Il controllo delle coincidenze

Il controllo delle coincidenze

Lunedì ho partecipato al dialogo digitale di Anticipare il Futuro, organizzato da Ideeventure. Sia il tema che l’ospite mi avevano spinto ad iscrivermi: “Nessuna crisi deve essere sprecata: perché e come innovare adesso?” con il facilitatore d'impresa Ernesto Sirolli.

Sono stati molti gli spunti, molti gli stimoli che si sono riversati in appunti, parole e frecce che sento ancora a pulsare.

Condivido qui due nuclei che sento ancora parlarmi.

Primo nucleo: la crisi è un contesto e un processo che ci può aiutare a riorganizzare le nostre relazioni. L’impatto su questo si può vivere e vedere in molti aspetti:

·      la paura, la tristezza, lo scoraggiamento ci portano davanti a un bivio: “allora, cosa si può fare? Stiamo in cantina o usciamo fuori? Dobbiamo chiederci che tipo di conoscenza abbiamo che può essere utile alla gente”. Questo ci porta a guardarci attorno e a muoverci per ascoltare chi c’è e cosa cerca (connessioni orizzontali).

·      Da una connessione come un aperitivo virtuale (Sirolli ha raccontato di quello organizzato più di due mesi fa da Interlogica), passando per la connessione emotiva su come si stava vivendo questo periodo, si possono concretizzare nuovi ed insperati scenari, operativi e imprenditoriali, anche con nuove “cordate” (connessioni verticali)

Agire per riorganizzare le relazioni crea possibilità e trasforma le condizioni! (e questa potrebbe essere un’altra definizione di empowerment individuale e sociale, di come siano legati fra di loro)


Secondo nucleo: Saper guardare in modo aperto alla comunità, nel suo distendersi locale e nel suo aprirsi globale. Riporto qui - ahimè - solo due tra i molti cambiamenti di prospettiva sollecitati da Sirolli:

·      “Siete voi che create comunità!” … In questi mesi di crisi economica possiamo decidere personalmente e insieme di come riorganizzare il futuro. Dobbiamo essere capaci di promuovere decentralizzazione, di amministrare guardando alla nostra res-publica (ndr. questo mi fa guardare anche ai beni comuni che vogliamo riconoscere e scegliere per il bene delle comunità), di assumerci la nostra responsabilità di essere cittadini. I circoli virtuosi successivi sono innovatori e trasformativi.

·      Dobbiamo liberarci culturalmente della nostra “meta-arroganza” (siamo talmente arroganti e colonizzatori nel nostro modo di fare che neanche lo vediamo) e autoreferenzialità. Solo così possiamo essere in grado di incontrare persone anche molto distanti ma che possono completare e arricchire all’ennesima potenza i nostri progetti (anche imprenditoriali). “Qui scatta l’incontro magico tra visioni del mondo differenti che si uniscono e generano

"Essere aperti alle diverse comunità orizzontali e verticali ti permette di controllare le coincidenze, aumentando la possibilità di incontrare le persone giuste al momento giusto…"

… Ecco, sento che nell’incontro di lunedì in molti abbiamo sentito proprio questo!

Antonio Palmarini

Imprenditore seriale e Founder di askjinn.ai

8 mesi

Andrea, Interessante, grazie per la condivisione!

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