Il difficile ritorno al futuro del nucleare
Il 1987 è una data spartiacque per la politica energetica italiana. In quell’anno il referendum promosso in seguito al disastro di Chernobyl segnò l’addio del Paese al nucleare civile, con conseguenze che sono state senza dubbio importanti, spingendo il nostro Paese a una ancora maggiore dipendenza dalle fonti fossili. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, tra cui un tentativo (fallito) di ritorno all’atomo e, soprattutto, la grande e imprevedibile avanzata delle rinnovabili. Che ha cambiato completamente il quadro e ancora di più lo cambierà nel prossimo futuro. Eppure, non poche voci nel nostro Paese insistono ancora sulla necessità di un ritorno dell’Italia all’atomo: ne abbiamo parlato qui con Michele Masulli, direttore area energia di I-Com. Spoiler: non vedremo nessuna centrale atomica da qui a molti anni nella Penisola.
Ritornando a prospettive più concrete, in questi giorni si è avuta la notizia del rinvio della decisione definitiva sullo stop ai motori endotermici entro il 2035. Il report di Motus Estrategy& e Politecnico di Milano, invece, evidenzia come l’Italia sia ben posizionata nel riciclo delle batterie per la mobilità.
A proposito di strategie energetiche, qui potete leggere alcuni numeri interessanti sull’eolico europeo nel 2022 e qui un altro sulle potenzialità dell'Italia in materia di efficienza energetica. In questa intervista Gianluca Lilli di ABB tratteggia il punto di vista della multinazionale, che punta sulla prospettiva dell’elettrificazione e non solo.
In attesa delle grandi scelte strategiche, il mercato va avanti, spesso e volentieri nella direzione dell’innovazione e sostenibilità.
Qui raccontiamo come un grande gruppo industriale nazionale, Lucart, abbia sposato la strada dell’efficientamento, anche attraverso il ricorso a una formula innovativa come i PPA.
Qui invece c’è il caso Microx, una startup che ha messo a punto una tecnologia per realizzare analisi della qualità dell’acqua in tempo reale.
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A proposito di digitalizzazione, su EnergyUp.Tech abbiamo ospitato questa riflessione di Pier Maria Minuzzo People Development Director in 24ORE Business School, sull’impatto della AI nei settori energivori. Ne riportiamo un estratto: “Adeguare il processo di digitalizzazione al salto quantico che la nuova tecnologia, e in particolare l'AI chiede, è una sfida che tocca tutti i settori ma se guardiamo quello siderurgico, diventa ancora più importante convertire una struttura organizzativa, che spesso sconta un’arretratezza. Proprio perché questo settore, forse più di altri essendo così energivoro, si trova costretto ad approcciare l’innovazione sia per quanto riguarda gli aspetti che vanno verso il 4.0, sia verso i modelli di sostenibilità ed economia circolare. Le stesse acciaierie che dovranno convertirsi all'idrogeno richiedono sviluppi gestionali sempre più complessi e il modello di leadership qui è fondamentale. Non solo quindi tecnologia all’avanguardia, ma anche soft skill. L’estensione da parte del decreto Milleproroghe a tutto il 2023 dell'operatività del Fondo Nuove Competenze e la riapertura dei termini per la presentazione fino al 27 marzo delle domande, è un’opportunità che non dovrebbe essere presa sottogamba”.
Chiudiamo la newsletter con un’ultima segnalazione:
Alla prossima edizione di Chatting About Energy!!
Energia da F.E.R☆micro reti intelligenti☆ Smart Building☆illuminazione pubblica ☆Innovazione e digital energy.
1 annoAspetta un atomo, disse il nucleare al fotovoltaico. Io vado di fretta e sono proprio stufo di queste scorie vecchie, rispose con voce sicura il signor solare.
External Relation Officer METROFOOD-IT
1 annoMaria Teresa Della Mura Mauro Bellini Claudia Costa Veronica Balocco Francesco Sicchiero Michele Masulli