Gruppi di Auto Mutuo Aiuto Oncologico
Che cos’è un Gruppo A.M.A.
Sono strutture autonome (collaborano con le Istituzioni ma non ne dipendono), di piccolo gruppo, a base volontaristica costituita da persone affette da una patologia o da una problematica comune. Lo scopo dei Gruppi A.M.A. è quello dell’aiutarsi vicendevolmente, soprattutto attraverso il sostegno emozionale e socio-emotivo, riunendosi una volta alla settimana o una volta ogni due. Il nostro gruppo A.M.A. è di tipo Oncologico, formato da pazienti e parenti oncologici; si chiama “Insieme n°8” -sezione di San Gavino Monreale. Il numero 8 sta ad indicare che siamo stati l’ottavo comune in Sardegna ad avere aperto un A.M.A. grazie alla Onlus sarda “InVITA La Vita”, la cui mission è proprio quella di dare sostegno e armi alle persone che sono state colpite dal cancro e che si trovano in una situazione di smarrimento e disorientamento, e che attualmente ne conta 10 in tutto il Sud Sardegna.
Com’è articolata oggi la comunicazione medico- paziente oncologico?
Oggi è diverso che 5/10 anni fa; la promozione dell'umanizzazione delle cure, le scoperte scientifiche sul rapporto psiche/patologia, hanno dato più importanza alle emozioni dei pazienti.
Con la comunicazione della diagnosi ti viene comunicata dagli oncologi anche la possibilità di avere colloqui con uno psiconcologo, con gli infermieri che ti seguiranno, con l’assistente sociale, il radioterapista; in alcuni P.O. anche con la nutrizionista, il chirurgo ecc.ecc.
Si agisce sul paziente ma si coinvolge tutto il nucleo familiare. Oggi si sa che un corretto sostegno emotivo unito alle terapie farmacologiche ufficiali (o alternative) è significativamente incisivo a livello qualitativo della vita dopo la diagnosi di cancro, e le ultime ricerche lo pongono tra i fattori correlati positivamente col buon esito delle cure.
Il sostegno nel gruppo A.M.A. non vuole certo sostituirsi al sostegno professionistico psicologico, semmai integrarsi con esso, accogliendo il paziente o parente oncologico in un gruppo dove ognuno ha il suo ruolo, che all’occorrenza può variare, soprattutto nei periodi in cui a causa delle terapie i pazienti o i loro parenti necessitano di meno compiti. Le attività sono numerose e molteplici, volte non solo al sostegno tra pari, ma anche alla prevenzione oncologica. Vengono promossi convegni e aggiornamenti, si chiede la partecipazione dei medici e degli operatori sanitari. Si sentiva la necessità di attivare nella nostra cittadina un Gruppo A.M.A.
La mission per chi si occupa di psiconcologia è sostenere il benessere psicofisico e sociale dei pazienti e dei loro parenti, cercando di non farli mai sentire soli. Ben vengano i memorial, le catene tristi su facebook, i nastrini rosa, ma la verità è che il più grande aiuto che possiamo dare loro è il nostro tempo, il nostro aiuto, la nostra creatività, la nostra empatia e le nostre forze nel momento del bisogno, quando sono in vita. Un grande aiuto è dato dalla Prevenzione Oncologica sul territorio.
Dopo restano solo i ricordi e le preghiere.
Personalmente non credo che la psiche abbia un ruolo nella comparsa e nello sviluppo dei tumori. Credo invece nell’influenza che l’atteggiamento psicologico del malato può avere sulla sua reazione alla cura. L’esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire.
(Umberto Veronesi)