Il freddo inverno dell'industria torinese
Svolta sull’Embraco. Sospesi per tutto il 2018 i licenziamenti dei 497 lavoratori dell’Embraco di Riva di Chieri. Da subito sarà avviato il processo di reindustrializzazione da parte di Invitalia, con l’utilizzo del fondo di sostegno appena approvato dal Cipe e anche con risorse stanziate da Embraco. Invitalia si farà carico delle attività e dei lavoratori che continueranno a ricevere lo stipendio pieno per tutto il 2018, in attesa del processo di reindustrializzazione.
Per la Fim, la svolta sull’Embraco è “Un risultato importante che scongiura i licenziamenti, tutela il lavoro, e guarda al futuro con gli impegni di azienda e di Invitalia sulla reindustrializzazione. Il Governo ha fatto la sua parte nella vertenza e nei provvedimenti per affrontare le delocalizzazioni, a tutela della conservazione del patrimonio industriale nel nostro Paese. I lavoratori Embraco hanno attuato una lotta generosa per difendere il lavoro e il futuro del territorio, e oggi ottengono un risultato positivo che premia il loro impegno”.
“Stamattina – ha commentato a caldo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, al termine della riunione presso il Mise – non abbiamo risolto, ma iniziato a curare una situazione, quella di Embraco. Non c’è ancora niente da festeggiare, rimane una strada molto lunga e l’azienda ha fatto quello che è appena decoroso fare: reindustrializzare non sarà semplice ma neanche impossibile”.
Per Angelo Colombini, segretario confederale Cisl: “Aver fermato i licenziamenti all’Embraco è una buona notizia, ma il problema ora è quello di trovare una soluzione che garantisca il mantenimento del sito industriale e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. E’ importante la ripresa di un dialogo tra azienda e sindacati, con la mediazione positiva del Governo. Vedremo se Embraco e Whirpool rispetteranno l’impegno economico per una reindustrializzazione del sito di Torino, cui sindacato darà il proprio contributo. Occorre però che il nostro paese si dia una strategia sul piano della difesa dei nostri impianti produttivi. Occorrono delle regole chiare a livello europeo per tutelare le produzioni e l’occupazione. Il futuro Governo del nostro paese deve intestarsi questa battaglia”.
Per il segretario generale Fim, Marco Bentivogli, che ha partecipato all’assemblea generale dei metalmeccanici al Sermig di Torino: “Pur in assenza di un accordo si è aperto uno spiraglio importante per ribadire che bisogna ritirare i licenziamenti e aprire una trattativa vera. Whirlpool ha dato qualche segnale di apertura, ci sono le condizioni per fare bene. L’intransigenza di Embraco va tolta dal tavolo. Il merito di tutta questa vicenda è stato quello di rimettere al centro della campagna elettorale, e quindi in generale della politica, il tema del lavoro, delle sue innovazioni e delle sue implicazioni. Il rischio è quello di un mondo del lavoro a due velocità, con imprese che scommettono sull’innovazione e sempre più lontane da quelle che puntano solo sulla riduzione del costo del lavoro per prodotto”.
In contemporanea al tavolo del Mise, si è svolta nella mattinata del 2 marzo, al Sermig di Torino, l’assemblea generale dei metalmeccanici torinesi in vista dello sciopero generale della categoria del 13 marzo prossimo. Al centro il lavoro, e in modo particolare la crisi delle aziende, Embraco in testa, e il rilancio di una politica industriale nel territorio. Oltre ai segretari territoriali di Fim Fiom Uilm, Chiarle, Bellono, Basso, erano presenti i segretari nazionali, Marco Bentivogli, Francesca Re David, Rocco Palombella e il segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo.
“Il prolungamento del tempo – ha sottolineato il leader Uil, Carmelo Barbagallo, che ha concluso l’assemblea – è necessario per discutere e trovare una soluzione che consenta di salvare i posti di lavori e fare in modo che ci siano progetti non basati sul nulla. Acquisire tempo è positivo perché può venire fuori quello che oggi non s’intravede”.
Rocco Zagaria