Il nostro approccio per contrastare i rischi di #crisi relativi alla solvibilità delle #PMI
La diffusa fragilità finanziaria delle aziende italiane emergeva, dal nostro punto di osservazione, in un'analisi di mercato datata 2020, analisi che avevamo realizzato per un cliente impegnato in un'operazione di M&A.
I numeri che avevamo raccolto e processato si riferivano ai dati relativi ad un campione di 300 Piccole e Medie Imprese, osservate negli anni 2017, 2018 e 2019 (quindi in un'epoca recente, ma pre-covid).
I dati evidenziavano, non senza allarme, per un gruppo ben superiore al 50% delle aziende osservate, la debolezza:
I risultati della nostra analisi confermavano molte altre voci autorevoli nel documentare la fragilità, purtroppo diffusa e strutturale, del nostro sistema.
Tale fragilità ha motivazioni specifiche tra cui, per citarne una senza dubbio significativa, che trovo giusto sottolineare, il fatto che troppo spesso le aziende vengono pagate dai propri clienti, pubblici e privati, con grandi e gravi ritardi.
Cosa si può fare per mitigare queste difficoltà?
Negli ultimi mesi, lavorando in modo approfondito agli obblighi derivanti dalla nuova normativa sulla crisi d’impresa “per l’allerta precoce”, ex nuovo #art2086CC, abbiamo definito nel dettaglio, e messo alla prova, un ampio set di azioni di allerta, sia di tipo preventivo, sia di tipo strategico.
Le une e le altre, adottate in un mix personalizzato in base alle caratteristiche proprie di ogni azienda, possono costituire un efficace presidio per contrastare le conseguenze della fragilità economico-finanziaria e prevedere, per prevenire, possibili situazioni di insolvibilità e di #crisidimpresa .
Vediamo, innanzitutto, alcune azioni preventive di monitoraggio sulla continuità aziendale:
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Questo primo livello non garantisce una completa efficacia preventiva e, come richiesto dalle nuove norme della crisi d’impresa, non basta. Non è nemmeno sufficiente a risolvere il tema della responsabilità di Amministratori, Revisori, Sindaci e Commercialisti.
Serve un approccio "più alto", capace di affrontare a 360° il nodo della #sostenibilità del proprio business, serve un approccio strategico: conoscere i trend relativi al proprio mercato di riferimento, ragionare sul proprio posizionamento e sullo scenario competitivo, sulle proprie specificità industriali, in modo da trovare una propria ricetta originale in grado di garantire la sopravvivenza dell'Impresa anche nel medio e lungo termine.
Un esempio, relativo ad un recente progetto di consulenza, può forse rappresentare concretamente il nostro approccio.
Una #PMI con una trentina di dipendenti, presente nel settore dei servizi tecnologici, aveva molti clienti che pagavano con grande ritardo.
Il problema, che poteva indurre lo stato di crisi, era relativo all’equilibrio del flusso di cassa e quindi alla capacità di sostenere i costi fissi con continuità.
Un’analisi strategica del posizionamento e dei processi dell'azienda ha aiutato ad identificare, e quindi a sviluppare, nelle attività secondarie della stessa, un nuovo segmento di business che può garantire contratti quadro di servizi pluriennali con pagamenti periodici, tali da sostenere, a regime, il flusso di cassa, garantire la solvibilità e coprire i costi fissi.
In conclusione:
è importante ed indispensabile, ripensare periodicamente il proprio posizionamento, aggiornare la strategia e il piano industriale, sapere con certezza dove si è arrivati e in quale direzione è meglio orientare la rotta.
Partner - Level One s.r.l. Consulenza Manageriale
1 annoArgomento interessante e articolo ben scritto!