Il futuro della moda sono gli avatar

Il futuro della moda sono gli avatar

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, l'industria della moda produce dall'8% al 10% di tutte le emissioni globali di CO2, ovvero tra i 4 e 5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica immesse in atmosfera ogni anno. Si producono e si trasportano in continuazione troppi vestiti che poi non vengono utilizzati e che sono smaltiti in discariche ed inceneritori.  

E se la soluzione passasse attraverso gli avatar?  

Immaginiamo allora che i corpi virtuali possano essere d'aiuto nello sviluppo di una moda innovativa e al contempo sostenibile. 


Prototipazione digitale 

Attualmente la maggior parte delle aziende di abbigliamento progetta modelli e schede tecniche che vengono poi inviate ai laboratori di produzione per iniziare lo sviluppo del campionario. Questa fase di decision making di solito comporta molte correzioni del campione per arrivare al risultato definitivo, con notevoli costi di tempo e di denaro. 

Se la prototipazione fosse interamente digitale il campione sarebbe realizzato in 3D e verrebbe adattato all’avatar IGOODI della modella. La particolarità dei nostri avatar, ricordiamo, è lo smartbody, cioè l’insieme di tutti i dati antropometrici raccolti durante la scansione. L’alter-ego digitale della modella, con le taglie e le misure precise del suo corpo reale, permetterebbe un fitting attendibile del campione 3D.

Questa soluzione consentirebbe ai team di progettazione di semplificare l’intero processo con enormi vantaggi in termini di spesa e una riduzione di emissioni di CO2.  

Virtual showrooming 

Continuando ad immaginare l'utilizzo degli avatar nel mondo della moda, è possibile anche concepire preview digitali che mostrano la collezione indossata da corpi virtuali. La combinazione di avatar e tecnologia 3D permetterebbe la creazione di vere e proprie piattaforme virtuali di try-on in cui presentare una vasta gamma di capi in diversi colori, taglie e tessuti. 

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Prototipo di un camerino virtuale in cui l'avatar prova i capi che in seguito verranno prodotti.

Virtual fitting 

Ipotizziamo di integrare gli avatar dei clienti nell’e-commerce e nell’app di un brand. Un utente potrebbe quindi utilizzare il proprio avatar per provare tutti gli outfit desiderati senza indossarli realmente, ed eventualmente scegliere piccole modifiche e personalizzazioni. Una volta completato l’ordine, le informazioni verrebbero inviate direttamente in fabbrica ed i tessuti tagliati su misura, evitando la sovrapproduzione di capi.  

È facile quindi immaginare proposte di capi in edizione limitata o capsule collection customizzate, con esperienze di acquisto ancora più immersive. 

Con l’unione delle attuali tecnologie e gli avatar IGOODI, è quindi possibile tracciare un percorso ottimistico verso il futuro del tessile e dell’abbigliamento, con lo scopo di diminuire l’impatto ambientale del settore moda.

E in un tempo non molto lontano ciò che viene presentato al giorno d’oggi come uno scenario futuristico ha il potenziale di trasformarsi in una realtà accessibile a tutti.

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