Il Covid e l'accelerazione verso la digitalizzazione della sanità

Il Covid e l'accelerazione verso la digitalizzazione della sanità

Con la pandemia da Covid-19 abbiamo vissuto e stiamo vivendo una situazione del tutto inaspettata, che ha messo a dura prova tutti noi e il nostro Paese. Adesso dopo il lockdown forzato ci troviamo in una fase di ripartenza, in cui si stanno delineando i contorni di una “nuova normalità”. Più di ogni altro a dover fare i conti con quanto è accaduto e sta accadendo è il Sistema Sanitario, coinvolto 24 ore su 24 nella gestione in prima linea dell’emergenza sanitaria. In breve tempo ci si è dovuti attrezzare per sostenere la popolazione italiana, gestire le richieste e le urgenze e garantire una risposta tempestiva. Strutture sanitarie, Enti Pubblici e fornitori di tecnologia hanno lavorato fianco a fianco per trovare insieme soluzioni efficaci, che potessero essere implementate in tempi brevi.

Per chi fosse interessato ad approfondire questi temi se ne parlerà il prossimo 29 giugno alle 10 in occasione del Microsoft Envision Virtual Forum - Healthcare.

Il ruolo della tecnologia nella gestione dell'emergenza

In questo quadro, più che mai, la tecnologia ha giocato un ruolo fondamentale. Negli scorsi mesi la Trasformazione Digitale della Sanità Italiana ha vissuto un’accelerazione, con l’obiettivo di supportare la prevenzione del contagio, le diagnosi del Covid-19 e i nuovi percorsi di cura e, in generale, sgravare le strutture sanitarie dalle attività che si possono gestire da remoto, laddove possibile.

In particolare, dal punto di vista della prevenzione permette di:

  1. Arginare i contagi, (ad esempio attraverso screening ai pazienti con patologie respiratorie, tecnologie e strategie per il tracciamento continuo, l’alert e il controllo tempestivo del livello di esposizione al rischio delle persone); 
  2. Garantire un’assistenza sanitaria, in sicurezza (evitando ai pazienti di recarsi dal medico o al pronto soccorso e ai medici a casa dei pazienti, con i rischi di contagio che ne conseguono);
  3. Supportare le decisioni cliniche, attraverso l’individuazione precoce di cambiamenti fisiologici che potrebbero portare al peggioramento delle condizioni del paziente (attraverso l’uso di AI e IOT).
  4. Automatizzare i canali di comunicazione con i pazienti/cittadini, che in pochi secondi possono ricevere le risposte alle loro domande attraverso chatbot.

Uno degli esempi più interessanti rispetto l'ambito della diagnosi riguarda l’Intelligenza Artificiale, che permette di diagnosticare una polmonite da Covid-19 in 20 secondi con una semplice Tac.

Ma, come si diceva, la tecnologia ha giocato un ruolo importante anche nello sgravare le strutture sanitarie già sature e meno accessibili (per evitare la diffusione del contagio). Come? Attraverso il ricorso alla Telemedicina. Con la Televisita e la Teleassistenza i pazienti con patologie legate a COVID-19 o di altro genere, anche di carattere cronico, hanno potuto proseguire terapie e percorsi di riabilitazione anche a distanza. In questo ambito rientrano anche app, siti web e chatbot per l’automonitoraggio delle condizioni di salute. Gradualmente diverse realtà del nostro Paese hanno cominciato ad adottare o potenziare negli scorsi mesi le soluzioni di Telemedicina (dall'Istituto Nazionale dei Tumori al Centro Neurologico Besta di Milano, dall'Asl 3 di Napoli al San Giovanni Addolorata di Roma). Non è un caso quindi che il Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio dell’emergenza nazionale da COVID-19, abbia cominciato a collaborare con le realtà operative sul territorio italiano, per fornire il suo supporto alla realizzazione di soluzioni concrete, rapide da applicare e aderenti alle norme vigenti, tali da offrire le migliori garanzie di sicurezza sanitaria per i pazienti e per i professionisti.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Paola Capoferro

Altre pagine consultate