I "big data" come antidoto al cliché di marketing: la presentazione del nostro workshop allo IAB Forum
Credo che i marketer di oggi abbiano di fronte una grande opportunità, una di quelle discontinuità che cambiano i paradigmi e consolideranno un modus operandi per i prossimi anni. Nella Platonica allegoria della caverna, abbiamo l’opportunità di non fissare più delle ombre e contemplare finalmente nitida realtà
Si chiamano “big data” ma io preferisco l’espressione “informazioni” perché sui dati non si possono prendere decisioni di business se prima non si passa al livello informativo. Se ne discute da anni ma oggi credo ci siano tutti i presupposti culturali, tecnologici e di contesto utili a rendere sfruttabile questa opportunità. Per questo oggi allo IAB Forum abbiamo deciso di presentare un caso concreto grazie al nostro partner TIM Impresa Semplice e alla presenza di Marco Parisi.
Tutto passa (ed inizia) dalla gestione del dato che, in quanto “big”, richiede anche infrastrutture tecnologiche adeguate (parliamo di architetture applicative ad hoc per gestire moli di dati e capacità processive che sposino il realtime e l’iterazione) e dalla sua ownership che significa consapevolezza. Perché i vostri dati sono un patrimonio fondamentale.
Il valore per il marketing si estrinseca poi nell’estrazione delle informazioni attraverso un percorso che abbiamo sintetizzato in 8 tappe, non facili come nella metafora della caverna ma con una grande ricompensa ad attenderci in termini di performance e di customer experience
1. TRACCIAMENTO MULTICANALE: THE GRANULARITY POWER
Per parlare di big data (e per sfruttarne la potenza) è necessario avere accesso al dato puntuale ma anche abbracciare un modello di analisi che non è solo tecnologica ma anche processo. Significa abbandonare la logica one shot di analisi ex post campagna e abbracciare un processo iterativocontinuo
2. GOVERNARE E POSSEDERE I PROPRI DATI
Con i relativi annessi pratici, perché si passa da report mensile a un giornaliero da 5GB (e quindi torniamo al tema della capability infrastrutturale)
3. PASSARE DA DATI A INFORMAZIONI IN REAL TIME
Riuscire ad estrarre valore dai dati con un approccio inferenziale che permetta ai modelli di spiegare l’informazione
4. COMPRENDERE IL PATH TO CONVERSION
La comprensione di come, in termini di interazioni, il nostro prospectinteragisce con le nostreproperty e le nostre campagne media
5. CONOSCERE GLI INTERESSI DELLE TUE AUDIENCE
La comprensione della mia audience. Nel nostro esempio questo si declina a titolo esemplificativo in un target fedele e in uno che ha una forte passione
6. CAVALCARE LE PERFORMANCE
Su tutte queste informazioni si deve poi far leva per migliorare le performance delle campagne di comunicazione
7. BIG DATA PER UNA CUSTOMER EXPERIENCE «REALE»
Costruire un’interazione che anche fuori dal media (campagne paid) possa fare del dato un elemento per la personalizzazione e il miglioramento della customer exerience
8. COSTRUIRE LA MARKETING AUTOMATION SU DATI REALI e aggiungo multicanali , perché non ci sono confini di fisico e digitale nella relazione tra un prospect e un brand e tutti i canali vanno orchestrati come nel caso Impresa Semplice dove ricostruiamo l’interazione sui canali digitali di più del 40% delle vendite offline
La presentazione completa dell'intervento su http://bit.ly/IABForum_H-FARM