Hiroshima mon amour

Oggi G7 a Hiroshima

Settembre 1993, da neolaureato e prima di entrare nel mondo aziendale, trascorsi un periodo di studio in Giappone, grazie ad una borsa di studio. Ebbi l'onore e la fortuna di essere ospite del Governo giapponese, e trascorsi un periodo in una famiglia ad Hiroshima.

Nella famiglia che mi ospitò, la famiglia Kavamura, c'era una "hibakusha", una sopravvissuta al bombardamento di Hiroshima, perchè noi ospiti capissimo, dalle loro parole, la più diretta delle testimonianze.

Ricordo ancora le serate trascorse in quella famiglia, dove tutti parlavano giapponese, tranne la figlia Hiromi, che nel suo “jan_english” provava a tradurmi le sensazioni e i racconti di quella testimone della storia.

Andai al Memorial Peace spesso, la zona dove una parte dei ruderi del “bombing”, del bombardamento, sono stati lasciati a futura memoria.

E passai ore nel museo che ricordava quell’olocausto, immagini, foto, pezzi di storia, passaggi “forti” di quella che è stata una pagina, triste ma pagina, della storia.

Ma visitai anche un’altra Hiroshima, la città dell’ automotive (che emozione vedere applicata la Lean Manufacturing, la produzione snella in fabbrica, non sui libri o in aula), la città dei locali, la città della natura che aveva ripreso il suo territorio, a distanza di anni dalla devastazione.

Ma la sera, l’immagine di quella donna, la “hibakusha”, era li a ricordarmi come la storia prende il sopravvento, a volte.

Continuai la mia borsa di studio in Giappone, tra stage e visite istituzionali, emozionato e stupito nel vivere l ‘inimmaginabile, dall’altra parte del mondo, tra le luci ed il futuro alla Blade Runner di Tokyo e la storia di Kyoto.

Ma Hiroshima è ancora nel mio cuore e lo sarà per sempre.

Anni dopo ho anche lavorato con un’azienda nipponica, unico manager italiano (europeo!) in quel contesto, ed è stata un’esperienza sfidante quanto non semplice. Ma nei momenti di difficoltà, mi aggrappavo al ricordo di Hiroshima. A quel sentimento non descrivibile, un pezzo di storia nel mondo.

Per capire meglio, i miei colleghi.

Immagini e suoni e parole che mi accompagneranno sempre.