Gli economisti amano le analogie
Quando in autostrada il traffico si blocca, gli automobilisti perdono la pazienza se la fila accanto scorre di più, lasciandoli intrappolati. Negli ultimi dieci anni la stessa sensazione sembra aver preso piede tra la maggioranza delle persone, che hanno visto la crescita economica migliorare il tenore di vita solo di pochi fortunati.
Il Regno Unito è tra i paesi in Europa dove c’è più disuguaglianza. Ma meno che negli Stati Uniti dove, tra i paesi più ricchi, ci sono le situazioni più estreme. Secondo l’indice di Gini il Sudafrica è il paese dove si registra più disuguaglianza. I paesi scandinavi tendono ad averne livelli contenuti. Mentre secondo la Banca mondiale l’Ucraina è il paese dove la disuguaglianza è minore.
Di solito, quando pensiamo alla disuguaglianza, ci concentriamo sul reddito e sulla ricchezza. Ma esistono differenze che vanno oltre gli standard di vita materiali, che ricadono nell’ambito della sanità, dell’istruzione e delle mobilità sociali, e anche in termini di genere, etnica, età, collocazione geografica e appartenenza ai gruppi sociali.
Deaton è convinto che i cambiamenti nelle politiche che riguardano l’istruzione, a cominciare dall’allargamento dell’accesso all’università, potrebbero avere avuto un impatto sulla disuguaglianza.
Finora le armi principali nella lotta alla disuguaglianza sono state le tasse e la spesa pubblica. La tassazione progressiva e i trasferimenti di ricchezza sono importanti, ma non sono l’unico modo per combattere le diversità di reddito e di ricchezza.
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