#IA: Come passare dalla paura all’#innovazione? Tra #Benefici e #Rischi, ecco come abbracciare il #Futuro!
Ci stiamo abituando (o rassegnando) all’idea che l’intelligenza artificiale (IA) stia cambiando velocemente il mondo della comunicazione.
Ormai sappiamo che, l’IA aumenta la precisione e l’#efficienza della #comunicazione, soprattutto in ambito lavorativo, riducendo il tempo necessario per completare le attività e migliorando la #qualità del lavoro, gestisce contenuti personalizzati, accorciando i tempi della personalizzazione, salvaguardando la qualità del messaggio e veicolandolo solo alle persone davvero interessate.
Dall’altro lato però, presenta importanti rischi che non possiamo ignorare. Ad esempio, l’IA può incrementare il mondo delle #notizie false e manipolate, influenzando l’opinione pubblica, arrivando a minare ulteriormente la #fiducia nei canali di informazione. Per non addentrarci nel delicatissimo argomento della tutela della #privacy.
È un po' meno noto, invece, l’opportunità che rappresenta a supporto del #lavoro di #divulgazione diventando un vero e proprio assistente personale e non certo uno strumento che crea ex novo contenuti al posto nostro. Del resto, avete mai provato a far scrivere un testo a chat Gpt? Se lo avete fatto sapete di cosa parlo. E anche se non lo avete fatto, vi basterebbe leggerlo per capire la differenza.
Contrariamente a questo strisciante pregiudizio, utilizzare gli strumenti supportati dall’IA per trovare fonti, articoli, sintesi a supporto del lavoro di divulgazione è utilissimo, e, usato nel modo corretto, controllando fonti e link da cui arrivano i concetti, evita anche di introdurre contenuti forvianti o addirittura errati, anche solo per errore.
Può essere il nostro maggior alleato proprio nel contrasto alla disinformazione sempre più dilagante. In sintesi, come tutti gli #strumenti, la differenza la facciamo noi e il modo in cui li usiamo.
Qual è allora il vero #problema? Che per utilizzare uno strumento bisogna conoscerlo a fondo, e purtroppo questo non sta davvero accadendo.
Se ne parla tantissimo, si alimentano paure, si prendono le distanze anche solo dal provarci ad approcciare correttamente a questa opportunità. Quante volte ho sentito dire: “no, io preferisco non usarla, del resto ho sempre lavorato così e non voglio cambiare”, oppure, “causerà la perdita di molti posti di lavoro quindi preferisco avvicinarmi il più tardi possibile a questo strumento” o ancora, “troppo complicato, del resto in azienda lo hanno vietato”.
Non la vuoi usare? Sei del tutto contrario/a? Liberissimo/a ma persino per non usarla ti serve conoscerla a fondo! Facciamo un esempio: se sei un editor, devi sapere esattamente quello che produce in termini di contenuti, per poterti distinguere, con contenuti originali, che creino una vera differenza con la valanga di testi tutti omologati, che si leggono ogni giorno sui mezzi di informazione.
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Con queste scuse ci condanniamo a restare indietro, a non metterci le mani, per valutare direttamente quali siano realmente i rischi per il nostro mondo e per il nostro lavoro.
Probabilmente ci perdiamo anche l’opportunità di capire, se e come, la nostra #professionalità verrà impattata, come potremmo cavalcare l’onda, o banalmente come prendere le dovute distanze dopo aver capito davvero cosa temere e cosa sapere di questo nuovo mondo.
Informarsi e sperimentare direttamente di cosa si tratta è necessario, tra qualche tempo farà la differenza tra chi rischia di essere obsoleto e chi potrà davvero portare #competenza e #innovazione nel proprio settore.
Questo vuol essere un incoraggiamento a sviluppare un #pensiero critico informato, a non prendere posizione in favore o contro, ma soprattutto a non rimanere indietro!
Per esempio: qualsiasi lavoro tu faccia, sei informato/a su quali sono gli ambiti di applicazione dell’IA nella tua routine professionale? Quali saranno i trend del futuro nel tuo settore?
Rispondere “Si” a queste domande diventerà sempre più importante e in tempi molto brevi.
L’IA grazie ad una rapida elaborazione dei dati e alla pianificazione delle attività, può portare cambiamenti significativi nella gestione delle risorse umane, nelle relazioni con i clienti, può automatizzare i processi di produzione, gestire tutta la parte amministrativa, ecc.
Ovviamente è inutile ignorare “l’elefante nella stanza”, porterà, a tendere, ad una contrazione, sembrerebbe significativa, dei posti di lavoro. Affrontare questo problema non passa dal mettere la testa sotto la sabbia e far finta che questo cambiamento non stia avvenendo, ma l’approccio giusto è quello di arrivarci preparati, per poter anticipare cambiamenti troppo drastici e, se necessario valutare una riconversione informata del proprio futuro professionale.
In conclusione, non ti chiedo cosa pensi dell’IA e degli impatti che avrà sul mondo del lavoro, io stessa, pur approfondendo costantemente l’argomento, non ho ancora un pensiero definitivo, ma se la stai usando, se ti stai informando e come la utilizzi, in modo da dare suggerimenti su come essere aggiornati e pronti a questa nuova #rivoluzione.
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11 mesiDavvero un contributo chiaro e di qualità ad un cambiamento che rischia di essere distruttivo... più che soltanto dirompente. Una rivoluzione copernicana all'interno dei nostri modi di relazionarci, di credere nell'affidabilità delle fonti (manipolazione dei contenuti) ma, soprattutto, nelle routines, negli schemi, nei paradigmi funzionali del nostro strumento cervello.... Privo di.... adeguate difese (un ritardo che è una grande colpa dei sistemi educativi e della politica) sarà facile disfunzionare... elaborando poco e male gli input informativi plurisofisticati e... manipolativi dei media. All'orizzonte una umanità omologata verso la disinformazione e poco incline al pensiero... soprattutto critico.