Fashion E-Commerce, quali opportunità fuori dall'Italia?
Come è ormai evidente che le vendite online stiano ottenendo sempre più appeal tra i consumatori, è altrettanto innegabile che le vere opportunità online per il fashion italiano siano fuori dai nostri confini. Il Made in Italy, grazie alla sua qualità, si mantiene infatti più attraente che mai anche sul web, a volte permettendo di bypassare quella iniziale diffidenza che molte persone hanno nell'acquistare abbigliamento su Internet.
Osservando i dati forniti dal web si nota come il mercato online sia molto più sviluppato all'estero, e come i consumatori stranieri siano molto più propensi all'acquisto online rispetto agli italiani. Secondo i dati di Postnord, la spesa media annua in Italia è di 295 euro, mentre ad esempio nel Regno Unito supera i 1000 euro. Notevole è anche la spesa pro capite in paesi sviluppati come la Francia (539 euro), la Germania (672) e i Paesi Bassi (558 euro).
Come si può notare dall'immagine, la spesa pro capite in Italia è inferiore a tutti i paesi analizzati (eccetto la Polonia), indicando disponibilità all'acquisto online molto più elevate. Le sorprese per il mercato italiano tuttavia non finiscono qui: analizzando i dati di E-Commerce Foundation si scopre come il tasso di conversione dei visitatori nei paesi analizzati sia in media più del doppio rispetto a quello italiano (1,96% vs 0,90%), indicando una propensione all'acquisto molto più alta.
Riprendendo i dati di Postnord e analizzando le categorie di prodotti che i consumatori europei preferiscono acquistare online da paesi esteri si evince inoltre i prodotti di abbigliamento siano i preferiti dai clienti stranieri. Quando si tratta di acquistare online da rivenditori esteri infatti, i cittadini francesi, inglesi, tedeschi e non solo, mettono in cima alle preferenze i prodotti di abbigliamento e calzature, seguiti da elettronica, musica e libri.
Le opportunità online per il fashion italiano quindi non mancano di certo, soprattutto se si ha la volontà di superare i confini nazionali e gettare uno sguardo agli e-shoppers degli altri paesi. Forse una raccomandazione che può apparire ovvia, ma che in realtà a volte non è così ben percepita come può sembrare.