes on the world #201

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🇮🇱 ISRAELE: GLI ATTACCHI ALLE BASI ONU, LO SCONTRO CON HEZBOLLAH, LA MORTE DI YAHYA SINWAR. LE ULTIME 

1) Settimana a dir poco cruciale per il conflitto in corso nella Striscia di Gaza e non. È necessario più che mai mettere i pezzi insieme a partire dallo scorso fine settimana. Iniziamo dallo scorso venerdì, quando attacchi israeliani sul campo profughi di Jabalia, il più grande della Striscia di Gaza, hanno causato oltre 30 morti. Simile a una città con edifici fatiscenti e carenza di infrastrutture, Jabalia ospitava 120mila persone prima della guerra. Le autorità di Gaza hanno segnalato due attacchi distinti: il primo ha colpito una scuola con sfollati, uccidendo 18 persone; il secondo ha provocato 12 morti, con molte persone intrappolate sotto le macerie. Medici Senza Frontiere ha denunciato l'impossibilità di evacuare, mentre il ministero della Sanità locale riporta un totale di 61 morti in tutta Gaza. L'esercito israeliano ha dichiarato di voler colpire le infrastrutture di Hamas e i miliziani. Nel frattempo, domenica, due carri armati israeliani hanno sfondato il cancello di una base dell'UNIFIL a Ramyah, nel sud del Libano, in quella che l'ONU ha definito una "palese violazione del diritto internazionale". L'incidente è avvenuto lo stesso giorno in cui il primo ministro israeliano Netanyahu ha chiesto il ritiro dei soldati dell'ONU, accusandoli di proteggere Hezbollah. I carri armati israeliani si sono ritirati dopo 45 minuti di tensione. Poco dopo, colpi d'arma da fuoco e del fumo hanno causato reazioni avverse in 15 soldati dell'UNIFIL, che sono stati curati per irritazioni cutanee e sintomi gastrointestinali. L'UNIFIL ha denunciato l'accaduto, ricordando all'esercito israeliano i suoi obblighi verso la sicurezza del personale ONU. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha espresso a Netanyahu la sua condanna per l'attacco e l'importanza di garantire la sicurezza del personale dell'ONU. Anche altri paesi coinvolti nella missione hanno chiesto l'immediata cessazione di tali attacchi. L'ONU ha poi confermato la permanenza delle forze della missione UNIFIL nel sud del Libano, nonostante le richieste di ritiro da parte di Israele. Il capo delle operazioni di mantenimento della pace, Jean-Pierre Lacroix, ha affermato che questa decisione è sostenuta dal Consiglio di Sicurezza e dai membri. 

Domenica sera Hezbollah ha poi lanciato un attacco con droni contro una base militare israeliana a Binyamina, nel nord di Israele, causando la morte di quattro soldati e il ferimento di 58. L’attacco, tra i più gravi compiuti dal gruppo armato libanese negli ultimi anni, è avvenuto nel contesto delle tensioni legate alla guerra israeliana nella Striscia di Gaza e alle operazioni israeliane nel sud del Libano. Hezbollah ha rivendicato l’azione come risposta agli attacchi israeliani in Libano che avevano causato oltre 20 vittime. L’attacco è stato particolarmente rilevante poiché la base colpita si trova a sud di Haifa, lontano dal confine libanese, un’area di solito bersagliata. Nella notte tra domenica e lunedì, un attacco di artiglieria israeliano su una scuola a Nuseirat, usata come rifugio per sfollati, ha ucciso almeno 22 persone e ne ha ferite più di 50. Poco dopo, un bombardamento israeliano ha colpito un accampamento di tende per sfollati nel cortile di un ospedale a Deir al Balah, provocando 4 morti e decine di feriti. L'esercito israeliano ha dichiarato che l'attacco all'ospedale mirava a un centro di comando di Hamas, mentre sta ancora verificando l'attacco alla scuola. Hamas ha negato di usare strutture civili come basi operative. Non è tutto. Nelle prime ore di mercoledì, l’esercito israeliano ha bombardato Beirut, colpendo una zona nella periferia meridionale della città, dopo aver emesso un ordine di evacuazione. Poche informazioni sono disponibili sulle conseguenze del bombardamento. Israele ha dichiarato di aver preso di mira Dahieh, un quartiere con una forte presenza del gruppo Hezbollah e un'area residenziale e commerciale, colpendo un deposito di armi sotterraneo. In precedenza, dal 10 ottobre, i bombardamenti su Beirut si erano interrotti, con Israele concentrato sulle aree di confine nel sud del Libano, da dove partono attacchi contro il suo territorio. Sempre mercoledì, Israele ha bombardato Nabatieh, uccidendo il sindaco e almeno altre 15 persone. Nel frattempo, la protezione civile libanese ha recuperato i corpi di 15 persone a Qana, uccise in un attacco israeliano martedì sera, e il bilancio delle vittime potrebbe aumentare. 

Giovedì una possibile svolta. L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Yahya Sinwar, capo di Hamas, durante un attacco nel sud della Striscia di Gaza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la morte di Sinwar è "l'inizio della fine", ma ha sottolineato che le operazioni militari continueranno. Sinwar era considerato responsabile dell'attacco contro i civili del 7 ottobre, che ha innescato l'attuale conflitto. Era il leader di Hamas da agosto, dopo aver sostituito Ismail Haniyeh, ucciso in un attacco a Teheran attribuito a Israele. L'uccisione di Sinwar non è stata frutto di un'operazione pianificata, ma è avvenuta durante un pattugliamento di routine nella città di Rafah, nella Striscia di Gaza, dove una brigata israeliana si è scontrata con tre miliziani di Hamas. Solo dopo lo scontro i soldati hanno notato la somiglianza di uno dei corpi con Sinwar. Le informazioni sull'operazione sono state confermate da fonti militari israeliane e verificate da vari media internazionali. Un video ripreso da un drone mostra Sinwar ferito in un edificio poco prima che venisse distrutto da un'esplosione. Dopo l'operazione, test sul corpo del sospetto, tra cui impronta digitale e DNA, hanno confermato la sua identità. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha definito l'evento un "buon giorno" per Israele e il mondo, auspicando la fine del conflitto e la liberazione degli ostaggi. Non è chiaro cosa accadrà ora. Sinwar è considerato difficile da sostituire, dato che gran parte della leadership del gruppo è stata uccisa durante il conflitto. Tuttavia, Hamas è sopravvissuta alla perdita di leader in passato. Esperti suggeriscono che Mohammed, fratello di Sinwar, potrebbe assumerne il ruolo militare, anche se restano dubbi sulle sue capacità politiche. Il movimento potrebbe decidere di mantenere segreto il nome del prossimo leader per motivi di sicurezza, oppure convocare il Consiglio della Shura per votare un successore. Si specula che il successore di Sinwar sarà qualcuno in esilio, come Khaled Meshal, ex leader del gruppo, attualmente in Qatar, o Khalil al Hayya, suo vice. La leadership in esilio è considerata più flessibile e potrebbe essere influenzata per negoziare un cessate il fuoco. Anche figure come Mousa Abu Marzouk e Muhammad Deif continuano ad avere un ruolo di spicco all'interno di Hamas. Israele potrebbe ora scegliere di sfruttare il successo per negoziare un cessate il fuoco o continuare l'offensiva. Tuttavia, vi sono pressioni interne ed esterne per avviare negoziati, con figure come il presidente statunitense Biden e la vicepresidente Harris che vedono un'opportunità per porre fine al conflitto. Nonostante Hamas sia indebolita, rimangono molti combattenti nella Striscia di Gaza. Khaled Meshal, possibile successore di Sinwar, potrebbe adottare una posizione più pragmatica nei negoziati, ma le componenti più estremiste del governo israeliano sono contrarie a un accordo. 

 

🇮🇹 APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DI BILANCIO 2025. TUTTE LE MISURE PREVISTE, PRIMA DEL CONTROLLO UE 

2) Il Consiglio dei ministri ha approvato martedì sera il disegno di legge di bilancio per il 2025, che indica come varieranno spesa e entrate dello Stato. Le misure previste costano 30 miliardi di euro, di cui 21 miliardi saranno coperti da riduzioni di spesa e aumenti di tasse, mentre i restanti 9 miliardi andranno in disavanzo, aumentando il debito pubblico. Le principali misure riguardano la riduzione dell’IRPEF, con la conferma di tre aliquote e una riduzione per i redditi tra 28mila e 50mila euro, e il cuneo fiscale, con un sistema progressivo di sconti per i lavoratori. Il governo ha anche aumentato i fondi per la sanità e previsto risorse per il rinnovo dei contratti pubblici. Tra le altre misure ci sono la conferma delle agevolazioni per le ristrutturazioni, il mantenimento delle regole sui fringe benefit e la deduzione per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Le coperture di bilancio verranno garantite da una combinazione di riduzioni della spesa ministeriale, nuovi contributi per banche e assicurazioni, e interventi su accise e spese fiscali. Complessivamente, il deficit previsto per il 2025 sarà del 3,3% del PIL, in calo rispetto al 3,8% del 2023, in linea con le regole europee. Come detto, sono previsti fondi aggiuntivi per il Servizio Sanitario Nazionale, ma le risorse risultano inferiori rispetto alle aspettative. Inizialmente si parlava di 3,5 miliardi di euro per il 2025, ma nel Documento programmatico di bilancio sono stati previsti meno di 900 milioni di euro, causando critiche da parte dell'opposizione e del settore sanitario. L'equivoco è nato dalla promessa di finanziare la sanità con una tassa sugli extraprofitti bancari e sulle assicurazioni, ma la somma è stata ripartita tra il 2025 e il 2026. Il ministro della Salute Schillaci aveva annunciato una cifra superiore, non essendo a conoscenza della divisione. Il finanziamento complessivo per il 2025 sarà di 2,3 miliardi, ma la spesa sanitaria, pari al 6,3% del PIL, rimane inferiore alla media europea. Le associazioni sanitarie sono deluse, soprattutto per il rinvio del piano di assunzione di nuovo personale. L'Italia spende meno per la sanità rispetto ad altri paesi europei, come Francia e Germania, e la situazione è peggiorata dal 2022. In ogni caso, le misure previste dovranno passare necessariamente dalla Commissione Europea per le valutazioni di sorta, per poi essere votata definitivamente entro la fine dell’anno. 

 

🇦🇱 IMMIGRAZIONE: L’ACCORDO ITALIA-ALBANIA GIÀ IN BILICO. I 16 MIGRANTI TRASFERITI TORNERANNO INDIETRO 

3) Settimana di grosse novità anche per quanto riguarda il tema immigrazione. Mercoledì sarebbe dovuto arrivare in Albania il primo gruppo di migranti da trattenere nei nuovi centri per richiedenti asilo, voluti dal governo italiano e completati di recente. Questi migranti, 16 uomini provenienti da Egitto e Bangladesh, erano a bordo della nave italiana Libra. L'iniziativa, fortemente sostenuta dal governo di Giorgia Meloni, mirava a trasferire ogni mese alcuni richiedenti asilo in Albania in attesa dell’esame delle loro domande, con l'obiettivo di ridurre la pressione sui centri di accoglienza italiani e scoraggiare i migranti dal tentare la traversata del Mediterraneo, nonostante gli esperti dubitino dell'efficacia di questa strategia. Il governo italiano ha stretto un accordo con l'Albania, che ha consentito la costruzione di strutture finanziate dall'Italia per ospitare i migranti. I centri in Albania avrebbero accolto solo una parte dei migranti soccorsi dalle autorità italiane nel Mediterraneo, mentre donne, bambini, famiglie e persone vulnerabili sarebbero state portate in Italia. Mercoledì la nave è arrivata effettivamente nel porto di Shengjin, Albania. Dopo essere sbarcati, i migranti sono stati visitati e identificati, ma 4 di loro non sono rientrati nei criteri dell'accordo e si è deciso di riportarli in Italia. Oggi una svolta. Il tribunale di Roma ha deciso di non convalidare i decreti di trattenimento dei 12 migranti rimanenti. Questi erano stati trasferiti a Gjader, sede del suddetto centro di accoglienza, ma le procedure amministrative sono comunque rimaste sotto la giurisdizione italiana. La decisione del tribunale ha complicato la situazione, poiché i migranti hanno visto respingere le loro richieste d'asilo attraverso una procedura accelerata, ma ora non è chiaro cosa succederà, dato che il tribunale ha respinto i decreti di detenzione. La questione ruota intorno alla recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea sui "paesi sicuri", che prevede che solo migranti provenienti da paesi considerati sicuri possano essere trasferiti in Albania. Tuttavia, la classificazione di "paese sicuro" è controversa, poiché molti dei paesi inclusi nella lista italiana non rispettano pienamente i diritti umani e l'ordinamento democratico. La sentenza della Corte UE ha influenzato la decisione del tribunale di Roma, portando a un nuovo interrogativo sulla gestione di questi migranti. 

 

🇮🇹 GESTAZIONE PER ALTRI RESO “REATO UNIVERSALE” DA UNA PROPOSTA DI LEGGE DI FDI APPROVATA IN SENATO 

4) Il Senato italiano ha approvato una proposta di legge di Fratelli d’Italia che rende la gestazione per altri (GPA), comunemente nota come maternità surrogata, un "reato universale". La legge prevede che i cittadini italiani che ricorrono alla GPA all'estero possano essere puniti secondo la legge italiana, anche se la pratica è legale nel paese in cui viene effettuata. La GPA è già vietata in Italia dalla legge 40 del 2004, ma molte coppie si recano all’estero per utilizzarla e poi chiedono il riconoscimento dei figli in Italia. La legge appena approvata non è retroattiva e ha suscitato critiche per la sua applicabilità, soprattutto perché non distingue tra paesi che regolano la GPA e paesi che non tutelano le donne gestanti. Vi sono anche preoccupazioni sulle conseguenze per i bambini nati da questa tecnica. Nonostante la controversia, la maggioranza del governo ha sostenuto compatta la legge, mentre l’opposizione è risultata divisa. L'associazione Luca Coscioni ha espresso l'intenzione di assistere legalmente coloro che verranno perseguiti in seguito alla nuova normativa. 

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Andiamo con un paio di brevi interessanti dalla settimana 👇 

💻 Lunedì sera sono stati arrestati Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, e un imprenditore, entrambi accusati di corruzione. Iorio è stato sorpreso a ricevere 15mila euro dall’imprenditore e posto agli arresti domiciliari. Sogei, società che gestisce i servizi informatici per vari enti pubblici, è coinvolta in contratti per oltre cento milioni di euro, con Iorio accusato di aver ricevuto somme di denaro in cambio di favori. L’indagine, che riguarda anche altri bandi e il coinvolgimento di enti come il ministero dell’Interno e della Difesa, coinvolge 18 persone e 14 società, accusate di corruzione e turbativa d’asta. Tra gli indagati figura anche Andrea Stroppa, legato a Elon Musk, sospettato di aver ottenuto informazioni riservate sul sistema satellitare Starlink. Sogei ha dichiarato che si costituirà parte lesa se le accuse saranno confermate. 

🇰🇵 La Corea del Nord ha distrutto tratti di strade al confine con la Corea del Sud, una decisione annunciata in precedenza e portata a termine dopo accuse di Pyongyang riguardo il volo di droni sudcoreani sopra la capitale nordcoreana, che avrebbero lanciato volantini di propaganda. La Corea del Nord aveva già bloccato i collegamenti con il Sud e installato barriere sulle principali autostrade e ferrovie, motivando la decisione con il timore di un'invasione, in seguito a esercitazioni congiunte tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti. La strada distrutta non era utilizzata da anni, con l'ultimo significativo collegamento avvenuto nel 2018. Le tensioni tra i due paesi sono cresciute, e Kim Jong Un ha dichiarato che la riunificazione pacifica non è più un obiettivo del Nord. La guerra di Corea, formalmente mai conclusa, prosegue tecnicamente dal 1953, con occasionali scambi di artiglieria e provocazioni. 

Alla prossima 👋 

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