Il PLM 4.0 – La Piattaforma ModelBased, come strategia innovativa
Processi e Agilità - Modifiche dei riqusiti da parte del cliente, nell’organizzazione e perdita di skill, introduzione di nuovi processi, inaspettate risposte dal mercato, nascita di nuovi concorrenti e ritardi di vario genere sono la realtà quotidiana nello sviluppo delle attività di tutti i giorni. Avere la visibilità di cosa accade, quando sta accadendo, consente di accelerare al massimo gli interventi correttivi necessari alla minimizzazione degli effetti causati da questi fattori. Se il soggetto del nostro processo è il prodotto, il suo Gemello Digitale lo possiamo usare come dashboard per navigare le informazioni (modello statico) ed i task associati (modello dinamico).
Il differenziatore sta nell’aggiornamento dinamico dell’informazione, legata al processo che la genera o la trasforma, e non semplicemente nell’archiviarla in un documento. Le informazioni legate allo sviluppo delle attività devono quindi essere disponibili in tempo reale a chiunque abbia l’autorità di interrogare il sistema.
Migliorare la velocità operativa, efficienza nel trovare le informazioni esistenti perché sono tutte correlate al “Modello Digitale del Prodotto” e nel medesimo posto, imprimere velocità nel produrre quelle nuove e ridurre il numero degli errori relativi a informazioni obsolete o mancanti, sono i fattori che possono determinare il successo di un’iniziativa.
Il beneficio derivato dal non perdere tempo in frustranti ricerche d’informazioni “scomparse”, in verifiche sulla revisione dei documenti e nel recupero di comunicazioni mai archiviate sta anche nel fatto che le persone dedicheranno più tempo al proprio lavoro portandolo a termine prima e con una qualità migliore.
Integrazione tra dipartimenti - Descrivere diversi modelli dipartimentali in un unico ambiente (flussi, dati necessari e strumenti), porta come beneficio la condivisione dinamica delle informazioni eliminando i tempi e i costi di trasferimento/conversione/ricerca/allineamento delle informazioni consentendo la “Continuità digitale nel Processo”. Indipendentemente dallo strumento che produce l’informazione, alla fine, qualunque essa sia, per essere usata nel processo di sviluppo prodotto deve essere codificata, descritta, classificata, composta, gestita, protetta e divulgata in modo certo a tutti gli interessati e solo a loro.
Questo vuol dire che deve essere ricercabile e utilizzabile con regole conosciute e riconosciute da tutta l’azienda, non solo dal singolo ufficio o dipartimento e protetta opportunamente da chi non le può consultare.
Il vantaggio portato dalla PLM inteso come ambiente di gestione dati della piattaforma Model-Based a supporto della strategia aziendale, significa avere un “repository” unico dei dati (modelli CAD, analisi CAE, programmi CAM, report, distinte e documenti di vario genere e natura (files)), ed usarlo come elemento d’integrazione con le applicazioni informatiche che creano o usano quei dati. In questo scenario diventa facuile descrivere i workflow trasversali ai dipartimenti e consentire così la collaborazione attiva nei vari processi.
Vedendo la somma dei sotto-sistemi dipartimentali tutti on-line e con le persone comunicanti tra di loro, la condivisione dell’informazione è garantita così come la concatenazione dei processi legata alla disponibilità e all’utilizzo delle informazioni.
Questa è la condizione minima per realizzare (progettare) il “Concurrent Engineering”.
Partecipazione non Controllo – L’infrastruttura di business così impostata nel sistema PLM 4.0, consente al management di vedere e capire come il singolo dipartimento/ufficio (e relativo Work In Progress) si colloca nello scenario aziendale. Questo si traduce in un migliore coinvolgimento all’interno dell’operatività generale e nel capire il ruolo svolto e il carico di lavoro in essere. In questo modo la visibilità sullo sviluppo in essere consente di partecipare attivamente e non semplicemente di controllare.
Come effetto immediato si avrà l’aumento delle motivazioni e del valore del contributo offerto dai singoli per avere una concreta visione d’insieme della situazione e una fonte dalla quale attingere le informazioni necessarie alle decisioni.
Quali sono i principali ostacoli a realizzare il PLM?
Le risposte a questa domanda possono essere svariate, ma nessuna identifica la tecnologia come il problema principale. In generale quando un’azienda decide per l’adozione di un PLM è perché ha la necessità di migliorare “qualcosa”, o meglio rimuovere dell criticità nel modo di fare o criticità legate ai ritardi o alla scarsa qualità dei prodotti. Troppo spesso però si arriva a questo traguardo senza saper cosa fare di preciso, senza avere un conoscenza degli strumenti disponibili, di conseguanza si parte senza uno schema di requisiti chiaro legati alle criticità da rimuovere o mettendosi nelle mani di esterni che magari conoscono i processi di riferimento, ma non i nostri. Questo scenario offre il fianco al possibile fallimento.
Nella maggioranza dei casi le risposte sono:
- Difficoltà nella realizzazione di un’accurata analisi delle necessità operative e dei costi per soddisfarle 40%, quindi difficoltà nel giustificare l’impiego delle risorse necessarie (personale e investimenti in personale esterno). Questo porta ad una semplificazione dell giustificazione stabilendo che è di difficile realizzazione (perché non si è approfondito cosa serve per rimuovere le criticità, come fare e con chi all’inizio del processo).
- Mancata percezione da parte del Middle-Management della necessità del sistema 21%. (Facciamo bene così e non abbiamo bisogno di altri controlli o perdite di tempo), perché riluttante a cambiare.
- Basso interesse dei sistemi informativi aziendali nella realizzazione di una nuova infrastruttura comune a tutti i dipartimenti 12%.
(Molto più complessa e delicata da gestire rispetto alle applicazioni quali MS Office, CAD, o altro, dove al massimo si deve gestire un disco di rete per scambiare i dati e sostenere che questa sia la logica giusta della collaborazione: lasciare che l’utenza si arrangi).
Il principale ostacolo sembra essere la capacità di tradurre la realizzazione del sistema PLM, in un vantaggio operativo ed economico per l’azienda. Dove ogni ente fruitore o di supporto capisca l’importanza della collaborazione e della tutela del dato prodotto.
Propriamente impiegato il PLM ha un indubbio valore strategico e porta benefici tangibili anche se la sua realizzazione si limita a poce applicazioni quali:
- PDM (gestione dati CAD – modelli e disegni) e
- DM (document management – documenti di altro genere ma comunque determinati per la descrizione del prodotto o del processo, inclusi i Requirement siano essi provenienti dal Cliente o dal marketing interno all’azienda).
Applicando a questi scenari la dinamica dell’evoluzione delle informazioni (processo di modifica) ci renderemo conto che la garanzia di poter accedere all’informazione “certa” porterà vantaggi e risparmi di tempi ed errori non misurabili con un semplice conto “orario”.
Teniamo presente che la realizzazione di un sistema del genere non si può fare in pochi giorni. In funzione dell’ampiezza degli scopi definiti stiamo parlando di settimane, di mesi, quindi la sua implementazione deve essere fatta per fasi successive e con una visione chiara sullla “BIG PICTURE” che si vuole realizzare ma soprattutto sugli skill e sulla formazione da dare a chi userà il sistema.
Il continuo monitoraggio per progetto di realizzazione del sistema è vitale per la sua evoluzione.
Le aziende possono affrontare il mercato senza il PLM?
È il Management dell’azienda che deve indurre le persone chiave del processo di sviluppo prodotto a capire come il sistema PLM può aiutarle, portando le soluzioni ai problemi di tutti i giorni. Solo nella corretta identificazione di questi ultimi si potrà capire come valutare i benefici derivati dalla loro rimozione.
Il PLM (Product Lifecycle Management) è un approccio di Business più che una tecnologia. Una piattaforma informatica model-based (basata sulla rappresentazione tridimensionale del prodotto e su quanto necessario a simularne il comportamento) che abilita la strategia di Concurrent Engineering.
Questo è l’ambiente dove realizzare l’integrazione di specifici strumenti informatici (applicazioni), questi combinati a prassi operative definite (workflow) consentono all’azienda la produzione e la gestione dei dati necessari alla definizione del prodotto in tutti i suoi aspetti adeguandosi alle tendenze di mercato dove per migliorare i prodotti si devono impostare congiuntamente le discipline di progettazione e validazione dei sistemi (Systems Engineering) e per rendere più efficiente la produzione attivare il più presto possibile la definizione dei cicli e la progettazione delle attrezzature a questi necessari.
La piattaforma Model-Based non è da intendersi come un sistema individuale o monolitico, idealmente si pone come l’infrastruttura che lega tutte le applicazioni (CAD/CAE/CAM/CAPP/CAPE) definite attraverso i vari dipartimenti (interni ed esterni) dell’azienda. È una strada necessaria per ridurre i costi operativi, migliorare la qualità, ridurre il time-to-market e aumentare l’innovazione, ecco perché i ruoli chiave del processo aziendale devono diventare i promotori e i sostenitori del sistema.
I benefici operativi se ben programmati arriveranno, anche se a volte saranno i benefici intangibili, quelli difficili da identificare e misurare, che daranno un contributo superiore a quanto immaginato aumentando il valore di tutta l’operazione. A maggior ragione il coinvolgimento del management è strategico così come il ruolo dei Sistemi Informativi, delle Risorse Umane, dell’Organizzazione e della Qualità.
La realizzazione di un sistema PLM è un’eccellente opportunità per l’azienda di aumentare la propria efficienza anche rivedendo i processi interni (ndr: BPR – Business Process Reengineering) e di conseguenza possiamo immaginare che un management illuminato e motivato alla fine se ne renda conto e capisca che sta investendo sulle persone, sulle informazioni che produce tutti i giorni e su una maggiore agilità di esecuzione dei processi aziendali a supporto delle richieste del mercato.
Sta investendo sull’impianto a sostegno del Capitale Intellettuale dell’Azienda.