I giovani si raccontano su il Secolo XIX
Guardarsi allo specchio e non piacersi. Sentirsi inadeguati, goffi, brutti. Nascondersi dentro abiti oversize o dietro atteggiamenti distruttivi. Il rapporto che la maggior parte dei giovani instaura con sé è problematico perché rispecchia essenzialmente una profonda insicurezza. Vogliono essere considerati fighi, belli, capaci - dai coetanei e dagli adulti. Tutti indistintamente : sia ragazzi che ragazze, si isolano completamente dagli altri, rimangono soli con i propri complessi . In questa solitudine tutto si dilata, si accentua, diventa insopportabile: gli sguardi ed i commenti altrui, se anche non lo sono, diventano o sono percepiti come irridenti o addirittura perfidi, così da danneggiare le loro fragili psicologie, da incidere sui i loro giovani corpi. Sono questi ultimi a rivelarne il dramma interiore, a subirne le conseguenze.
Tatiana (qui il nome è di fantasia, la storia è come sempre reale) si era letteralmente rifugiata nel cibo, facendone una sorta di compagno di vita: le sue giornate erano vuote, genitori sempre distanti e indaffarati, rapporti con gli amici problematici. Per giunta, tutte le sue compagne di classe erano fidanzate, o attorniate da pretendenti, almeno così le sembrava. Le apparivano anche più belle, già sicure e realizzate.
Era insoddisfatta, non si piaceva e continuava a mangiare. Era un modo per passare il tempo, per non pensare, per provare un attimo di piacere affogando in migliaia di seducenti calorie. Era diventata grassa, anzi una “ brutta cicciona” come le disse un giorno Matteo. Ricorda perfettamente quel momento in cui lo sfottio quotidiano sul suo fisico ingombrante era culminato in un’offesa umiliante ed insopportabile. Era troppo, decise di reagire.
Il cibo, da suo compagno consolatorio, divenne il nemico da combattere con determinazione. Badate: la tristezza, la solitudine ed il disagio erano sempre uguali, non le piaceva vivere, rimaneva infelice. Ma ora aveva un obiettivo: dimagrire, diventare come le modelle che ogni giorno vedeva sul web, bellissime, con gli abiti che scivolavano sui corpi perfetti e magri.
Tatiana pensò di diventare finalmente bella – in realtà lo era sempre stata – ma soprattutto dimagrì. Paurosamente. Sul suo profilo social c’è ancora la sua storia, narrata con foto scattate un giorno dopo l’altro che documentano un corpo che si prosciuga: il sorriso svanito, in nessuno scatto compare più, lo sguardo spento, le ossa del corpo esibite con la vanità di chi vince un concorso di bellezza. Un comportamento ossessivo. Divenne un personaggio su facebook, migliaia di amici virtuali seguivano la sua sfida mentre lei postava le lancette della bilancia che segnavano il calo prima di qualche etto, poi di manciate di kg.
Lei contava ogni giorno i like, ma i suoi unici rapporti erano con il suo corpo che si assottigliava e con la reflex. Un tentativo di dialogo? Ma con chi? Sicuramente una richiesta disperata di aiuto che cadeva nel nulla. I suoi giovanissimi follower la sostenevano con ammirazione mentre lei stava morendo e non lo sapeva, anche se la mamma finalmente si accorgeva di lei, la portava dai medici perché la “curassero” . Inutilmente.
Non ci sono sovente storie con un lieto fine, la vita non è una soap opera. Ma stavolta Tatiana è riuscita a fermarsi un passo prima del non ritorno, a compiere una faticosissima, sempre instabile ricostruzione. Forse c'entra Luca, un ragazzo sensibile, che era rimasto colpito dalla tristezza di quegli occhi dilatati, un urlo di Munch gli era sembrato, una richiesta di aiuto nel silenzio. Le aveva scritto, era riuscito chissà come a fare breccia.
Oggi Tatiana è una ragazza sempre magra, ma non più scheletrica, e soprattutto sorride. E’ rimasta molto diffidente nei confronti del cibo, ma non lo considera più un nemico. E’ finalmente innamorata, proprio di questo Luca che le ha teso una mano, che l'ha apprezzata per quello che è - dentro. Fa la fotografa, sente che si sta realizzando grazie a questo suo talento diventato lavoro, guarda caso ritrae donne non perfette che lei si sforza di rendere belle, rifinite, interessanti. In uno dei suoi post scrive:
"La vita ha due doni preziosi: la bellezza e la verità. La prima l’ho trovata nel cuore di chi ama e la seconda nella mano di chi lavora" .