Il fundraising oggi? Parla di impatto sociale
Durante i nostri due workshop a Fundraising to Say abbiamo avuto l’occasione di incontrare tanti professionisti del Terzo Settore, ognuno con storie e competenze differenti. Differenze che sono diventate punti di forza nel momento in cui siamo andati a domandarci: al giorno d’oggi, è ancora possibile fare fundraising senza pensare all’impatto?
Dal nostro punto di vista pensare strategicamente al fundraising vuol dire necessariamente legarlo alla tematica dell’impatto. È proprio grazie all’integrazione tra queste due aree infatti che le nostre organizzazioni possono dare continuità alle relazioni con gli stakeholder e fidelizzare i donatori.
Cosa intendiamo quando parliamo di valutazione dell’impatto sociale
“Per valutazione dell'impatto sociale si intende la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento rispetto all'obiettivo individuato”.
Valutare l’impatto sociale di un’organizzazione del Terzo Settore significa, infatti, applicare metodi e strumenti in grado di misurare adeguatamente il contributo che l’organizzazione apporta in termini di cambiamento di lungo periodo al fine di:
La valutazione è una questione di forma mentis
Il primo passo, dal nostro punto di vista fondamentale, è quello della formazione: riuscire ad allineare lo sguardo e parlare tutti la stessa lingua, dal board ai volontari, passando per le risorse umane, è un punto cruciale per la buona riuscita di un percorso di valutazione d’impatto sociale.
Accrescere la consapevolezza dell’esistenza di modelli, tecniche e strumenti operativi che in maniera integrata supportano l’organizzazione nell’evidenziare la sua capacità di generare cambiamento permette all’organizzazione stessa di orientare anche la comunicazione verso la costruzione della propria sostenibilità.
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Dove si ripercuote maggiormente il tema dell’impatto?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo, prima di tutto, operare una distinzione tra la dimensione interna all’ente e quella esterna.
Per quanto concerne la dimensione interna non abbiamo dubbi nell’affermare che il fundraiser assume oggi un ruolo strategico di attivatore di processi intenzionali e trasversali sia all’interno dell’organizzazione che verso l’esterno. Il fundraiser si rivela quindi una figura chiave, non solo nell’avvio ma anche nella gestione di percorsi di stakeholder engagement, permettendo dunque la creazione di legami duraturi nel tempo.
Dal punto di vista invece della dimensione esterna sono tre, a nostro avviso, le aree sulle quali la valutazione d’impatto ha la capacità di incidere maggiormente:
È il momento di passare dalla teoria alla pratica
Nelle righe precedenti abbiamo analizzato le motivazioni che dovrebbero spingere un’organizzazione del Terzo Settore, interessata a progettare il proprio fundraising in modo strategico, ad avvicinarsi alla valutazione d’impatto sociale, ma come fare a passare alla pratica?
Partendo dalla nostra esperienza a fianco delle organizzazioni, abbiamo preparato una lista dei passaggi fondamentali al fine di capire se la nostra organizzazione è pronta ad affrontare un percorso di valutazione d’impatto sociale.