Il percorso congiunto di Governo e Agenzie per il Lavoro.
Sono giorni molto intensi, questi, per il mondo delle Agenzie per il Lavoro: proprio il 4 febbraio Assosomm e Assolavoro, le due associazioni di categoria, sono state ascoltate in Senato nell’ambito delle audizioni sulla conversione del decreto-legge sul Reddito di Cittadinanza, mentre la scorsa settimana ho partecipato personalmente a un incontro sullo stesso argomento presso il Ministero del Lavoro. Guardando a questi due importanti momenti di confronto, la mia mente è tornata a quando, solo qualche mese fa, da parte governativa si manifestava una posizione di chiusura nei nostri confronti, e si arrivava ad assimilare le attività di somministrazione a forme di nuovo caporalato.
Benché il tempo trascorso da allora non sia molto, di acqua sotto i ponti per fortuna ne è passata parecchia, e il vento oggi sembra del tutto cambiato. Negli ultimi mesi, infatti, fra Governo e Agenzie per il Lavoro si è avviato un dialogo molto intenso che in breve ha iniziato a dare risultati tangibili. Da presidente di Assosomm, in questo periodo ho puntualizzato con legittimo orgoglio in ogni possibile occasione il ruolo delle Agenzie per il Lavoro e i benefici che queste hanno portato al mercato nei loro vent’anni di attività. Com’è possibile – mi chiedevo – che un così profondo progetto di revisione in materia di orientamento e inserimento lavorativo prescindesse dalla nostra consolidata esperienza in quegli ambiti? Ho così teso la mano al Ministero del Lavoro, offrendogli la nostra collaborazione nell’ambiziosa riforma in cui era – ed è tuttora – impegnato.
La domanda non è rimasta inascoltata e la mano tesa ha trovato un’altra mano pronta a stringerla. Il Governo e le Agenzie per il Lavoro, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, hanno avviato un percorso congiunto, non privo di ostacoli e incomprensioni, ma in cui non è mai venuta meno la convinzione dell’utilità della collaborazione, nel segno di quella complementarità fra pubblico e privato che ormai da tempo è una caratteristica imprescindibile delle politiche del lavoro. Al di là dei risultati conseguiti, questa cooperazione proficua e costruttiva, in cui con pragmatismo e senso di responsabilità si sono sapute mettere da parte le diversità di vedute, mi sembra in sé un successo che merita di essere sottolineato.
Le Agenzie per il Lavoro, senza entrare nel merito dei principi generali del provvedimento, hanno offerto il proprio aiuto per facilitare la sua realizzazione, e hanno visto riconoscersi un ruolo attivo nel nuovo scenario che si va definendo. Il decreto-legge dello scorso 28 gennaio sul Reddito di Cittadinanza infatti prevede, pur entro certi limiti e a determinate condizioni, il coinvolgimento delle Agenzie per il Lavoro nella ricollocazione dei percettori del Reddito di Cittadinanza, (ri)confermandone così la funzione di erogatori di servizi per il lavoro oltre a quella di mera intermediazione. Un ruolo, quello delle Agenzie per il Lavoro, quanto mai importante anche considerando la circostanza – che si evince da un’attenta analisi della normativa – secondo cui anche i lavori a tempo determinato o di somministrazione potrebbero costituire le “offerte congrue” che, se rifiutate tre volte, comportano la sospensione del reddito.
Il viaggio, comunque, è appena iniziato. Di strada ce n’è da fare ancora tanta, e molte sono le criticità ancora sul tavolo. Siamo però pronti ad affrontarle, forti del ruolo che ci è stato riconosciuto e consapevoli del contributo che siamo in grado di dare.