Gli "Assicuratori"
L'immagine degli assicuratori è rimasta ancorata a vecchi stereotipi derivati da comportamenti a volte ben oltre il buon senso e la legge.
Oggi ho incontrato un cliente che aveva "sottoscritto" e lo dico tra virgolette, 5 prodotti uguali, 2 prodotti simili e tre premi unici per importi estremamente rilevanti.
Sostanzialmente ogni tre mesi si presentavano delle persone a volte le stesse altre differenti e con la scusa di incassare il premio trimestrale gli "aggiornavano" la documentazione facendogli sottoscrivere altre polizze vita.
Risulta evidente che il cliente che aveva buona disponibilità economica, subiva una pressione psicologica alla quale non era in grado di reagire pur avendo una buona preparazione culturale, ma per l'appunto una estrema fragilità emotiva che ho potuto personalmente verificare.
L'unica strada da intraprendere credo che sia la segnalazione all' IVASS di tali persone e dell'agenzia che ha evidentemente omesso il controllo sull'emissione in brevissimo tempo di polizze uguali per importanti cifre e la via legale per tentare di annullare i contratti sottoscritti.
Non credo che le punizioni corporali abbiano una efficacia educativa ma in tali casi cioè di abuso su persone evidentemente fragili mi viene da pensare agli abusi psicologici su donne e bambini ed inevitabilmente monta una rabbia che tenterebbe una reazione fisica....
Mi piacerebbe che un giorno tali elementi sparissero dalle realtà assicurative, che prevalesse il buon senso sapendo che se ci prendiamo veramente cura dei nostri clienti i primi a beneficiarne saremo noi cioè chi lavora in modo professionale ed onesto.
Questi elementi scatenano una visione distorta dei tanti professionisti che ho avuto il piacere di conoscere indipendentemente dalle compagnie rappresentate, visione che accomuna la figura dell'"assicuratore" a quella di un rapinatore non incappucciato, con la libertà di continuare una attività senza correre grossi rischi.
Questo forse più che un articolo è lo sfogo di chi, per tante volte, ha visto risultati simili e posso ricordare diversi episodi con famiglie in difficoltà perché non in grado di sostenere polizze non in linea con le capacità economiche delle famiglie stesse e con polizze sospese per attivarne delle nuove con la garanzia, non scritta, che il denaro già versato per magari uno o due anni sarebbe finito in coda alla nuova polizza, cosa inesistente.
Vi prego quindi di diffondere una CULTURA ASSICURATIVA, scritto in maiuscolo, che tenga conto di tutto ciò di cui normalmente ci occupiamo, risoluzioni di esigenze, attenzione al cliente, assistenza, costruzione di soluzioni il più possibile vicino ai bisogni ed alle capacità economiche dei nostri clienti.
Grazie
Consulenza commerciale sviluppo e gestione reti commerciali B2B, B2C.
5 anniAnzi bisogna.....
CONSULENTE SENIOR/SR. CONSULTANT: Acquisizione Clienti; Vita: Risparmio e Previdenza; Assicurazioni di Capitale. Danni./Business Development. Life: Pensions & Savings, Insured Capital; Non-Life
5 anniPosso condividere?