IL BUCO - democratico - nel nido DEL CUCULO
Ovvero: L'ELETTORE NEL PALLONE
Enrico Letta, segretario PD, è nipote di Gianni Letta, consigliere politico di Berlusconi. Il cugino di Enrico (mio CUGGINO mio CUGGINO) è presidente della Medusa Film. PD antiberlusconiano? E' più facile credere a Babbo Natale.
Ricordo a me stesso che l'attuale legge elettorale è stata scritta da Denis Verdini, pluripregiudicato, ed è stata votata da tutto l'arco costituzionale. Certo, la Costituzione è in pericolo. Anche la giustizia, visto che la riforma Cartabia, paragonata da Gratteri al papello di Riina, è stata votata per una non molto logica ragion di Stato. Bisognerebbe votare contro, sì... ma turandosi naso, bocca e buco del sedere. La Natura ci ha dato solo due mani, ahinoi!
E per quanto riguarda il prezzo del gas? L'America poteva imporre tetti al prezzo del petrolio, essendo esportatrice della logistica nei Paesi produttori. L'Europa? Lo può fare col GAS, se è quella che compra? Millantarlo è come promettere alla gente: "Vuoi una Ferrari? Di' al concessionario: 'Eccoti cento €; pari e patta; mo' dammi la macchina!, "
Qual è il punto? Dal '94 esiste un allarme per lo sdoganamento della destra. Non è stato fatto mai nulla. Di più: dopo aver votato, con Berlusconi, la scandalosa riforma Cartabia e, con tutti gli altri, l'oscena legge elettorale, scritta dal pluripregiudicato Verdini, adesso il PD si riscuote gridando all'emergenza democratica.
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Vista la trasversalità politica della famiglia Letta, e stando l'inerzia trentennale delle istituzioni, logica vuole che l'attacco alla Costituzione - troppo socialista per il presente neoliberismo - faccia gioco alle due anime di destra dello stesso arco costituzionale: anche alla destra di sinistra. Del resto, zio e nipote Letta non sono affatto avversari, ma concordi nell'unire le forze, a frenare la Meloni.
Pochi mesi fa fu proprio Letta nipote dello zio a salutare favorevolmente il crescente dialogo con Forza Italia: il pregiudicato e pluri-evasore Berlusconi è persona meritevole di onesto confronto dialettico nel quadro della normale alternanza democratica. Accadde quando Silvio era, grata provvidenza, l'amico saggio di Putin, nel quale riporre le speranze di pace per la via delle sottigliezze diplomatiche. Fuffa.
Se v'illudete che lo sfascio rovinoso delle virtù costituzionali tenga seriamente in ansia Letta nipote dello zio, fate mente locale: dopo venticinque anni a reggere il moccolo per Berlusconi, il bolscevico Casini si è reinventato di sinistra. Offerta fatta anche alla Carfagna, che, previa insonne riflessione, ha scelto per il meglio. Tutto normale. Tutto accettabile. Tutto commestibile, come le proverbiali "olive di capra". Nondimeno, tutto vero.
A tempo debito, ossia "a babbo morto", vedremo Tajani adoperarsi, con Letta&Letta SpA, per federare Forza Italia, centristi e PD in una sola, meravigliosa gemma radiante: l'unigenito Figlio delle Stelle... No; meglio Figlia: la chiameremo Diccì.