I buoni propositi per noi marketer nel 2019
Eccomi come tutti gli anni a interrogarmi sul futuro. Su quello che potrei migliorare nella mia vita e su quello che dovrei smettere di fare. So di non essere un caso isolato. La fine e l’inizio del nuovo anno sono sempre momenti di riflessione e trasformazione, per tutti.
Grazie al mio lavoro, ho l’assoluto privilegio di incontrare tutti i giorni persone super intelligenti, interessanti e brave, ma proprio brave, in quello che fanno. Tra gli incontri del 2018 che mi hanno lasciato un segno c’è sicuramente quello con Anders Indset.
Anders è un filosofo del business che si interroga senza pace su alcuni aspetti critici del nostro tempo: come valorizzare la saggezza e la compassione umana nell’era dell’artificial intelligence? Come garantire all’essere umano un futuro prospero e sostenibile?
Le sue risposte non sono mai scontate, e ci permettono di soffermarci sul ‘significato’ e sul ‘senso’ più profondo delle cose che dovrebbero essere alla base di qualsiasi ragionamento e azione umana. E che vanno considerate ancora più urgenti per chi, come me, pur facendo marketing resta una brava persona.
Partendo dalle suggestioni di Anders Indset, che di incomprensibile ha solo il nome, condivido con voi marketer 3 spunti importanti da portarci nell’anno che verrà:
1- Gestire l’imprevedibile con coraggio e ottimismo
Tutto si trasforma e si modifica senza sosta, lasciando a noi marketer ben poche certezze. Ma per chi fa il nostro mestiere il tempo per biasimarsi non esiste, così come non esiste il tempo per sedersi sugli allori. Quindi coraggio, marketer, ingegniamoci nell'essere fluidi e proattivi, senza mai perdere il senso delle cose.
2- Sperimentare un approccio sano di intelligenza collaborativa
Inutile fare finta di non vedere: le ‘cose’ sono tra noi e stanno cambiando il nostro mondo. La soluzione, non è entrare in competizione con gli algoritmi, ma capire come gli algoritmi possono servire l’uomo e come l’uomo possa/debba garantire che i sistemi di AI funzionino in maniera corretta, sicura, etica e responsabile.
3- Tu sei quello che fai, non quello che c’è scritto nel tuo job title
Le aziende del futuro ruoteranno intorno a tipologie di competenze piuttosto che a ruoli rigidi, che avranno sempre più vita breve. Non esisterà una skill unica e determinante su cui puntare, ma sarà necessaria la nostra capacità di avere una visione e accettare di vivere in un momento storico dove esistono più domande che risposte.
Come dice Anders ‘non ci sono nuove competenze, ma nuovi rischi da prendersi’. Allora coraggio, marketer, che la curiosità, il senso di responsabilità e l’attenzione costante ai principi e ai valori umani siano il nostro faro puntato sul futuro.
Data-driven strategic partner. Transforming complex challenges into opportunities by unlocking client's data potential through collaborative innovation and pragmatic problem-solving. Opinions are mine
6 anniOttimi spunti Michela. Chi è “sul pezzo” dovrebbe averlo capito già da diverso tempo, agli altri consiglierei di leggere bene anche quello che scrive Indset 😉
Impact Marketing, Sustainability & Social Innovation
6 anniSpunti molto interessanti! grazie. condivido che esistono più domande che risposte, e partire dalle domande giuste è fondamentale, le risposte vengono dopo. L'abitudine a gestire varietà e diversità è skill decisiva, devo dire "diversamente" riconosciuta...
Professor docente presso MIUR
6 anni"... per chi, come me, pur facendo marketing resta una brava persona." è stupendo! Bello e sensato tutto il post. Buone Feste Michela!