FIGLI E FRATELLI: DIFFICOLTA' NELLA RELAZIONE
Nella famiglia i fratelli funzionano come sottosistema: per dirla con le parole di Minuchin è il “primo laboratorio sociale in cui i figli possono cimentarsi nelle loro relazioni tra coetanei. In questo contesto i figli si appoggiano, si isolano, si accusano reciprocamente ed imparano l’uno dall’altro. In questo mondo di coetanei i figli imparano a negoziare, a cooperare ed a competere”.
Ogni fratello riveste una funzione nell’ambito della famiglia e questa dipende dal ruolo che gli è stato assegnato e dalla sua identità nella quotidianità.
Pensiamo alle storie familiari in cui abbiamo sentito parlare della pecora nera della famiglia…o al biblico figliuol prodigo che torna a casa dopo aver dilapidato e per il quale il padre imbandisce una grande festa con relativa gelosia del fratello rimasto a lavorare.
Già prima della nascita del bambino ogni genitore comincia ad anticipare quella che sarà la sua identità e quale ruolo il bambino stesso avrà nello sviluppo della dinamica familiare
Anche l’ordine di nascita è importante: ad es. c’è il significato collegato alla nascita del primogenito, maschio o femmina, estensore del nome di famiglia o erede di una posizione nel mondo collegata al genere di appartenenza.
Poi ogni figlio appare destinato ad occupare uno ed un solo ruolo per volta e per cambiarlo occorre che il ruolo sia lasciato libero da chi lo sta agendo in quel momento.
Il primogenito è chiamato ad assumere un ruolo e chi arriva dopo di lui non potrà occupare quel ruolo a meno che il primogenito non lo lasci libero.
Questo scambio di ruoli può essere favorito o osteggiato dalle dinamiche familiari e ogni membro sente comunque la pressione per agire il ruolo che gli è stato assegnato.
Anche i genitori hanno un ruolo importante del condizione l’assunzione di ruolo da parte dei figli.
Un ruolo assegnato può essere rinforzato per lungo tempo fino a diventare un’identità personale soddisfacente anche se non rappresenta appieno la persona a cui è stata assegnata. In altri casi ci può essere un’assegnazione negativa ( la famosa “pecora nera”) che può influenzare negativamente lo sviluppo personale di un figlio.
Nelle famiglie sane i ruolo sono utilizzati in modo flessibile in modo tale da permettere la crescita e le sperimentazione di diverse parti di sé in diverse posizioni all’interno delle dinamiche familiari.
Laddove un ruolo venga assegnato in modo stabile e rigido senza accorgersi delle istanze di cambiamento presentate dai diversi figli si apre la strada per lo sviluppo di un sintomo. Tale sintomo non sempre caratterizza il figlio considerato più problematico o fragile. Qualche volta il sintomo è sviluppato proprio dal figlio considerato riuscito e obbligato alla salute e al successo e di cui non si sono colte le fragilità.
Intervenire permette quindi di modificare le dinamiche familiari liberando le persone da ruoli scomodi e dando la possibilità di vivere in modo più libero e autentico la propria vita. Significa anche rinunciare al guadagno secondario che certi ruoli garantiscono, ad es. la fragilità garantisce cure e attenzioni mentre diventare autonomi significa anche assumersi maggiori responsabilità nella propria vita. Per questo a volte il cambiamento per quanto desiderato non è facile.