Fonti serpenti

Fonti serpenti

Pochi giorni fa, sono stata accusata di non avere competenza per effettuare una ricerca. O meglio, mi è stato detto che "fare una ricerchina così, su Internet, non è la stessa cosa rispetto a qualcuno che ha accesso a determinate(eee)... fonti....". [Immaginate questo poveretto, che stava discutendo con la sottoscritta, che allungava tutte le parole della frase, disperatamente alla ricerca di un periodo che suonasse convincente].

Ormai, online si trovano contenuti davvero validi, se ci si prende la briga di navigare su siti affidabili e se si cerca conferma su più testi di un'informazione. Convengo che la bufala sia dietro l'angolo, e che l'attenzione del lettore deve essere un requisito fondamentale per effettuare una buona ricerca: non siamo più nell'era delle enciclopedie a 24 volumi comprate a rate, sicuramente affidabili, ma ormai decisamente sorpassate.

Questo piccolo episodio mi ha ricordato una lezione che imparai tanti anni fa, sui banchi di scuola (vorrei dire, "quand'ero giovane e bella", ma alle superiori avevo i capelli mezzi rossi e mezzi neri e portavo l'apparecchio... aiuto). Avevamo un'insegnante di diritto severissima: era estremamente competente, assolutamente inquietante (ti bocciava mantenendo un sorriso velato sulla faccia), e precisa. Precisa come un chirurgo. Quel giorno dovevamo portare a lezione una ricerca: avevamo tutti diversi fogli, stampati con le nostre Canon a casa, mezzi sottolineati con l'evidenziatore. Veniamo chiamati ad uno a uno alla lavagna, fino a che, durante l'interrogazione di una mia compagna, la prof. chiede: "Scusa, ma dove hai trovato questa informazione?". Sul foglio stampato, il sito di provenienza era serpenti.it. Il sito esiste ancora, e ovviamente è perfetto per gli appassionati di ofiologia, ma forse non era ideale all'epoca per una ricerca in materia di diritto. Un bel 4 sul registro, e fine della storia. O no?

Alla lezione seguente, spendemmo tutta l'ora a disposizione a parlare dell'importanza delle fonti, di come un'informazione pervenuta erratamente potesse fare una grande differenza nelle questioni più importanti; e di come questa nozione fosse valida nel diritto, ma anche in tutti gli ambiti della vita.

Probabilmente il mio cervello è strano, ed io ho memorizzato la lezione solo perché mi ricordo di serpenti.it, ma non ho mai mancato di verificare un'informazione da quel momento in poi, soprattutto nel mio lavoro. Credo che oramai sia in pensione, ma mi piace pensare che la mia prof. abbia continuato a terrorizzare gli studenti - in senso buono - di generazione in generazione, sfornando ricercatori attenti, e sempre ligi nel verificare le fonti.

Secondo voi chi ha vinto la discussione fra me e il mio interlocutore? Vi do un indizio. "Io non ho sempre ragione, tuttavia non ho mai torto" [cit.].

Francesca Taddei, CCXP

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2 anni

L'hai vinta tu, Ivie Zanchetta. Non ho dubbi!

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