Il mercato della locazione in Italia: domanda crescente, offerta insufficiente
Il mercato della locazione in Italia sta vivendo una fase di forte pressione, con una domanda abitativa in crescita che non sempre trova corrispondenza in un’offerta adeguata. Secondo il 17° Rapporto sull’Abitare di Nomisma, contenuto all’interno dell’Osservatorio Immobiliare, il ricorso delle famiglie alla locazione per periodi superiori ai sei mesi è diminuito dal 5% nel 2023 al 3,3% nel 2024, tornando al di sotto dei livelli pre-pandemia. Questo dato, sorprendente a un primo impatto, riflette una sensibile contrazione dell’offerta più che una riduzione dell’interesse per l’affitto.
Le famiglie che prendono in locazione un’abitazione si dividono sulla base di due orientamenti principali: un terzo di loro considera l’affitto una scelta dettata da necessità lavorative o familiari, mentre la maggioranza vi ricorre come soluzione temporanea o obbligata per l’impossibilità economica di accedere alla proprietà. Questo squilibrio contribuisce a escludere dal mercato una parte significativa della domanda potenziale.
Relativamente alla contrazione dell’offerta, va sottolineato come una quota crescente di proprietari si dimostri più resistente rispetto al passato a immettere sul mercato immobili in affitto a causa delle difficoltà di gestione e del timore di problemi derivanti da una giurisprudenza che sovente viene ritenuta eccessivamente favorevole agli inquilini morosi e inadempienti. Questo porta ad avere, oggi, circa il 13% di abitazioni non utilizzate e una quota, seppur ancora marginale, di abitazioni destinate agli affitti brevi.
Canoni ancora in crescita
La pressione della domanda si riflette sui canoni di locazione, in aumento anche nell’ultimo anno. Nel segmento residenziale, nel corso del 2024 i canoni sono cresciuti quasi ovunque con intensità ampiamente superiore al 3% annuo, anche in città, come Milano e Roma, dove si è registrato un lieve indebolimento della domanda.
Nonostante questi incrementi, le variazioni rimangono moderate, poiché il mercato è ancora vincolato dalle capacità di spesa degli affittuari.
La situazione dei negozi, tra inflazione e rendimenti
Anche il segmento commerciale sta affrontando dinamiche particolari. Su base annua, i canoni dei negozi hanno registrato un lieve incremento, insufficiente per compensare l’inflazione.
Tuttavia, i rendimenti totali medi annui per i negozi rimangono tra i più alti nel panorama locativo. Questo riflette la situazione di un settore che, pur sfidato dalle trasformazioni economiche e sociali, continua a offrire interessanti prospettive per gli investitori.
Tempi medi di locazione
Negli ultimi dieci anni, i tempi necessari per concludere una trattativa di locazione residenziale si sono dimezzati, stabilizzandosi sotto i due mesi. Questa rapidità riflette l’intensa competizione sul mercato, dove l’offerta fatica a soddisfare il volume di richieste.
Per i negozi, invece, i tempi medi rimangono più lunghi, pari a circa cinque mesi, a conferma delle diverse dinamiche che caratterizzano il segmento commerciale rispetto a quello abitativo.
Nel complesso, il Rapporto di Nomisma evidenzia un mercato della locazione che, pur rimanendo vitale, necessita di interventi strutturali per riequilibrare domanda e offerta al fine di garantire una risposta alle esigenze di una quota crescente di popolazione orientata verso l’affitto come soluzione abitativa.
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