#GENOACALLING - ROLLI DAYS A GENOVA, A PONENTE LA SCOPERTA DI TESORI NASCOSTI
Quando pensiamo ai Palazzi dei Rolli non possiamo che andare con la mente alle magnifiche residenze che i ricchi genovesi del 500 si fecero costruire per celebrare i loro crescenti successi. Da anni Genova li ha aperti alla vista dei sempre più numerosi turisti e appassionati che affollano le vie del centro ed i vicoli durante i due appuntamenti annuali dei Rolli Days.
Non molti però sanno che quelle stesse famiglie, che ospitavano le delegazioni e i notabili in visita alla Repubblica nelle loro lussuose dimore, classificate secondo un criterio simile a quello degli alberghi odierni, spesso possedevano altri palazzi al di fuori delle mura cittadine, circondati da lussureggianti giardini, impreziositi da stucchi, dipinti e statue che nulla avevano da invidiare alle dimore di città.
Ancora oggi è possibile ammirarle sebbene l’espansione di Genova ed il mutamento cui è andato incontro il territorio abbia spesso sacrificato gran parte di quella bellezza, o l’abbia nascosta nella selva di palazzi moderni che è cresciuta attorno ad essa.
Quest’anno in occasione della giornata dei Rolli, alcune di queste ville saranno visitabili ed in particolare saranno quelle di Cornigliano ad essere aperte al pubblico, che così potrà rendersi conto di quanta meraviglia e quanta storia sia ancora conservata in questi palazzi.
Da anni l’associazione Ascovil si preoccupa di diffonderne la conoscenza, di salvaguardarne la conservazione e di stimolare l’attenzione verso questo straordinario patrimonio e proprio a questi volontari dobbiamo il privilegio di riscoprirlo.
Cornigliano è, nell’esperienza dei più, una parte di città di cui non si sospetta nemmeno lontanamente l’antico splendore. Dobbiamo immaginare, con un certo sforzo, che tutti i palazzi moderni, gli impianti industriali, l’ampia Via Cornigliano non esistevano e che al loro posto si trovava invece un’ampia distesa di campi coltivati, che scendevano sino alla spiaggia a cui si poteva approdare portando in secca le barche, non essendo presente un golfo in grado di ospitare un purché minimo porto. Poco distante dalla costa, ai piedi della collina, che dolcemente risaliva verso l’alto, erano presenti numerose ville i cui nomi riecheggiano quelli di antiche casate che si contendevano ricchezze e prestigio. Spinola, Durazzo, Pallavicini gareggiavano in città come nelle campagne nel dotarsi di dimore che celebrassero la loro potenza.
C’è un quadro che rappresenta in maniera esaustiva questo paesaggio ed è stato dipinto da Gustavo Dufour, divenuto proprietario di una delle ville a metà dell'800. E’ la ricostruzione di quella che doveva essere la veduta dal mare prima che i vari cambiamenti mutasse per sempre la fisionomia del paesaggio.
Colpisce il nucleo di ville cinquecentesche costruite molto vicine le une alle altre, lungo l’unica direttrice viaria presente in quei tempi, e tutte dotate di una torre che serviva a difendersi in caso di attacchi dal mare e che nel tempo venne incorporate nelle ville stesse.
Più in la ci sono gli altri palazzi che sono stati costruiti successivamente come Villa Serra o Villa Bombrini. Osservandole si comprende come durante lo scorrere di questi secoli fosse cambiato lo scopo per cui si andava a villeggiare a Cornigliano un tempo territorio di possedimenti da controllare, successivamente luogo prevalentemente di villeggiatura.
Percorrendo le strade che si snodano ancora sull’antico tracciato di un tempo, si rimane colpiti dall’austera maestosità delle costruzioni più antiche, se ne comprendono i tanti rimaneggiamenti e passaggi che le hanno segnate anche da un punto di vista architettonico. Si cerca di immaginare l’antica foggia e il contesto esterno.
Entrando a Villa Gentile Bikley, che oggi ospita una biblioteca, dall’atrio si scorge ciò che rimane dell’antico giardino e già questo è sufficiente per immergersi nell’atmosfera di un tempo.
Le sue cucine, perfettamente conservate, si animano nella fantasia dell’operosa andirivieni di cuochi e servitù impegnati nella preparazione dei pasti dei signori e dei loro ospiti. Gli ampi saloni ci riportano alle feste che venivano organizzati in villa e la facciata restaurata di Villa Spinola Dufour di levante ci permette di immaginare la colorata eleganza di queste abitazioni.
Il campanile di San Giacomo Apostolo è ciò che rimane, insieme a poco altro, dell’antica chiesa che ospitava le cappelle private delle famiglie che villeggiavano a Cornigliano. Davanti all’ingresso un'ampia piazza offre una vista spettacolare su Villa Serra Richini. Lo stile è cambiato rispetto a quelle del 500 ed entrare nel suo giardino è come accedere ad un luogo incantato in cui il tempo si è fermato: una statua di marmo guarda assorta verso un punto indefinito e di fronte ad essa si apre l’ingresso ad una grotta tutta decorata di piccole pietre colorate.
L’atmosfera un po’ decadente contribuisce al fascino del luogo da cui si possono intravvedere i tetti di una costruzione antica che ha subito ben altra sorte.
C’è ancora molto lavoro da fare per i volontari, ma anche molto è stato fatto per recuperare la memoria e rendere consapevoli della grande bellezza che si nasconde nella nostra città, anche la dove meno ci aspetteremmo di trovarla. Il 4 e 5 maggio saremo li di fronte a questi pezzi della nostra storia per aggiungere un altro tassello al mosaico di un passato di cui andare orgogliosi.