Gioco e giocattoli…fonte di gioia

Gioco e giocattoli…fonte di gioia

A cura di Prof. José Jorge Chade

 I giocattoli e i giochi devono generare piacere nel bambino e non alla persona che lo offre. Non è detto che il bambino sia sensibile al giocattolo di prestigio, all’oggetto costoso,anche se di grande “effetto”,soprattutto per gli adulti. Un giocattolo molto bello e troppo caro rischia, al contrario, di diventare un soprammobile piuttosto che un compagno di giochi.

Poter giocare è un’esigenza fondamentale. Il giocattolo, anche nella sua declinazione al di gioco all'aperto, deve offrire al bambino la possibilità di agire, materialmente, concretamente o attraverso l’immaginazione. Mentre il giocattolo è un oggetto, il gioco è un'azione; mentre il giocattolo stimola il senso del possesso (“questo è mio, non te lo do!”), il gioco favorisce la condivisione: molti giochi si possono svolgere solo assieme agli altri. E’ vantaggioso che vi siano differenti modi di utilizzare un giocattolo o un gioco: la bambola può essere vestita e svestita, ed i veicoli giocattolo saranno migliori se potranno stimolare diversi usi. Certi giocattoli ultra perfezionati sono presto accantonati dai bambini poiché impongono un atteggiamento troppo passivo e ripetitivo. I migliori giocattoli sono quelli che fanno appello all’iniziativa, all’immaginazione creativa del bambino: per questo psicologi e pedagogisti sono concordi nel valorizzare i giochi o i giocattoli che richiedono la manipolazione.

Allo stesso modo, i giochi di montaggio e le costruzioni, permettono di mettere insieme, comporre, inscatolare, sovrapporre, etc. Permettono al bambino di mettere alla prova la sua abilità, offrono alimento alla sua fantasia creativa e gli danno la gioia del fare, di fabbricare qualcosa di originale. Con un rivalutazione critica di questo focus, i progettisti ed il pedagogista coinvolti nel progetto hanno cercato di implementare nel parco giochi inclusivo i concetti pedagogici moderni, affinché diventi una manifestazione fisica di pensieri e ideali che si succedono in modo sistematico in un determinato tempo e contesto, proponendo al contempo una “proiezione di apertura” verso il contesto socio-urbanistico in cui si colloca, con il fine ultimo di esprime la cultura dell’inclusione e non dell’esclusione.

E’ molto importante che gli insegnanti di oggi conoscano in maniera coerente le linee guida di questo spazio urbano, per avere la possibilità di farlo diventare un’opportunità trasversale alle linee tematiche teoriche del programma scolastico.

I giochi ed i giocattoli devono poter essere utilizzati da tutti i bambini, mantenendo una versatilità sufficiente per adattarsi“all’età ludica”, ai suoi peculiari bisogni e alle possibilità espresse in quel momento. Un gioco troppo “difficile” o complesso può affaticare, disorienta e rischierà di essere presto rovinato. Un gioco o un giocattolo troppo “facile”, non offre nulla che il bambino possa apprezzare, lo annoia.

Sappiamo che è impossibile poter dire: “Questo giocattolo piace a tutti i bambini di 10 anni”. Non è raro vedere un bambino “grande” nuovamente interessato, almeno per un po’, alla scatola dei cubi del fratello più piccolo, o vedere una bambina già grandicella giocare con piacere con una bambola. Ciò che possiamo sicuramente dire è che i giocattoli rispondono a differenti funzioni: c’è il giocattolo da amare, quello che serve a esercitare delle nuove acquisizioni psico-motorie, c’è il giocattolo per “imitare”, per esprimere la propria ricchezza di immaginazione; altri giocattoli stimolano alcuni apprendimenti sociali. Questi giochi con le loro funzioni peculiari coesistono durante tutto lo sviluppo del bambino, ma a seconda dei momenti di vita, l’uno ol’altro aspetto assumono un ruolo più importante.

Saper scegliere un gioco o un giocattolo è importante. La nostra idea per i giochi all'aperto è che, in un ambiente ludico educativo, il fatto di poter costruire per i bambini,ed in parte con i bambini, l’oggetto con cui giocare, aggiunge un plusvalore al giocattolo e al piacere del gioco stesso. I criteri di scelta per un grande “giocattolo”per il parco, sono tanto più validi e soprattutto applicabili, se ci poniamo, da educatori, nelle condizioni di costruire noi stessi i “giocattoli”e i giochi.

 Considerando la età dei bambini al parco, abbiamo seguito le linee guide della stimolazione psico-senso-percettive per disegnare ciascun gioco e definire quale funzioni sviluppa sul bambino. Sono presenti al parco dei grandi cartelloni che spiegano ciò che è stato detto. Le funzioni che i giochi del parco sviluppano nei bambini sono: Schema Corporeo; analisi-sintesi; attenzione e memoria; figura-sfondo (gestalt); spazio- tempo; pensiero e linguaggio. Durante la prima e seconda infanzia se si fissano queste funzioni il bambino arriverà senza problemi ad acquisire le funzioni cerebrali superiori

Molto semplicemente,è utile in questo ambito uscire da una dimensione di serialità e di omologazione per entrare in una dimensione di originalità creativa. I bambini della nostra società nuotano in un mare di oggetti. Ci sono gli oggetti degli adulti, oggetti domestici, oggetti maschili e femminili;e poi gli oggetti dei bambini, in particolare i giocattoli, oggetti educativi, oggetti decorativi, oggetti antichi e contemporanei. Oggetti d’arte, di tradizione popolare, di lusso opposti a quelli dei mercatini, oggetti industriali, oggetti di serie, d’importazione, esotici, manufatti. Oggetti utili e funzionali. Oggetti iniziatici, simbolici, sacri. La lista delle differenti categorie di oggetti che ci circondano è lunga. Gli oggetti che arredano e costituiscono gli spazi nei quali noi viviamo e nei quali i nostri bambini crescono sono importanti e hanno un ruolo importante nel loro sviluppo. Henri Wallon ha dimostrato che il bambino dalla sua nascita (si potrebbe dire dal suo concepimento) è un essere relazionale, le cui potenzialità si sviluppano in rapporto all’ambiente che lo circonda e su cui costruisce i propri schemi di azione. 

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