Il business dell'internet of things

Il business dell'internet of things

Il Senatore Mark Warner dello Stato della Virginia e il collega Cory Gardner dello Stato del Colorado hanno presentato al Congresso USA il “Internet of Things Cybersecurity Improvement Act of 2017”. Con questa proposta di legge, il governo americano intende imporre restrizioni alle societa’ che venderanno dispositivi destinati all’uso delle agenzie del governo federale, per impedire che vengano nascosti codici e password invisibili agli utenti ma che possano essere utilizzati da software, come ad esempio Mirai, per trasformare i dispositivi in “botnet” ovvero in un formidabile strumento di sorveglianza.

Questa notizia offre lo spunto a diverse riflessioni. Oltre l’aspetto relativo alla Cybersecurity, nella proposta di legge si afferma che entro il 2020 ci saranno 21 miliardi di dispositivi connessi tra loro che dialogheranno tra loro e contemporaneamente con il loro proprietario. La societa’ Govini ha reso noto, proprio in questi giorni, che il governo federale USA nel 2017 ha speso 4 miliardi di dollari per acquistare sensori per raccolta dati e prevede un investimento di 95 miliardi di dollari nel 2018.

Se in questo momento riceviamo una notifica dal nostro telefono cellulare, cioe’ un solo dispositivo, molto presto riceveremo notifiche da decine di dispositivi. Ad esempio, il nostro frigorifero ci notifichera’ di aver acquistato da Amazon i prodotti per preparare una cena a base di prodotti tipici pugliesi o abruzzesi, la nostra cucina ci avvisera’ che e’ disponibile l’aggiornamento del software che contiene le ultime ricette degli chef piu’ celebri, mentre la nostra autovettura ci chiedera’ se vogliamo programmare di disinserire l’autoguida e guidare noi stessi il veicolo per divertimento, magari nel prossimo week-end.

I nostri dispositivi pero’, oltre che comunicare con noi per renderci la vita piu’ facile, trasmetteranno i dati a chi gestisce i vari business. Questi ultimi avranno accesso a una banca dati molto dettagliata di consumatori, i quali affideranno i propri acquisti a processi automatizzati per dedicarsi ad altre attivita’. I dispositivi effettueranno gli acquisti sulla base delle impostazioni di gradimento che avremo selezionato e sceglieranno autonomamente da chi acquistare basandosi sulle informazioni che veranno scambiate con i computer dei fornitori di beni.

Chi non sara’ in grado di dialogare con i dispositivi, rinuncera’ alla piu’ grande fetta di mercato del futuro.



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