Il mio rapporto con gli ingegneri. Odi et Amo.

Il mio rapporto con gli ingegneri. Odi et Amo.

Domenica sono stata con mio figlio al Politecnico di Torino in occasione del Festival della Tecnologia.

 Sono figlia di un ingegnere che rappresenta a pieno lo stereotipo della categoria: poche parole, emozioni discrete, intelletto in costante movimento.

 Ho sempre pensato di essere l’opposto e infatti ho optato per un percorso umanistico nonostante (o forse proprio a causa di) le pressioni familiari.

Amo parlare, osservare e analizzare per provare a comprendere le emozioni e i comportamenti delle persone.

Se devo scegliere, sto fuori dalle righe piuttosto che dentro.

Sono sempre stata abbastanza brava a scuola studiando il minimo indispensabile. La classica: minimo sforzo massima resa che poi mi aspettavano gli allenamenti di canottaggio o le uscite con le amiche. 

Poi, si sa, la legge del contrappasso fa sempre il suo corso e quando ho iniziato ad occuparmi di selezione del personale mi è capitata la specializzazione in profili tecnici di estrazione ingegneristica.

All’inizio ottenere le informazioni necessarie durante il colloquio era molto difficile, quasi come parlassimo linguaggi diversi e avessimo focus su aspetti diversi: io guardavo la persona, i candidati mostravano le proprie competenze, senza mettersi, almeno ai miei occhi, tanto in discussione.

 Poi per fortuna l’esperienza mi è venuta in soccorso e mi ha permesso di ampliare il linguaggio, disinnescare pregiudizi reciproci, trovare un terreno comune.

Ed è in quel momento che ho visto e capito il fuoco che muove i tecnici, la passione, la spinta ad approfondire ancora e ancora, a verificare il dato, ad imparare qualcosa di nuovo. Non è rigidità. E' attenzione, è talento verso il miglioramento continuo, verso il futuro.

La pazienza è purtroppo l’ultima delle mie virtù e forse il desiderio di arrivare ad un giudizio limitava il mio campo visivo.

Oggi amo seguire progetti di selezione in ambito tecnico, rimane per ma una grande sfida ma ho gli strumenti per avvicinarmi sia alla persona che ai talenti che racchiude.

Mio figlio sembra avere tutte le carte in regola per diventare un nerd e bè, devo dire che la cosa non mi spiace affatto!

Giovanni Stoto

IT Program, Delivery & Service Manager | Helping organizations in delivering digital solutions

5 anni

A trovarne di Recruiter che guardano anche l'aspetto umano: è il mio principale problema nei colloqui degli ultimi mesi: ci si focalizza solo o troppo sulle capacità tecniche.

Guido Carone

Technical Management, Engineering, Space, Aerospace, Quality Director, Quality Assurance, Auditing, Program Management, 9100 AEA qualified 3rd party auditor

5 anni

Grazie Laura per l'umanissima rivisitazione di uno stereotipo che mi è sempre stato stretto ma in cui talvolta mi sono mio malgrado riconosciuto. Sei riuscita a rendere con grande delicatezza le sfumature e la ricchezza di un mondo che mi ha sempre appassionato ma non definito. 

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