Il nostro potenziale.
Secondo Aristotele la Forma è Contenuto, un po’ come dire che l’abito fa il monaco.
Lo so, è una forzatura e le mie conoscenze di filosofia sono di lontana e scolastica memoria. Tuttavia mi è venuta in mente questa cosa, questa mattina leggendo una poesia che parla di ... chi siamo. E chi siamo noi? Cosa vedono gli altri di noi?
Gli altri vedono una Forma che è espressione di ciò che metttiamo in atto del nostro potenziale: i fatti concreti che riusciamo a fare.
Questa Forma non è statica ne immutabile perchè il nostro potenziale ha infiniti modi per esprimersi.
Un Chicco di grano è vita e nutrimento per un piccolo essere vivente. Ma ha la potenzialità di diventare una spiga e poi un intero campo di grano fonte di vita per una moltitudine di esseri viventi. Ma deve crescere per esprimere questa potenza e, si sa, un percorso di crescita è irto di ostacoli che possono farci desistere dalla lotta.
Per questo è importante avere sempre ben chiaro in mente il potenziale che ognuno di noi ha insito in se stesso ed è per questo che mi è venuto in mente Aristotele leggendo quella poesia.
La poesia in questione l'ho letta questa mattina grazie alla newsletter di Andrea Giuliodori, autore di Efficacemente (il cui blog, i cui libri e i cui corsi interattivi, sono una risorsa eccezionale per chi voglia crescere e migliorarsi).
In ogni strofa di questa poesia di Oriah è racchiuso un “chicco” del nostro potenziale da coltivare, curare e far crescere con assidua determinazione.
Basta cominciare dal chicco che ci sembra più bello per noi.
Spero che vi sia di ispirazione.
VOGLIO SAPERE CHI SEI
Voglio sapere chi sei
non mi interessa sapere cosa fai per vivere.
Voglio sapere quello che desideri ardentemente e se osi sognare ciò che il Tuo cuore brama!
Non mi interessa quanti anni hai ... voglio sapere se rischieresti di renderti ridicolo per amore, per i Tuoi sogni, per l'avventura di esistere!
Non mi interessa quanti pianeti quadrano la Tua luna ... voglio sapere se hai toccato il centro della Tua sofferenza, se i tradimenti della vita Ti hanno aperto o Ti sei accartocciato e chiuso per paura di altro dolore!
Voglio sapere se puoi sedere col dolore, mio o Tuo, senza muoverti per nasconderlo o logorarlo o ripararlo!
Voglio sapere se puoi stare con la gioia, mia o Tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l'estasi Ti riempia fino alla punta delle dita delle mani e dei piedi senza avvertirci di stare attenti, di essere realistici, o di ricordarci i limiti dell'essere umani!
Non mi interessa sapere se la storia che racconti è vera ... voglio sapere se sei in grado di deludere un altro per essere fedele a Te stesso, se puoi sostenere l'accusa di tradimento senza tradire la Tua stessa anima!
Voglio sapere se puoi essere fedele, perciò degno di fiducia!
Voglio sapere se puoi vedere la bellezza, anche quando non è bello ogni giorno!
Voglio sapere se puoi vivere col fallimento, il Tuo e il mio, e saper stare ancora sulla riva di un lago a gridare alla luna argentea: si!
Non mi interessa sapere dove vivi e quanti soldi hai... voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e disperazione, consumata fino all'osso, e fare ciò che deve essere fatto con i bambini!
Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai studiato... voglio sapere cosa Ti sostiene quando tutto casca!
Voglio sapere se puoi stare solo con Te stesso e se ami veramente la compagnia che tieni a Te stesso nei momenti vuoti!