GENZ LAB
The 212 docuseries prodotta da Fuse, media company incentrata sulla musica e la youth culture

GENZ LAB

Chi sono?

Quelli nati dopo il 1996. I nostri giovani, per intenderci. 

Cosa hanno di speciale?

È la prima generazione mobile-first della storia, nasce e cresce con il "digitale" come standard, senza doverne gestire il passaggio dal mondo analogico. Questo impatta sul suo modo di comunicare e di vivere la vita.

Come comunicano?

Chiaramente, l'utilizzo dei social network è predominante rispetto alle altre generazioni, e si concentra in particolare su Instagram, Youtube, Snapchat, Twitch e TikTok.

Questi social network sono infatti quelli maggiormente in linea con il loro stile comunicativo, fatto di immediatezza e linguaggio visuale.

Sono la generazione cresciuta con l'auto-correct degli smartphone e le emoticons, il linguaggio testuale costa fatica. Inoltre il loro span di attenzione si aggira tra gli 8 e i 10 secondi. Per questo si affidano alle immagini e a messaggi brevi, dritti al punto.

Cosa conta per loro?

L'affermazione di identità, la ricerca di ispirazione, l'espressione di sé, la prossimità e la condivisione.

Come imparano e a chi si affidano?

Il ricorso ai social media e internet è massivo anche nel caso dell'autoapprendimento, per cui il format prediletto è il tutorial. Sono infatti molto indipendenti e autodidatti, e si fidano maggiormente dei peer, rispetto che di autorità esterne.

Gli youtuber sono i loro maestri. Ci sono autentici guru, che al di là delle azioni che mostrano esercitano un’autorità sul loro pubblico e ne caratterizzano lo stile di vita.

Che tipo di consumatori sono?

Esigenti. Vogliono trasparenza sul mercato. Esigono che le marche siano leali e parlino loro del processo di fabbricazione di un prodotto: la responsabilità corporativa e il rispetto dell’ambiente sono aspetti ritenuti fondamentali.

Leggono con attenzione le etichette e sono soliti lasciare opinioni favorevoli o critiche in rete su qualsiasi servizio.

Come si deve comunicare con loro?

Nel comunicare preferiscono modalità alternative a quelle mass-mediali del one-to-many, ripristinate dai social media nella formula degli influencer. Agli ultimi prediligono infatti i micro-influencer (o nano), e preferiscono interagire in piccoli gruppi selezionati per scopi specifici di conversazione.

Il modo migliore per ingaggiarli è coinvolgerli direttamente, in un atto creativo o progettuale del quale possano essere protagonisti, oppure all'interno di un progetto educativo breve e finalizzato a take-away definiti: la promessa di valore deve avere riscontro pratico e immediato.

Con quali temi interessarli?

Sono alla continua ricerca di esperienze o occasioni di crescita, formazione e conoscenza, che li possa gratificare al presente. Per questo ugualmente apprezzano i riferimenti all'attualità, meglio se espressi in chiave ironica o satirica o attraverso l'immedesimazione con i protagonisti. Essendo molto sensibili alla rilevanza dell'impatto dei fenomeni presenti, hanno a cura cause sociali, politico o ambientali e tendono ad essere partecipativi alle stesse, principalmente attraverso la naturale amplificazione delle storie sui social media. Ugualmente, sono molto attenti a tutte le nuove tendenze e alle "ultime uscite", per cui una comunicazione efficace verso questo target deve passare sempre dagli ultimi trend in termini di "hot topic" e linguaggi.


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