Il paradosso della disponibilità nel lavoro
Spesso la disponibilità in azienda non viene riconosciuta. I dipendenti disponibili sono quelli che si fanno in quattro per il benessere dell’impresa, vanno al di là delle obbligazioni contrattuali e hanno un elevato senso di responsabilità che li spinge ad anteporre gli interessi aziendali a quelli personali. Creano le condizioni per lo sviluppo del business sopperendo, a mero titolo esemplificativo, a carenze d’organico oppure a prestazioni poco performanti di altri colleghi. Rappresentano, in definitiva, la fortuna di ogni imprenditore
Ciò posto, v’è da dire che quando questa disponibilità viene abusata, il rapporto fiduciario tra dipendente e datore di lavoro comincia ad erodersi, fino ad una totale compromissione determinata dal mancato riconoscimento del merito. E’ triste dirlo, ma è un fenomeno diffuso, causato da miopia imprenditoriale e da manager sprovvisti delle giuste competenze umane e professionali. In questo scenario il pericolo - più che concreto - è di perdere l’apporto di coloro che più danno in azienda.
Solitamente i più disponibili sono anche restii ad avanzare giuste pretese. Sperano che il loro impegno venga riconosciuto senza la necessità di dover chiedere e quando si rendono conto, con amarezza, che questo non succede, se ne vanno. E fanno bene! Quando un’azienda utilizza le persone senza valorizzarle il prezzo da pagare è assai più alto di ciò che sarebbe stato opportuno concedere. Non lasciamo che l’entusiasmo dei migliori venga spento dall’iniquità.
Hospitality Executive Consulting - Managing Director
5 anniIl contributo descrive molto bene alcune dinamiche perverse che tante aziende vivono, talvolta tollerano quando ne sono consapevoli per inerzia più che per volontà. Una sana dose di discontinuità anche nella gestione delle risorse è auspicabile attraverso la quale mettere in pratica equità, rispetto per le persone e, perché no, anche per il lavoro come strumento di operosità e contributo sociale.