Il Futuro Della Manifattura

Il Futuro Della Manifattura

Nel maggio 2020 il Professor Olivier De Weck del Massachusetts Institute of Technology ha tenuto un webinar dal titolo “Future Of Manufacturing”. Nel webinar si cita un sondaggio nel quale la domanda posta agli intervistati provenienti da diversi gruppi di ricerca all’interno dell’istituto era la seguente:

Quali sono le prospettive per la manifattura negli Stati Uniti? Dove siamo diretti?

La prima considerazione che viene fatta è che nessuna delle nuove tecnologie emergenti genererà un una grande quantità di nuovi posti di lavoro; tuttavia i nuovi posti generati richiederanno un livello di competenze maggiore. Inoltre, agli intervistati è stato chiesto di indicare quali sarebbero state le tecnologie emergenti a maggiore impatto nella manifattura per i prossimi 5-10 anni. Di seguito vengono elencate le 5 tecnologie che hanno ottenuto il maggior consenso tra gli intervistati:

  1. Automazione intelligente, ovvero i sistemi che abilitano l’automazione (es. Robot) ma altresì dotati di hardware e software per lo scambio e l’elaborazione delle informazioni digitali (sistemi cyber-fisici)
  2. Manifattura di precisione, ovvero tutte quell’insieme di tecnologie che aumentano la precisione e riducono la variabilità all’interno dei processi industriali, dalle lavorazioni meccaniche ai processi di assemblaggio
  3. Materiali leggeri, ovvero lo sviluppo di materiali in grado di mantenere elevate proprietà meccaniche, ma allo stesso tempo ridurne la densità specifica, quindi il peso e di conseguenza i consumi
  4. Tecnologie informatiche per la manifattura, ovvero tutti i sistemi ERP, MES e PLM che gestiscono il flusso di informazioni all’interno dell’ufficio tecnico e dell’officina
  5. Sensoristica avanzata, ovvero lo sviluppo di sensori in grado di interconnettere i vari sistemi cyber-fisici alla base dell’Internet delle Cose


In un secondo webinar tenuto in piena pandemia nel gennaio 2021, la società di consulenza tedesca Roland Berger ha presentato alcuni dati sull’impatto del Covid-19 nella manifattura aerospaziale, uno dei settori più colpiti, ma anche una strategia per reagire nella maniera più rapida possibile alla crisi. La domanda in questo caso era:

Come rendere la manifattura aerospaziale pronta per il futuropost Covid?

Roland Berger indica la via in 5 punti fondamentali:

1- Produzione flessibile: le aziende dovranno ripensare al loro approccio adattivo, ovvero dovranno rendere i loro prodotti più resilienti e flessibili attraverso un maggior livello di

  • agilità, ovvero riconfigurare i loro sistemi produttivi rapidamente
  • scalabilità, ovvero incrementare o ridurre i volumi produttivi rapidamente
  • digitalizzazione, per massimizzare il valore aggiunto generato dallo scambio dati
  • automazione, per ridurre la dipendenza dal lavoro manuale
  • utilizzo delle nuove tecnologie, tra cui la manifattura additiva, AR, VR, robotica autonoma

2- Adeguare l’impronta industriale, che significa rendere la

rete di fornitura più resiliente attraverso:

  • fabbriche flessibili in regioni strategiche, ad esempio con linee di assemblaggio piccole e flessibili vicino ai clienti chiave e un inventario capace di far fronte a temporanee carenze di materiale
  • una supply chain vicina alla linea di assemblaggio, creando un sistema Just-in-Time con i fornitori locali
  • integrazione dei fornitori nei paesi a costo competitivo, attraverso l’integrazione dei sistemi informatici e un monitoraggio delle parti in tempo reale

3- Produzione sostenibile, ovvero le aziende che non integrano la sostenibilità ambientale all’interno dei loro processi si ritroveranno ad affrontare in futuro molte problematiche verso i propri clienti. Dovranno quindi essere trovate soluzioni in diversi ambiti della catena produttiva:

  • supply chain, selezionando ad esempio fornitori responsabili e limitando le emissioni di CO2 creando una rete di fornitori locali
  • consumo di energia, creando processi sempre più efficienti e a basso impatto energetico
  • processi produttivi, utilizzando processi a basso impatto ambientale

4- Design for Manufacturing, ovvero l’integrazione prodotto/processo dovrà essere sempre più forte e coesa attraverso processi di progettazione e organizzazione crossfunzionali

5- Diversificazione: nel campo aerospaziale, ad esempio, le aziende dovranno essere in grado di creare sinergie facendo leva su business e mercati con simili capacità e soluzioni tecnologiche, ad esempio settore eolico, mobilità elettrica, celle a combustibile, tecnologia medica


Sviluppare sistemi produttivi agili: Agile Manufacturing

Le osservazioni riportate fino ad ora portano solamente ad una conclusione: dobbiamo ritornare a riappropriarci del know-how manifatturiero evidentemente trascurato negli ultimi decenni anche a causa della delocalizzazione. Delocalizzazione infatti significa sostanzialmente vantaggio competitivo in termini di costo del lavoro, in quanto evidentemente non è possibile pagare allo stesso prezzo un lavoratore nei paesi occidentali, con la compiacenza dei consumatori che possono così acquistare beni di consumo a prezzi concorrenziali. Riportare la manifattura a casa significherebbe o alzare di molto i prezzi per l’utente finale, oppure ridurre i salari dei lavoratori.

C’è però una terza via: sviluppare sistemi produttivi agili. Brevemente, un sistema produttivo agile è un sistema in grado di riconfigurarsi in maniera veloce in funzione del mix produttivo e delle richieste del mercato, in maniera il più possibile autonoma. Un sistema di questo tipo impiega meno manodopera diretta (quindi meno costi), ma maggiore utilizzo di figure ad elevata competenza nella progettazione e implementazione di sistemi agili, appunto. Un sistema produttivo agile inoltre è in grado di produrre beni di maggiore qualità, in virtù dell’elevata ripetitività del processo garantito dalla tecnologia, in particolare dall’automazione, in tempi inferiori e con un livello di personalizzazione estremamente elevato. Produrre meglio, con meno risorse.


Il Libro

No alt text provided for this image
Agile Manufacturing. Acquistabile on Amazon


"Agile Manufacturing: strategie per una manifattura adattiva, resiliente e sostenibile" si rivolge a tutti i professionisti, manager e ingegneri che lavorano in ambito produttivo, ma anche a studenti interessati ad apprendere nuove metodologie, spinti dalla voglia di migliorare e innovare e convinti che l’agilità sarà l’arma vincente per gli anni a venire sono alla ricerca di spunti e strategie per implementare un sistema produttivo agile.

In questo libro verranno descritti in maniera il più possibile esaustiva e concreta i 3 pilastri di un sistema produttivo agile:

  1. Progettare la modularità e riconfigurabilità: ciò implica la progettazione di prodotti e sistemi produttivi modulari e flessibili, ad esempio attraverso l’ingegneria simultanea, le piattaforme di prodotto, l’implementazione di riattrezzaggi intelligenti
  2. Progettazione di sistemi snelli e robusti: la produzione agile si basa sui principi e gli strumenti della Lean Manufacturing per ridurre al minimo gli sprechi, nonchè sulle metodologie di miglioramento delle capability di processo come il Six Sigma
  3. Utilizzo di sistemi automatici e delle tecnologie 4.0: l’automazione e la digitalizzazione rappresentano le tecnologie fondanti dell’agilità produttiva. Grazie all’automazione è possibile migliorare in un colpo solo efficienza, qualità e ridurre i costi produttivi, mentre attraverso la digitalizzazione è possibile migliorare lo scambio di informazioni, analizzarle in tempo reale e quindi flessibilizzare il sistema.

Tali pilastri dovranno tuttavia reggersi su fondamenta solide, costituite da un approccio innovativo quando si tratta di introdurre nuove soluzioni, approcci e metodologie. Tuttavia, non ci può essere innovazione senza cultura del cambiamento, che richiede la capacità di saper affrontare e gestire i rischi e cogliere le opportunità dai cambiamenti esterni (socio-politici) ed interni (organizzativi). Infine, l'agilità necessita certamente un approccio innovativo e di conseguenza dovranno essere implementate e gestite una serie di competenze sia tecniche che trasversali. Tutto ciò richiederà una visione e una guida metodologica che solo una leadership aziendale forte e coesa sarà in grado di apportare. 

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Nicola Accialini

Altre pagine consultate