Hr, i 4 ambiti di cui (pre)occuparsi quest'anno

Hr, i 4 ambiti di cui (pre)occuparsi quest'anno


Buon giorno e benvenuti a una nuova edizione della newsletter Management24, dove proponiamo i principali articoli usciti sul Sole 24 Ore dedicati a formazione, carriere, lavoro, gestione aziendale.

Apriamo con uno scenario dedicato alle risorse umane e ai temi principali che l'anno in corso pone ai responsabili Hr delle aziende. Ne parla per noi Eva Campi, che individua un perimetro fatto di quattro pilastri fondamentali con i quali fare i conti. C'è il tema del ritorno in ufficio, con sempre più aziende che si pongono l’obiettivo di portare i dipendenti a ri-abitare gli spazi aziendali.

Ciò che fa riflettere - scrive Campi - è la sensazione che, nelle modalità di questo rientro, spesso non si sia colta l’opportunità di passare in modo permanente da una forma di “controllo manageriale” a uno stile di leadership basato sulla fiducia, sulla responsabilizzazione e su una maggiore autogestione.

C'è poi il tema della formazione, della capacità di reinventare competenze sulla base dei cambiamenti e delle richieste del mercato. C'è la sempre più onnipresente intelligenza artificiale, con il suo profondo impatto sulle tecnologie che tutti utilizziamo e sui posti di lavoro di oggi e di domani.

C'è infine un tema di tenuta psicofisica delle persone, cui vengono richiesti sempre maggiori prestazioni, risultati, velocità, capacità di adattamento. C'è chi non risce a stare dietro a tutto questo e va in burnout. Come affrontare queste sfide? Mettendo, ancora una volta le persone al centro. Alcuni spunti utili da meditare nell'articolo qui proposto.


Come migliorare e velocizzare la selezione del personale

In verità, anche il tema delle selezione del personale in azienda ci sembra centrale nell'ottica della migliore valorizzazione possibile delle risorse. In più la difficoltà di trovare figure qualificate alimenta il bisogno di reperirle e ottimizzare questo processo diventa un imperativo da perseguire. Come fare? Fabio Sola, in un saggio appena pubblicato intitolato “Lean Recruitment”, suggerisce la strada del pensiero snello applicato alla ricerca di personale.

Il testo si propone agli addetti ai lavori come manuale estremamente pratico per affrontare tutte le fasi del processo di selezione in modo dettagliato, approfondendo lo spettro di competenze che richiede (oggi e in prospettiva) il ruolo di recruiter e l’evoluzione delle metodologie che costituiscono le basi di adozione del modello lean.

«La selezione del personale – afferma Sola intervistato da Gianni Rusconi – è un processo storicamente artigianale e sartoriale, molto dipendente dalla qualità delle competenze individuali, e diverso da caso a caso. Il lean recruitment si assicura che tutti operino in modo coerente rispetto a una metodologia consolidata, esaltando la qualità del singolo. L’attenzione è quindi sul processo e il pensiero snello è lo strumento che permette di generare valore a beneficio del recruiter». Qui l'articolo per approfondire questa metodologia di selezione.


Settimana lavorativa di 4 giorni? Solo in aziende ben solide

Un altro tema di cui ci siamo occupati nelle scorse newsletter è quello della settimana corta, ossia della possibilità di spalmare l'orario di lavoro della settimana in quattro giorni invece che in cinque. Intesa Sanpaolo prima, ma poi anche Luxottica e Lamborghini, hanno stabilito che i propri dipendenti lavoreranno 4 giorni a settimana, dando loro la possibilità di avere un giorno di riposo in più. Va sempre precisato che questa modalità non significa lavorare meno, ma distribuire il carico di lavoro in modo diverso, aumentando le ore di lavoro giornaliero ma anche ottimizzando il tempo, magari eliminando quelle tante riunioni e call spesso inutili di cui è ormai piena la giornata.

Da uno studio condotto da ADP su circa 2mila lavoratori italiani, il 56% degli italiani intervistati sarebbe disposto a passare alla settimana lavorativa da 4 giorni, portando a 10 ore l’impegno di lavoro giornaliero, così da ottenere un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale. Al contempo, il 35% sarebbe disposto a ridursi lo stipendio pur di ottenere un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Ma le aziende sarebbero pronte a questo passaggio "epocale"? Lucia Bucci, Division Vice President HR di ADP, riflette sul fatto che questa possibilità sarebbe gestibile solo da aziende solide e ben strutturate dal punto di vista organizzativo. Spiega tutto lei stessa in questo intervento.


Una storia del procurement e le sfide per l’oggi

Torniamo questa settimana a dare spazio anche ai temi del procurement e lo facciamo con un articolo di taglio storico, ma che offre prospettive anche sull'oggi a firma di Giovanni Atti. Eccolo qui.


Lavoro

Non possono mancare anche alcune notizie di lavoro. Eccole di seguito:


Quanto sono stressati gli italiani in ufficio?

Lo stress in ufficio può portare a situazioni di estrema gravità tanto da configurare il diritto al risarcimento del danno nei confronti del lavoratore, come ha stabilito una recente sentenza della Corte di cassazione. Ma quanto sono sotto pressione i lavoratori? In Europa il 27% degli occupati soffre di stress, depressione e ansia e in Italia un lavoratore su due tiene nascoste le proprie difficoltà a lavorare a causa dello stress. Ne hanno parlato in una conversazione video le giornaliste del Sole 24 Ore Francesca Barbieri e Cristina Casadei, con Paolo Carnovale, country director di GoodHabitz, Stefania Cazzarolli, socia fondatrice di Variazioni e psicologia dei Processi Organizzativi e Giampiero Falasca, partner Dla Paper ed esperto del Sole 24 Ore in materia di lavoro. Qui sotto il video integrale.


Anche per oggi è tutto, grazie per averci seguito fin qui! La prossima edizione di Management24 torna lunedì prossimo. Buona settimana e buon lavoro!

Tomaso Fontana

Talent Acquisition Manager

9 mesi

L'avvento dell'intelligenza artificiale ha suscitato preoccupazioni riguardo alla sua potenziale minaccia per l'occupazione umana. Mentre l'IA automatizza alcune mansioni, riducendo la richiesta di lavoro in determinati settori, apre contemporaneamente nuove opportunità. È essenziale affrontare questa sfida con una combinazione di formazione continua, politiche di riqualificazione e creazione di nuove professioni legate all'IA stessa. Soprattutto, dobbiamo concentrarci sull'uso dell'IA per migliorare la produttività e la qualità del lavoro umano, anziché sostituirlo completamente. In definitiva, l'intelligenza artificiale presenta sfide, ma se gestite correttamente, le opportunità di lavoro possono essere potenziate, portando a una forza lavoro più competente e resiliente. #genius4U #timesaving

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