IL CLIENTE PERFETTO ESISTE! HO LE PROVE!
Il titolo non è fuorviante: il cliente perfetto esiste! Dopo anni di onorata carriera sia come ingegnere libero professionista, che come proprietario di un’agenzia di marketing digitale non ho elaborato una nuova fantasmagorica teoria, ma semplicemente ho potuto comprendere alcune cose che spero possano essere utili a te che stai leggendo e che, magari, fai il mio stesso lavoro.
Quante volte hai detto con amici e colleghi che il cliente X ti ha fatto dannare? O peggio, che il cliente Y è davvero impossibile! Quante volte? Te lo dico io: tantissime! Eppure, una cosa che noto spesso e che molti non fanno è quello di pensare in maniera contraria.
E se fossi tu il problema? Se fossi tu che hai dei grossi difetti? E se loro, i clienti, avessero ragione?
Anche io, dopo il primo momento di rabbia (sì, è questo il giusto nome da dargli!), ho capito che probabilmente il problema non era dall’altra parte della barricata, ma dalla mia!
L’obiettivo di questo articolo è, quindi, fornirti alcune buone norme che ho seguito (sarò sincero con te, alcune di queste le ho apprese durante l’ultimo anno!) e che continuo a perfezionare ma che, soprattutto, mi hanno permesso di affermare che il cliente perfetto esiste!
Non essere scettico e segui questi passaggi!
#1 Se al primo colpo non ti convince, non lavorarci!
Se il tuo futuro cliente non ti è piaciuto al primo colpo o non c’è stata empatia dopo il primo brief (o simpatia!), non pensare nemmeno di iniziare una collaborazione lavorativa perché, con ogni probabilità non si è sviluppata la scintilla empatica che potrà permetterti di fare un buon lavoro.
#2 Se è scostante e/o maleducato una volta, lo sarà per sempre!
Non è un momento. Non è un caso. E’ fatto proprio così. Convinciti da subito! Sei pronto a lavorare con una persona così? Se sì, preparati perchè le cose possono solo peggiorare. Se no, lo farà anche con te, quindi sii consapevole della situazione. Non sarà delle migliori, eh!?
#3 I gruppi wahtsapp solo se davvero utili!
Spesso accade che si creano dei piccoli gruppi whatsapp con i clienti, utili per comunicazioni veloci che solo la messaggistica istantanea può fornirti. Se decidi di usarli, chiarisci immediatamente che si tratta di contatti immediati e che si deve discutere via mail e mai, se non in casi eccezionali, via telefono.
Verba volant, scripta manent
#4 Se lavorerai con altri, assicurati di aver capito bene ruolo e mansioni.
Può succedere, soprattutto in progetti importanti, che la tua squadra debba lavorare con terzi, ovvero con figure professionali imposte (attento anche qui!) dal cliente. Verifica subito se c’è affinità o unità d’intenti e, soprattutto, se eventuali disattenzioni e modus operandi diversi possano inficiare il tuo lavoro. E anche il loro.
#5 Concorda sempre le date di fatturazione.
L’offesa è dietro l’angolo (pagare moneta, vedere cammello?). Concorda contrattualmente pagamenti e modalità di invio fattura e saldo. Si possono creare equivoci (strano, vero?)… da chi non ti vuole pagare o da chi accampa scusa di qualunque genere. Il vero signore paga un lavoro contrattualmente concordato e poi, se non è soddisfatto, ha tutto il diritto di comunicartelo e tu, senza se e senza ma, dovrai rispettarlo e comprendere se potevi fare meglio.
#6 Non andare oltre le attività concordate.
Come si dice: dai una mano e si prendono il braccio. E’ dimostrato scientificamente (scherzo, è solo esperienza!) che, spesso, se fai qualcosa in più non verrà mai apprezzato. L’occhio del tuo committente cadrà sempre su ciò che secondo lui/loro andava fatto meglio o non è stato fatto.
#7 A’ troppa cunfidenza è cumpagna dà mala crianza!
Se non sei cosentino come me (o comunque meridionale) non sai che questo detto, antico come il mondo, porta con sé numerosi insegnamenti. Solo uno è davvero utile in questo caso: il cliente non è un tuo amico! Se mai lo fosse, durante il rapporto cliente/fornitore, deve restare un semplice committente! E’ una manifestazione di rispetto e stima nei suoi confronti! Se gli permetti questa “confidenza“, te ne assumi tutte le responsabilità… di mala crianza (dal verbo consentino: mancanza di educazione !)
#8 Sei tu che fai le regole, non lui!
Se si è rivolto a te è perchè non lo sa fare! Ma tu potresti trovarti davanti al grande SEO, Web Marketer, Ingegnere di stoc… (progetto in progress!) ehm! Chiudi subito! Digli che è bravissimo a farlo solo! Amici come prima e caffè offerto da te!
#9 Se parla male degli altri con te, farà lo stesso con te!
Quante volte arrivano clienti che ti dicono che l’agenzia o il professionista di turno gli ha combinato guai? Magari è anche vero, ma dovresti prima ascoltare l’altro per farti un’idea. Non compiacerlo! Non giudicare i tuoi colleghi, mai! Semplicemente perché possono essere bravi o meno, ma devi verificare il loro lavoro in base al contesto.
#10 Il lavoro si giudica con i fatti, non con le parole.
Capita e capiterà, soprattutto nella SEO, (dove i risultati se arrivano, lo fanno nel tempo) che ti diranno che non hai fatto nulla di particolare. Ma tu non demordere. Se hai fatto un buon lavoro, i risultati parleranno per te. Le parole lasciano il tempo che trovano…
Conclusioni
In conclusione, il cliente perfetto, nella sua accezione più generica non esiste, ma tu hai tutte le armi per “crearlo” o meglio per farti seguire!
Penserai: “Eh, sì. Facile a dirsi!”
Eppure posso garantirti che puoi mettere delle piccole regole o paletti e imporle ai tuoi prospect, con educazione e senza mancare di rispetto. Chiamiamole buone norme, più che regole!
Ah, in ultimo, ci sono cose che non possono essere demandate a semplici regole:
- educazione
- rispetto
- buon senso
sono caratteristiche che il tuo cliente perfetto deve possedere, altrimenti manca proprio la base per cominciare.
Soprattutto, in ogni progetto, nel bene e nel male, non dare sfogo alla tua rabbia o insoddisfazione (concessa solo nella prima fase…) perché tutto può insegnarti qualcosa e permetterti di crescere!
Buona fortuna, amico mio!