FACILITATORE DI FELICITÀ

I CONVINCIMENTI

Sono il frutto di ciò che ascoltiamo, leggiamo, facciamo.

Quindi sono il frutto delle nostre esperienze.

Che sia un docente, uno studente, un professionista, possidente, diplomatico, impiegato, operaio, casalinga, veniamo condizionati dalla nostra educazione, dalle frequentazioni, dagli strumenti di informazione.

Comunque il condizionamento parte dal confronto con qualcuno o qualcosa altro da noi.

CONDIVISIONE DELLE ESPERIENZE

Siamo persone e in quanto tali ci accompagnamo a individui a noi simili.

Ci scrutiamo, ci annusiamo e alla fine ci aggreghiamo, nei modi e nelle forme più svariate secondo caratteri e somiglianze.

Proprio questo modo di aggregazione ci rende vulnerabili, in quanto nel momento del panico agiamo come branco, che osserva il comportamento del proprio simile e si muove di conseguenza.

PERCHÉ SI DISPERDONO RISORSE?

Perché inseguiamo convincimenti che alla lunga non risultano veritieri.

Oppure per una questione emotiva ci spaventiamo delle scelte precedentemente fatte.

Perché abbiamo riposto la fiducia in una persona che reputavamo il nostro guardiano fedele che poi tanto fedele non si è dimostrato.

La consolazione amara e' quella di essere stati costretti da eventi imprevisti.

IL GENIO DELLA FORMICA

Di fronte a comportamenti omogenei in talune occasioni si distingue lo strano, una voce fuori dal coro, una dissonanza.

Spesso dice e fa cose diverse dalla gran parte dei propri consimili.

A volte è deriso, incompreso.

Si sente piccolo come una formica, ma anche laborioso come tale.

Può capitare che in talune occasioni acquisisca la forza per affermare la propria autorevolezza elevandosi a genio, disbrigandosi in matasse "impicciate".

Anche lui è attaccato ai propri convincimenti e' il frutto della sua esperienza, solo che altra dal coro.

Cosa lo rende geniale?

Che lui getta un lampo di luce lì dove regna l'oscurità illuminando la strada da seguire.

COSA CI RENDE FELICI

Questo è il vero indicatore di ricchezza.

Molte le risposte possibili.

Il successo, una conquista, il sentirsi stimati, amati.

Però apprendiamo quotidianamente di persone di successo e piene di averi, soffrire di gravi depressioni, altre che hanno tentato il suicidio.

Eppure apparentemente hanno tutto a portata di mano.

Quindi possiamo dire che la felicità è quella complessità che ognuno di noi si porta dentro.

Esternare questo desiderio di felicità e' il nostro senso di benessere della vita.

E questo può variare dalla cultura e anche da dove nasco.

Ciò che è importante è raggiungere / preservare un certo livello di benessere e la sua sostenibilità nel tempo.

In ultimo il mio ruolo?

Facilitatore di felicità!!

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