IL GOVERNO DEVE, LO STATO DEVE, L’ITALIA DEVE…

IL GOVERNO DEVE, LO STATO DEVE, L’ITALIA DEVE…

Alla vigilia di un vertice che indicherà in quale direzione sarà sviluppato il principio di “solidarietà europea” soffermiamoci sulla contraddittoria situazione che si registra in Italia.

Italia, patria di cultura, libertà, arte, scienza, cucina, insomma patria di inestimabile bellezza, che nessuno sembra voler tutelare e valorizzare. Terra di un popolo dalle straordinarie qualità, nel bene e nel male.

A chiunque dei miei cari connazionali che abbia seguito o che stia seguendo con interesse gli eventi socio politici degli ultimi tempi, con uno sguardo al passato, diviene chiara una cosa: siamo un popolo diviso.

Nord e Sud, sinistra e destra, onesti uomini di principio e mafiosi, popolo laborioso e popolo che vive di assistenzialismo, pro migranti e “chiudete i porti”, fascisti e anti – fascisti e chi più ne ha più ne metta.

Le differenze, quand’anche molto marcate, sono fonte di ricchezza. Per poter “spremere” questa ricchezza, per farla emergere, le basi sono il confronto costruttivo e l’unità che mira al bene comune.

La più alta espressione di questo principio l’abbiamo ricevuta dai Padri Costituenti.

L’attuale crisi sanitaria dovuta al Covid-19 si è presto trasformata in una crisi sociale ed economica che ha unito e diviso il paese.

Unito in milioni di gesti di solidarietà, e diviso per ideologie politiche e interessi economici contrastanti.

Ognuno correttamente o meno (non sta a me giudicare) richiede supporto ed assistenza: d’altronde i diritti fondamentali dovrebbero essere garantiti, così come il tessuto sociale ed economico italiano dovrebbe essere tutelato in ogni modo.

Quindi lo Stato, per il tramite del governo e del parlamento deve:

·        Fermare, se non addirittura cancellare il pagamento delle imposte

·        Trasferire liquidità ai privati e alle imprese

·        Investire in ogni settore strategico

·        Tutelare la salute di ogni cittadino nella miglior maniera possibile (ospedali, DPI…)

Secondo alcuni esponenti politici è anche necessario realizzare la pace fiscale e la pace edilizia, sostanzialmente condoni per coloro i quali non hanno avuto riguardo per le regole e le leggi fino ad ora.

Tutto ciò è richiesto in maniera celere, nell’immediato.

Ma quali mezzi ha a disposizione lo Stato per attuare politiche fiscali ed economiche?

Il ricorso al debito? Nemmeno per sogno!

Il debito è il male assoluto, non uno strumento per reperire fondi. I mercati ci puniranno severamente (e non è ironia).

Stampare moneta? Nein!

Non è più prerogativa del singolo stato. Non abbiamo più potere decisionale in merito.

Allora forse dovremmo tassare ancora i cittadini che pagano sempre?

Certo, è esattamente ciò di cui l’Italia ha bisogno! (questa è ironia)

L’ultima spiaggia resta la lotta all’evasione. Azzerarla in due mesi per reperire una parte dei fondi necessari. Bell’idea, ma i tempi sono forse un po’ stretti.

Quindi? Lo domando a tutti Voi, come se ne esce?.

Si potrebbe provare a scardinare l’egemonia del rigore in Europa.

L’interconnessione estrema delle economie, la natura terza della crisi, non imputabile a nessuno stato, parrebbe porre le basi teoriche per una condivisione del debito necessario alla ripresa.

Certo, serve che l’Italia intera sia unita, che superi le differenze e le divisioni in maniera costruttiva, traendone forza e ricchezza.

Questo alcuni sembrano non capirlo.

Si assiste ad un continuo attacco al governo, al Premier Conte e a tutti i Ministri.

La cassa integrazione non è stata ancora pagata, i 600€ sono una miseria, la sanità funziona male, mancano posti letto e personale.

Intanto le forze dell’ordine se ne vanno in giro cercando di far rispettare le regole, in alcuni casi accade che colpiscano i più deboli a suon di sanzioni mentre, ad esempio, l’industria dello spaccio continua imperterrita.

A nessuno viene da pensare che non dipenda tutto dal governo attuale e dal Presidente Conte?

I trasferimenti non sono giunti a destinazione a causa della burocrazia, certamente non una colpa delle passate amministrazioni. È stata tutta introdotta da Conte.

La sanità non ha gestito e non sta gestendo al meglio l’emergenza, vi è carenza di DPI, di tamponi, di personale e posti letto.

Certamente lo smantellamento sistematico della sanità non è da imputare a precedenti “razionalizzazioni” in parte richieste per il rispetto dei vincoli di bilancio europei.

La natura emergenziale della pandemia imponeva una temporanea centralizzazione delle decisioni, la tempestività è fondamentale, eppure alcuni accusano Conte di esser divenuto dittatore a suon di DPCM e dichiarazioni a reti unificate senza contraddittorio.

Davvero lo pensate oppure è semplice campagna elettorale?

Tutto quanto premesso per arrivare a quale conclusione?

Ritengo che le faziosità, la disonestà, la mancanza di contenuti e di spessore della politica, l’incompetenza di alcuni dirigenti, le divisioni a forza di pregiudizi ed il poco pragmatismo dimostrato in questi anni siano stati i peggiori nemici dell’Italia.

Occorre essere uniti e costruttivi, occorre pagare le tasse e rispettare la legge, altresì occorre farci sentire e pretendere in Europa un trattamento equo: se l’Italia è chiamata al rispetto delle regole, per esempio sull’indebitamento, altrettanto deve essere richiesto a paesi come Olanda e Germania che rispettivamente praticano il dumping fiscale e sforano la bilancia commerciale.

Occorre costruire insieme, con competenza e spirito unitario di solidarietà, con concretezza.

L’unità a livello nazionale è il presupposto per la costruzione dell’unità europea.

I muri non hanno mai giovato. A nessuno.

Marco Bagnera

Daniele Stella

Gestore Imprese presso Credem Banca

4 anni

Ottimo spunto

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