GAZA La fine della ricerca di pace e la nuova voglia di sangue e vendetta
foto Amnestyinternational

GAZA La fine della ricerca di pace e la nuova voglia di sangue e vendetta

Per la prima volta in #Europa, nell'Occidente della condivisione, l'Occidente cristiano, l'alterità e la relativa commozione per le sue difficoltà, per l'annaspare dei vinti spariscono, è una smisurata svolta storica. E, insieme, il crepuscolo di un'era

C'è troppa uniformità di pensiero in questi giorni nella comunicazione in Italia sul #conflitto #IsraeleHamas, si resta sgomenti, mentre il mondo protesta, scorticato nella propria sensibilità, allibito, e milioni di persone, di pacifisti civili protestano e si protesta in #Israele contro il genocidio dei palestinesi di Gaza, puniti e violati oltre ogni colpa, siamo percossi da un refrain di sconsiderata unipolarizzazione. Commentatori, testate, diverse, una sola voce. Sentiamo risuonare i loro inni alla guerra. Il sostegno alla guerra. Bombe, case distrutte, famiglie trucidate. Una guerra che in qualche modo la borghesia italiana vuole, sente propria e in realtà condivide. Aderendo alla idea della "guerra giusta", andando anche loro, armi e bagagli e pance piene di cibo, e lussi alle Crociate.

Nessuna ratio nessuna strategia per la pur giusta risposta al delirio omicida di #Hamas. Sangue e sangue e sangue e sangue. Le diplomazie; non avvertite.

IL MURO

E' che ci stiamo chiudendo. Perché la storia di questi giorni è questa: il potere occidentale con la sua presa sui media ha ormai deciso che il dolore dell'altro, l'arabo, il migrante, il palestinese, letteralmente non gli interessa, più. Si è alzato un muro che è il muro della segregazione, del disinteresse per la sorte degli altri. Il muro difensivo del nostro benessere, che boccia ed esclude la vita dell'altro. Dell'altro, di colui che è altro, letteralmente, non ci interessa, sta fuori, ci si accalora solo nei nostri valori e nel nostro costume, il dolore degli occhi è condiviso per i simili, perché in loro, vediamo noi. E in chi non è come noi. Non vediamo e come bambini non vogliamo vedere più niente.

____Oltre Gaza

Sono oltre 180 i palestinesi uccisi in #Cisgiordania nei primi 10 mesi del nuovo governo di Benjamin Netanyahu, prima di ottobre, 37 di cui minori, bambini e bambine, report #Savethechildren, sept 23 e muoiono i palestinesi ancora a decine in questi giorni in #WestBank.

Un muro di insensibilità si è levato nei cuori. Non di tutti, del potere economico, industriale, i suoi media, sobillatori della divisione sociale. Per la prima volta in #Europa, nell'Occidente della condivisione, l'Occidente cristiano, l'alterità e la relativa commozione per le sue difficoltà, per l'annaspare dei vinti spariscono, è una smisurata svolta storica. E, insieme, il crepuscolo di un'era.


L'era del prima e del dopo, dell'altro, del fratello, del fratello
donne soldato israeliane e civili palestinesi parlano nel duro confronto interculturale

LA DANZA DELLA MORTE

Il potere economico occidentale e in modo particolare italiano - contrario alla transizione green troppo pigro per accettarne le implicazioni -, il buffo mondo politico, avido e cattivo contrario ad una revisione degli stili di vita e ad una #decrescita di #produzione e #consumi perché prono al comando di industriali senza visione, da settimane danzano sui morti e bramano l'avvio della guerra di civiltà. Come sponda ultima e rabbiosa alla trasformazione del mondo.

Nello scenario apocalittico del mondo rovente per i cambiamenti climatici, per le nuove guerre per la povertà che si allarga ogni giorno si pensa a noi, alla nostra tranquillità, ad andare avanti come sappiamo. Si giustifica in tutto Israele che da anni ha fatto dei muri e della colonizzazione la propria identità difensiva. Annientando il diverso. E espondendosi con la propria indifferenza alla rivincita del terrore più primitivo e lugubre.

In questo, appare l'ombra del pensiero unico che si fa largo a spallate, insieme al fantasma reale e sempre più presente del fascismo e della sua regia.

E' il solito tema borghese: il mondo vecchio resta a galla come scheletro; non si cambia, si va allo scontro e poi si riparte da meno 2000 e oltre, perché proprio lì dove tutto è iniziato, cit. tutto rischia di finire. L'umanità non è perduta se culla anche nel peggiore e più sconfinato e ardente dolore la propria umanità. Altrimenti, si sorpassa la propria linea rossa, cit. e si entra in uno sfondo di dolore diverso nel quale ogni speranza di salvezza non è altro che il naufragare di ogni destino incrociato.


#7oct #Gaza #salaamshalom #ceasefire_Gaza #IsraeleHamas #decrescita #produzione #consumi #Savethechildren #WestBank. #Pontifex @Pontifex_it

Danilo Rocca 31.10.23


Antonio D'Agnanno

Team Leader - Key Expert 1 | Project Management

2 mesi

Grazie Danilo. Ma non è tutta la verità: c'è un silenzio e un conformismo voluto dallo stesso potere che hanno in comune tutti loro : e cioè i vari Mentana, Mieli, Augias, Mimun, Stille, Molco, Pintor, Mayer, Nirenstein, Kramar, Lerner, Amen, Setta, Cuneo, Della Seta, Rosenself, Ottolenghi, Sacerdoti, Fegiz, Saba, Milano, Momigliano, Toaff, Gai, Saviano, Sassoli, Genah, Mafai, Mannheimer, Colombo, Beha, Molinari, ecc. ecc.: chiaramente tutti loro, che gestiscono la comunicazione italiana (ma anche all'estero è la stessa situazione), non vogliono autosabotarsi.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Danilo Rocca

Altre pagine consultate