Il Futsi MIB o Fuzzi MIB o Futzi MIB (!?)
Ogni volta che accediamo ad un sito finanziario, ascoltiamo un telegiornale o leggiamo un giornale, le prime parole che sentiamo riguardano spesso il FTSE MIB, (di seguito Futsi MIB), il principale indice borsistico italiano.
Ma cosa rappresenta veramente il Futsi MIB, e anche per coloro che ne sono già a conoscenza, siamo sicuri di conoscere tutti i dettagli su come funziona?
Com'è composto e, soprattutto, è sensato investirvi?
In questo Focus, cercherò di fare chiarezza su tutti questi dubbi.
Benvenuti in questo nuovo approfondimento, il primo del 2024 e di una serie in cui spiegherò tutti i principali indici di borsa, quelli che sentiamo nominare quotidianamente ma forse non conosciamo così bene.
In questo primo episodio della rubrica, voglio iniziare con il Futsi MIB, che è un acronimo di Financial Times Stock Exchange Milano, l'indice di borsa italiano.
Prima di addentrarci nei dettagli, sono curioso di sapere quali indici vorreste che trattassi in futuro. Lasciatemi i vostri suggerimenti nei commenti.
Nel frattempo, se volete il prossimo episodio sull'S&P 500, uno degli indici più popolari, lasciate un bel mi piace.
Ma ora, iniziamo con le basi.
Cos'è un indice di borsa?
In breve, è un insieme di titoli azionari che consente di misurare le performance di molte aziende senza doverle analizzare singolarmente. Il Futsi MIB rappresenta le 40 aziende italiane più grandi in termini di capitalizzazione di mercato, fungendo spesso da benchmark per gli investitori.
È importante notare che l'indice non è rimasto statico nel tempo.
Dal 1992, quando è stato introdotto il primo indice importante, il Comit 30, fino agli attuali 40 titoli gestiti dal Futsi Group, ci sono stati cambiamenti significativi.
L'indice è passato da Banca Commerciale Italiana a Intesa San Paolo, è stato gestito da Standard & Poor's, ha subito variazioni nel paniere dei titoli e, infine, è diventato noto come Futsi MIB sotto la gestione del London Stock Exchange nel 2007.
Oggi, il Futsi MIB comprende le 40 aziende italiane più grandi in termini di capitalizzazione di mercato. Contrariamente alla percezione comune, non rappresenta l'intero mercato azionario italiano, ma costituisce un'importante approssimazione, rappresentando circa l'80% dell'intera capitalizzazione di mercato della Borsa Italiana.
La composizione dell'indice non è distribuita uniformemente tra le aziende. Maggiore importanza è data alle aziende più grandi, evitando al contempo di sovrapponderare quelle con una capitalizzazione di mercato elevata ma poche azioni sul mercato.
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Le prime 10 aziende al momento includono Enel, Unicredit, Intesa San Paolo, Ferrari, Stellantis, Eni, STMicroelectronics, Generali, Moncler e CNH Industrial.
È interessante notare che il Futsi MIB è fortemente concentrato nel settore bancario, rappresentando oltre il 20% dell'indice.
Altri settori significativi sono l'automotive, i servizi pubblici e l'energia. Questa composizione riflette l'economia italiana, ma è importante notare che il Futsi MIB non è un indicatore perfetto dell'intera economia italiana, in quanto molte aziende di successo preferiscono rimanere private o non si quotano in borsa.
Riguardo alla partecipazione statale, circa il 20% dell'indice è di proprietà dello Stato italiano. Aziende come Enel hanno quote significative in mano al Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il FTSE MIB è valutato in punti anziché in euro, una modalità che semplifica i confronti nel tempo del suo valore, evitando distorsioni dovute alle variazioni di potere d'acquisto della lira e dell'euro nel corso degli anni. Il valore base è stabilito a diecimila punti, corrispondente al valore iniziale della serie nel 1992, all'epoca del Comit 30.
Ogni punto del Futsi MIB rappresenta un valore in euro, che definisce la somma totale delle azioni delle quaranta aziende che compongono l'indice. Attualmente, questo valore è pari a 620 milioni di euro.
Nonostante i risultati positivi degli ultimi quindici anni, ci sono aspetti critici da considerare. Il mercato finanziario italiano è alle prese con una diminuzione costante delle aziende quotate e il delisting di alcune di esse. Solo nel 2022, ben 23 aziende hanno abbandonato la borsa, tra cui nomi di rilievo come Atlantia, Exor e Cattolica Assicurazioni.
Questi sviluppi indicano sfide significative per il mercato azionario italiano, anche se l'andamento positivo dell'indice può trarre in inganno rispetto alla situazione più ampia.
Quando si esaminano i rendimenti nel corso degli anni, si nota che il Futsi MIB ha avuto un rendimento annuo composto dell'0,66% negli ultimi 20 anni, escludendo i dividendi.
Questo indica una performance limitata, soprattutto in confronto ad altri indici. Tuttavia, va notato che l'indice ha subito variazioni significative durante eventi come la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia del 2020.
Inoltre, la composizione del Futsi MIB riflette le condizioni economiche e politiche italiane, rendendo importante considerare attentamente l'esposizione a questo indice. Molti investitori italiani ritengono che il Futsi MIB possa essere un investimento solido a causa della solidità e della stabilità delle aziende italiane nel tempo, oltre ai dividendi consistenti offerti da alcune di esse.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che, dal punto di vista del prezzo delle azioni, il Futsi MIB è influenzato da fattori macroeconomici e può essere soggetto a forti oscillazioni.
Gli investitori dovrebbero fare attenzione a non sovraesporre una parte significativa del proprio capitale in aziende italiane, soprattutto considerando il rischio associato all'economia del paese.
Per coloro che desiderano investire nel Futsi MIB, è possibile farlo attraverso ETF che tracciano l'andamento dell'indice.
Alcuni di questi ETF sono a distribuzione, mentre altri sono ad accumulazione, reinvestendo i dividendi automaticamente.
In conclusione, il Futsi MIB può essere un'opzione interessante per gli investitori, ma è importante valutare attentamente e considerare la diversificazione del portafoglio per mitigare l'esposizione al rischio.
Studentessa in Economia e Gestione Aziendale indirizzo Marketing e Organizzazione
11 mesiComplimenti, articolo molto interessante. Vorrei sapere prossimamente, qualcosa di più sulle agenzie di rating, per favore. Grazie e buona serata